Decreto sicurezza in vigore: tutte le novità
Il decreto sicurezza n. 113/2018 reca disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale, immigrazione e sicurezza. Le novità e il testo allegato
di Lucia Izzo - È in vigore da oggi il decreto legge n. 113/2018 (pubblicato in G.U. n. 231 del 04/10/2018), cosiddetto decreto sicurezza, che introduce diverse disposizioni nell'ambito della sicurezza pubblica e dell'immigrazione, intervenendo in materia di permessi di soggiorno di carattere umanitario, di cittadinanza italiana, di Daspo e occupazioni arbitrarie di immobili, andando a disciplinare altresì l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati alla criminalità organizzata (ANBSC).
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- Decreto Sicurezza: il monito di Mattarella
- Addio permesso di soggiorno di carattere umanitario
- Cittadinanza: le novità del decreto sicurezza
- Antiterrorismo: stretta su noleggio tir e furgoni
- Dispositivi elettronici: maggior controllo per nuovi reati
- Polizia Municipale: taser elettrico in dotazione
- Daspo dai presidi sanitari
- Occupazione arbitrarie di immobili: pene inasprite
- Disposizioni per il rafforzamento organizzativo dell'ANBSC
Decreto Sicurezza: il monito di Mattarella
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Sul c.d. decreto sicurezza (qui sotto allegato), frutto dell'impegno del ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha posto la sua firma nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, contestualmente, ha inviato al premier Giuseppe Conte una lettera volta a sottolineare gli obblighi imposti dalla Costituzione.
Il Presidente non è rimasto insensibile ai rilievi critici che hanno permeato l'iter del decreto: «Avverto l'obbligo di sottolineare che, in materia, come affermato nella Relazione di accompagnamento al decreto, restano "fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato", pur se non espressamente richiamati nel testo normativo, e, in particolare, quanto direttamente disposto dall'art. 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall'Italia» ha scritto il Capo dello Stato. Il riferimento è, nel dettaglio, al passaggio riguardante tra l'altro profughi e rifugiati.
Pronta la replica del vicepremier Salvini il quale, nel corso di una diretta Facebook, ha dichiarato: «Il Presidente Mattarella ha richiamato, con una lettera allegata alla firma del mio decreto, l'articolo 10 della Costituzione. Figurarsi, io li voglio rispettare tutti gli articoli della Costituzione italiana, italiana. Quindi per me la Costituzione vale dal primo all'ultimo articolo».
Ha poi rimarcato: «Noi rispettiamo la Costituzione, i trattati internazionali, le convenzioni ma non vogliamo passare per fessi».
Addio permesso di soggiorno di carattere umanitario
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In prima battuta il provvedimento interviene in materia di permesso di soggiorno per motivi umanitari e di contrasto all'immigrazione illegale. In sostanza, il decreto ha l'effetto di abolire i permessi di soggiorno per motivi umanitari fornendo forme di tutela complementare tipizzate allo scopo di limitare un'interpretazione estensiva della norma e la discrezionalità nella concessione dei permessi.
In sostanza, oltre alle ipotesi tradizionali, la tutela allo straniero viene accordata a mezzo di permessi per cure mediche, in caso di condizioni di salute di eccezionale gravità, in caso di situazioni contingenti di calamità naturale nel Paese di origine, oppure a scopo premiale per merito civile laddove il cittadino straniero compia atti di particolare valore.
Misure urgenti sono introdotte per assicurare l'effettività del rimpatrio dei cittadini stranieri che non hanno titolo per il soggiorno del nostro paese: all'uopo è disposto un prolungamento della durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio che andrà da 90 a 180 giorni.
Un'apposita procedura è prevista in caso in cui il richiedente asilo presenti la domanda di protezione internazionale direttamente alla frontiera dopo essere stato fermato per avere eluso o tentato di eludere i relativi controlli. Nel dettaglio, direttamente alla frontiera o nelle zone di transito, i richiedenti asilo saranno trattenuti per la determinazione o la verifica dell'identità e della cittadinanza.
In materia di protezione internazionale, si interviene anche per ampliare il catalogo di reati che, in caso di condanna definitiva, comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale, inserendovi ipotesi delittuose di particolare gravità che destano allarme sociale.
