Fattura elettronica: come funziona
di Raffaella Feola - Dal 1° gennaio 2019 le fatture emesse per cessioni di beni e prestazioni di servizi tra soggetti residenti o stabiliti in Italia potranno essere soltanto elettroniche.
La legge di Bilancio 2018 ha sancito l'obbligo di fatturazione elettronica, il quale attualmente è in vigore per chi deve inviare fatture agli enti pubblici.
Sono esonerati dall'emissione della fattura elettronica solo i piccoli produttori agricoli e gli operatori che rientrano nel regime di vantaggio e forfettario, i quali, se vogliono, possono comunque emettere fatture elettroniche, secondo le regole indicate dall'Agenzia delle Entrate.
- Che cos'è la fattura elettronica?
- Le caratteristiche della fattura elettronica alla PA
- Trasmissione telematica di fatture e corrispettivi
- Ma quando può essere emessa la fattura elettronica?
Che cos'è la fattura elettronica?
Il Dpr 633/72 definisce la fattura elettronica come quella emessa e ricevuta in un qualunque formato elettronico, la quale, però soddisfi tre requisiti:
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integrità: il contenuto non deve essere alterato in fase di emissione e trasmissione dei dati;
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autenticità: il destinatario deve essere assolutamente certo che la fattura provenga da chi l'ha emessa;
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leggibilità: il documento deve essere visualizzabile.
I primi due requisiti possono essere garantiti attraverso sistemi di controllo che assicurino un collegamento fra la fattura e la cessione dei beni o la prestazione dei servizi; con apposizione di firma elettronica e con sistemi di trasmissione elettronica dei dati.
Le caratteristiche della fattura elettronica alla PA
In merito alla fattura elettronica, però, è il caso di fare un richiamo alla fattura PA ossia quella fattura elettronica che deve essere trasmessa alla Pubblica Amministrazione. Quest'ultima deve avere le seguenti caratteristiche:
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rispondere ai requisiti della fattura elettronica e poter essere trasmessa tramite il Sistema di Interscambio (SDI);
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essere in formato XML,
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essere contrassegnata dalla firma elettronica qualificata di chi emette la fattura apposta al formato XML;
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essere contrassegnata dal codice identificativo univoco dell'ufficio destinatario della fattura, come riportato nell' Indice della Pubblica Amministrazione;
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se la fattura si riferisce a cessione di beni o prestazione di servizi oggetto di un bando pubblico o di una commessa aggiudicata, deve recare il Codice unico di progetto(CUP) assegnato dalla PA;
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essere inviata tramite Pec con le modalità previste dalla norma attuativa.
Trasmissione telematica di fatture e corrispettivi
Dal 1° gennaio 2017 i contribuenti possono optare per la trasmissione in via telematica all'Agenzia delle Entrate di tutte le operazioni in entrata e in uscita tra cui le operazioni certificate da ricevute e scontrini.
Sono molteplici i vantaggi che derivano dalla trasmissione elettronica tra cui l'accesso in via prioritaria ai rimborsi Iva e l'assistenza fiscale, inoltre, gli operatori Iva in regime di contabilità semplificata che emettono solo fatture, grazie all'obbligo di fatturazione elettronica non devono più tenere i registri.
Operatori economici e consumatori finali possono acquisire una copia delle fatture elettroniche emesse e ricevute grazie a un sistema offerto dal portale delle Entrate Fatture e Corrispettivi, al quale bisogna registrarsi con credenziali Spid, Cns o Fisconline/Entratel.
Ma quando può essere emessa la fattura elettronica?
Ai sensi dell' art. 21, Co.4, lettera a), Dpr 633/72, la fattura elettronica può essere anche differita, cioè emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui è effettuata l'operazione.
Una volta generata la fattura elettronica, deve essere salvata in formato xml e deve poi essere firmata col proprio dispositivo di firma elettronica.
Apposta la firma, il sistema chiede poi di scegliere tra l'estensione .xml o .p7m.
Bisogna poi firmare il documento digitando il codice pin che è stato fornito col dispositivo di firma.
Una volta inviate le fatture possono essere monitorate dal portale Iva servizi, fatture e corrispettivi. Per quanto riguarda la fattura PA, può essere monitorata dal sito "Sdi.fatturaPA.gov.it-strumenti- monitorare la fattura PA".
Le fatture elettroniche possono essere ricevute da chi è accreditato ai canali SdiCoop o SdiFtp e chi ha una casella di posta elettronica certificata, in questo caso l'indirizzo pec deve essere comunicato al fornitore.
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Data: 01/11/2018 15:30:00
Autore: Raffaella feola