La custodia cautelare nel diritto dell'Unione Europea
Avv. Carlo Cordani - La Corte di Giustizia dell'Unione europea, con sentenza emessa in data 19 settembre 2018 (Causa C-310/18), ha stabilito che gli Stati membri possono adottare decisioni per il mantenimento di una misura di custodia cautelare anche nei casi nei quali l' autorità giudiziaria basi il proprio provvedimento su semplici indizi e su motivi plausibili, a condizione che tali decisioni non presentino la persona detenuta come colpevole. L'intervento della Corte di Giustizia è stato richiesto dal Tribunale speciale della Bulgaria, nell' ambito di un caso giudiziario nel quale una persona era stata arrestata perché la deposizione di un testimone era stata ritenuta credibile. Non era però stato effettuato nessun confronto tra gli elementi a carico e gli elementi a discarico, ed il provvedimento non era stato motivato. Per tale motivo, il Tribunale bulgaro aveva deciso il rinvio pregiudiziale d'interpretazione al fine di chiedere chiarimenti, alla Corte di giustizia europea, in merito al livello di controllo necessario per garantire il diritto di difesa della persona accusata.
- La presunzione di innocenza
- La motivazione della decisione della Corte di Giustizia
- Riflessioni sulla decisione della Corte
La presunzione di innocenza
La motivazione della decisione della Corte di Giustizia
Riflessioni sulla decisione della Corte
La decisione della Corte di Giustizia appare di estremo interesse, sia dal punto di vista prettamente giuridico, sia sotto il profilo pratico, tenuto conto che l' arresto di una persona determina, in una moltitudine di casi, l' immediato intervento dei mass media al fine di informare il pubblico della decisione adottata dall' autorità giudiziaria.
Ne deriva che è assolutamente auspicabile che anche i mass media dovrebbero seguire tale principio, secondo il quale la persona arrestata sulla base di meri indizi non può in nessun caso essere presentata come colpevole, evitando la stesura di articoli giornalistici tendenti invece a presentare come colpevole la persona accusata, in evidente spregio del principio di innocenza, così da costituire una sorta di anticipazione del giudizio e della condanna. Per altro aspetto, si dovrà invece riflettere sulla necessità di imporre ai singoli Stati la necessità di motivare l' applicazione della misura cautelare sulla base di un giudizio di forte probabilità di commissione del reato, perché, in tali casi, la motivazione del provvedimento provvisorio del Giudice nazionale violerebbe il diritto alla presunzione di innocenza perché evidenzierebbe una presunta colpevolezza dell' indagato o dell' imputato, ancora una volta senza che tale colpevolezza sia stata legalmente provata in un processo, con una sentenza definitiva.
Autore: Carlo Cordani