Cittadinanza: le novità del decreto sicurezza
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Il provvedimento interviene anche in materia di cittadinanza, in particolare riguardanti l'accurato svolgimento delle istanze di riconoscimento e concessione della cittadinanza in costante incremento
Si introduce l'istituto della revoca della cittadinanza italiana concessa ai cittadini stranieri che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, avendo riportato condanne per gravi reati commessi con finalità di terrorismo o eversione.
Si disciplina poi una ulteriore ipotesi di revoca della cittadinanza ottenuta a seguito della produzione di atti falsi o di false dichiarazioni.
Antiterrorismo: stretta su noleggio tir e furgoni
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Per finalità di prevenzione del terrorismo, il decreto stabilisce che gli esercenti attività di noleggio dovranno comunicare, per il successivo raffronto effettuato dal Centro elaborazione dati (CED), i dati identificativi riportati nel documento di identità esibito dal soggetto che richiede il noleggio di un autoveicolo.
La comunicazione dovrà essere effettuata contestualmente alla stipula del contratto di noleggio e comunque con un congruo anticipo rispetto al momento della consegna del veicolo. Il CED si occuperà del raffronto automatico dei dati comunicati con quelli in esso conservati e ove emergano situazioni potenzialmente rilevanti provvederà a segnalarle alle forze dell'ordine.
Dispositivi elettronici: maggior controllo per nuovi reati
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In materia di sicurezza, il decreto stabilisce anche un ampliamento delle ipotesi in cui potranno essere utilizzati i dispositivi elettronici per il controllo dell'ottemperanza al provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.
I summenzionati dispositivi elettronici, infatti potranno essere utilizzati anche in relazione ai reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e per stalking.
Polizia Municipale: taser elettrico in dotazione
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Il testo prevede anche che sia iniziata la "sperimentazione" di armi ad impulsi elettrici da parte delle Polizie municipali. In sostanza, previa adozione di un apposito regolamento comunale, i Comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti possono dotare due agenti di pubblica sicurezza dei c.d. taser, in via sperimentale, per un periodo di sei mesi.
Lo stesso regolamento summenzionato dovrà occuparsi di definire le modalità della sperimentazione nel rispetto dei principi di precauzione e di salvaguardia dell'incolumità pubblica, che dovrà essere effettuata previo un periodo di adeguato addestramento del personale interessato.
Al termine del periodo di sperimentazione i Comuni potranno deliberare di assegnare in dotazione effettiva di reparto l'arma comune ad impulsi elettrici positivamente sperimentata.
Daspo dai presidi sanitari
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Particolare scalpore e polemiche da parte del mondo dei medici ha destato la previsione del decreto che prevede il Daspo dai presidi sanitari per contrastare la violenza a medici e personali sanitari.
Il provvedimento, in sostanza, ricomprende anche i presidi sanitari nell'elenco dei luoghi che possono essere individuati dai regolamenti di polizia urbana ai fini dell'applicazione delle misure a tutela del decoro di particolari aree urbane.
Ciò determina la possibilità di applicare tra l'altro la misura del provvedimento di allontanamento del questore, il Daspo urbano, nei confronti dei soggetti che pongono in essere condotte che impediscono l'accessibilità e la fruizione nei suddetti ambiti.
Occupazione arbitrarie di immobili: pene inasprite
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In materia di occupazioni arbitrarie di immobili, il testo introduce inasprimenti di pena nei confronti dei promotori e organizzatori dell'invasione di cui all'art. 633 c.p. (invasione di terreni o edifici), nonché di coloro che hanno compiuto il fatto armati
Si applica, in tal caso, la pena della reclusione fino a quattro anni congiuntamente alla multa da 206 euro a 2.064 euro. Inoltre, si prevede la possibilità di utilizzare le intercettazioni nei loro confronti.
Disposizioni per il rafforzamento organizzativo dell'ANBSC
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Particolarmente rilevanti, in materia di lotta alla criminalità organizzata, sono le disposizioni volte al miglioramento e al rafforzamento della funzionalità e dell'efficienza dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC).
Altre disposizioni si soffermano, invece, sulla funzionalità del Ministero dell'Interno, sul pagamento dei compensi per lavoro straordinario svolto delle Forze di polizia, sull'incremento dei richiami del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e sul riordino dei ruoli delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate .
Autore: Lucia Izzo