Acqua pubblica entro fine anno
di Annamaria Villafrate - La Camera ha riconosciuto la priorità alla proposta di legge sull'acqua pubblica. I voti del M5S e della Lega hanno avuto la meglio su quelli di Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Discussione urgente quindi sulla proposta nata dall'iniziativa di numerosissimi deputati, tra i quali la prima firmataria Federica Daga del M5S e membro della Commissione ambiente. La discussione, che si terrà entro il mese di dicembre, sarà sicuramente complessa e animata.
Tra le novità del ddl, il governo pubblico, i contatori, l'acqua gratuita per i clienti di bar e ristoranti, organizzazione in distretti e bacini, limiti e stop alle nuove concessioni, linee guida e per finire il finanziamento delle attività conseguenti alla riforma.
- Acqua pubblica: un diritto universale
- Uso dell'acqua pubblica
- Contatori
- Acqua gratuita ai clienti di bar e ristoranti
- Distretti idrografici e bacini
- Limiti alle concessioni
- Stop a nuove concessioni
- Limiti sostanze pericolose per la salute
- Linee guida entro il 31 dicembre 2019
- Controllo e monitoraggio trasparenti
- Governo al Ministero dell'Ambiente
- Finanziamento delle attività
Acqua pubblica: un diritto universale
La proposta di legge si pone l'obiettivo di realizzare un governo pubblico e partecipativo dell'acqua, per garantirne un uso sostenibile e solidale. L'acqua è un bene naturale comune e un diritto umano e universale dell'uomo. Spetta quindi allo Stato garantire questo diritto. Tutte le acque sono pubbliche e quindi non mercificabili. L'utilizzo deve avvenire nel rispetto del principio di solidarietà e dei bisogni delle future generazioni, occorre quindi conoscerne qualità e disponibilità.
Uso dell'acqua pubblica
L'uso destinato all'igiene e all'alimentazione della persona è prioritario. Il minimo vitale da garantire è di 50 litri a persona. Segue poi, per importanza, l'uso per l'alimentazione degli animali e l'agricoltura. Per evitare sprechi e garantire la sostenibilità del sistema idrico è necessario favorire il recupero delle acque depurate e piovane.
Contatori
I prelievi di acqua devono essere misurati con un contatore fornito dall'autorità competente e installato dall'utilizzatore nel rispetto dei criteri fissati dalla prima.
Acqua gratuita ai clienti di bar e ristoranti
Per ridurre l'inquinamento ambientale e la produzione di rifiuti, i comuni, nel rispetto delle risorse umane e finanziarie disponibili, incoraggiano gli esercizi addetti alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande a servire gratuitamente l'acqua potabile dei rubinetti.
Distretti idrografici e bacini
Il governo dell'acqua pubblica è affidata concretamente ai distretti idrografici, presso i quali è istituita un'autorità, tenuta a coordinare gli enti ricompresi nel distretto e a definire il piano di gestione, da aggiornare periodicamente. Ogni distretto comprende uno o più bacini e per ognuno è istituito un ente di governo, denominato consiglio di bacino che:
- definisce il piano
- modula la tariffa per gli usi idro potabili e produttivi e le concessioni di prelievo;
- elabora il bilancio idrico in base alla conoscenza della disponibilità effettiva delle risorse.
Limiti alle concessioni
Le concessioni disposte dalle autorità di distretto devono rispettare:
- i principi stabiliti dall'art. 3 per l'uso dell'acqua;
- la definizione del bilancio idrico di bacino idrico di distretto;
- il principio del recupero dei costi, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse e quello secondo cui "chi inquina paga";
- la durata massima di 10 anni;
- gli eventuali limiti al rilascio o al rinnovo per esigenze ambientali o sociali.
Revocabilità prima della scadenza delle concessioni di prelievo e delle autorizzazioni allo scarico per gli usi diversi da quello potabile, se vengono accertati gravi problemi qualitativi o quantitativi del corpo idrico interessato.
Stop a nuove concessioni
Dalla data di entrata in vigore della legge, non possono essere rilasciate nuove concessioni "per sfruttamento, imbottigliamento o utilizzazione di sorgenti, fonti, acque minerali o corpi idrici idonei all'uso potabile può essere rilasciata" contrastanti con quanto previsto dall'art. 5.
Spetta al Ministero Ministro dell'economia, di concerto con quello dell'Ambiente, stabilire i criteri generali per la determinazione, da parte delle regioni, dei canoni di concessione per l'utilizzo del demanio idrico, da aggiornare ogni tre anni. Novità anche per quanto riguarda le procedure e le modalità di concessione dell'utilizzo delle acque per la produzione di energia elettrica.
Limiti sostanze pericolose per la salute
Rispetto dei limiti delle sostanze pericolose per la salute fissati dal dlgs. n. 31/2001 che disciplina gli obblighi di comunicazione all'autorità sanitaria e agli altri organi competenti da parte del gestore che rilevi condizioni, riconducibili alla propria condotta che, anche potenzialmente e temporaneamente, siano suscettibili di determinare il degrado della qualità dell'acqua tra il punto di consegna e il rubinetto, con l'obbligo a rimuoverne le cause.
Linee guida entro il 31 dicembre 2019
Entro il 31/12/2019 il Ministro della salute, unitamente a quello dell'ambiente, con la collaborazione dell'Istituto superiore di sanità e di quello per la protezione e la ricerca, devono elaborare le linee guida necessarie a valutare gli effetti sinergici o sommatori delle sostanze e dei piani supplementari di monitoraggio sanitario e ambientale, tenendo conto di quanto stabilito dalle lettere a-f dell'art. 6 della proposta di legge.
Controllo e monitoraggio trasparenti
Obblighi di pubblicazione sul sito del comune, del gestore, dell'azienda sanitaria locale e dell'agenzia per la protezione ambientale, dei risultati relativi ad attività di controllo e monitoraggio, sanzionabili se non rispettati.
Governo al Ministero dell'Ambiente
La disciplina del ciclo naturale dell'acqua e la sua salvaguardia sono di esclusiva competenza del Ministero dell'ambiente, competente anche in materia di:
- tutti gli usi, produttivi o non del servizio idrico,
- determinazione delle componenti delle tariffe differenziate per uso umano e per i vari usi produttivi.
Le altre funzioni sono ripartite tra i vari enti locali e gli altri organi indicati dall'art. 8 della proposta.
Finanziamento delle attività
Il servizio idrico è finanziato da meccanismi di fiscalità generale e tariffaria. E' prevista inoltre l'istituzione di un Fondo nazionale per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato; di uno per investimenti nel servizio idrico integrato e di un terzo, di solidarietà internazionale, per favorire l'accesso all'acqua potabile da parte di tutti gli abitanti del pianeta e contribuire alla costituzione di una fiscalità generale universale che lo garantisca.
Leggi anche Acqua gratis per tutti: minimo vitale di 50 litri a persona
Data: 08/10/2018 07:00:00Autore: Annamaria Villafrate