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Bocciatura UE della manovra: ora che succede?

La manovra 2019 non convince Bruxelles ma il Governo italiano ha intenzione di presentare un piano B, rischiando così procedure sanzionatorie. Vediamo i numeri della manovra, i perché della bocciatura , i tempi e i prossimi passi


di Annamaria Villafrate - La manovra finanziaria del Governo italiano (sotto allegata) suscita le ire di Bruxelles, che chiede all'Italia di presentare un nuovo documento modificato, che sia rispettoso dei parametri fissati dal Patto di Stabilità. In caso contrario si potrebbero avviare azioni punitive. Il premier Conte, Tria, Di Maio e Salvini si dicono disposti al dialogo, ma al momento non sembrano voler arretrare. Vediamo insieme i numeri della manovra, il perché della bocciatura dell'Europa, i tempi e cosa potrebbe succedere, se l'Italia decidesse di non adeguarsi alle richieste della Commissione Europea.

Indice:

I numeri della manovra

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Cosa prevede la bozza della manovra del Governo Giallo-verde? Qualche numero per comprendere le priorità di questo esecutivo:

Manovra: la bocciatura dell'Unione Europea

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la Commissione Europea dice no ai numeri della manovra del Governo Conte, perché per la prima volta nella storia c'è una deviazione dal Patto di Stabilità, che rischia di mettere in pericolo la solidità degli accordi. Alla bocciatura però rispondono compatti il premier Conte, Di Maio e Salvini, convinti delle loro scelte politiche e decisi a non arretrare neanche di un passo. Secondo la triade infatti il Paese deve crescere, basta con le ristrettezze imposte dall'Europa.

E ora cosa succede?

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L'Europa ha concesso al Governo italiano la possibilità di presentare un nuovo documento programmatico, nel rispetto di quanto previsto della normativa europea, in considerazione della particolare gravità dell'inosservanza degli obblighi imposti dal Patto di Stabilità. Nel caso in cui l'Italia non dovesse presentare una finanziaria "modificata" nel rispetto dei dettami europei (disavanzo non superiore al 3% del Pil e debito pubblico non superiore al 60% del Pil) l'Unione potrebbe avviare le procedure sanzionatorie. Il Governo italiano però non pare voler proporre un piano B, anche se, al pari della Commissione Europea, è aperta al dialogo e al confronto per far comprendere le ragioni delle proprie scelte.

I tempi

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L'Europa ha concesso tre settimane all'Italia per tornare sui suoi passi e presentare un nuovo testo. Entro fine novembre in ogni caso, deve arrivare l'ok dell'Ue per dare modo di iniziare l'iter parlamentare interno che va comunque concluso entro il 31 dicembre 2018 per consentire l'entrata in vigore della manovra a partire dal 1° gennaio 2019.

Data: 24/10/2018 17:49:00
Autore: Annamaria Villafrate