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Contratto statali

Una guida al contratto nazionale dei dipendenti pubblici, rinnovato nel 2018: retribuzione, licenziamenti e orari di lavoro. Uno sguardo alle novità attese per il contratto statali nel 2019


Avv. Marco Sicolo - Il contratto statali è stato rinnovato nel mese di febbraio del 2018, dopo quasi un decennio dall'ultimo rinnovo precedente. Di seguito, un breve riassunto delle novità introdotte dall'accordo raggiunto tra Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni) e le varie organizzazioni e confederazioni sindacali, rappresentanti dei lavoratori del comparto Funzioni Centrali.

Contratto statali 2018

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Il contratto collettivo statali (CCNL Funzioni Centrali 2018 sotto allegato) si riferisce al triennio 2016-2018, pertanto è destinato ad essere ulteriormente rinnovato, e presumibilmente modificato, a fine 2018, con riferimento al triennio 2019-2021.

Ccnl Statali: le novità retributive

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Con l'accordo 2018, il contratto statali ha modificato le situazioni contrattuali di quasi 250mila dipendenti pubblici, incidendo sugli aspetti retributivi, ma anche sulla disciplina relativa alle assunzioni, alle sanzioni disciplinari e agli orari di lavoro.

Quanto alle retribuzioni, oltre al saldo degli arretrati, si è provveduto ad un aumento medio di circa 85 euro al mese lordi, con particolare attenzione alle fasce retributive più basse. I premi legati alla produttività, inoltre, non sono più beneficio indistinto per tutti i dipendenti, ma vengono attribuiti avendo riguardo al singolo dipendente da premiare e all'ufficio cui appartiene.

La disciplina dei contratti a tempo determinato

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Nel nuovo contratto statali viene anche stabilito che i contratti a tempo determinato possono avere una durata massima pari a 36 mesi, e l'eventuale proroga deve limitarsi a 12 mesi. Inoltre, i lavoratori assunti con questa modalità possono rappresentare al massimo il 20% del totale dei dipendenti.

Ovviamente, l'assunzione a tempo indeterminato rimane appannaggio di chi supera gli appositi concorsi, mentre a conclusione del contratto a t.d. non si matura alcun diritto in merito, ma solo punteggio spendibile nelle selezioni pubbliche.

Molestie e assenze ingiustificate: i casi di licenziamento

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Tra le disposizioni di dettaglio contenute nel rinnovato contratto statali 2018, trovano posto anche importanti norme relative agli episodi di molestie sessuali. In tal caso, il colpevole viene inizialmente punito con una sospensione fino a 6 mesi e, in caso di recidiva, subisce il provvedimento definitivo di licenziamento.

La sospensione del dipendente scatta anche in caso lo stesso accumuli fino a due assenze ingiustificate dal servizio, in continuità con le giornate festive e di riposo settimanale. In tal caso, è prevista anche la sospensione della retribuzione, da un minimo di 11 giorni fino a 6 mesi. In caso di recidiva, si dà luogo alla sanzione disciplinare del licenziamento.

Orari e permessi

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Con riguardo all'orario di lavoro, il contratto statali prevede la flessibilità degli orari di entrata ed uscita dei dipendenti, con la previsione di fasce orarie di tolleranza.

Il contratto è intervenuto anche sui permessi relativi alle situazioni di disabilità, previsti dalla legge 104 del 1992. Le assenze previste andranno indicate dal dipendente, di regola, in una programmazione su base mensile, anche se, a fronte di necessità, l'assenza può essere comunicata anche 24 ore prima o fino all'inizio dell'orario di lavoro del giorno in cui si fruisce del permesso. Inoltre, le tutele per le terapie salvavita sono state estese anche alle assenze dovute agli effetti collaterali delle terapie, con certificazione delle competenti strutture mediche.

Contratto statali 2019

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E' allo studio il rinnovo del contratto statali per il triennio 2019-2021, dal momento che quello appena descritto scade a fine 2018. In vista c'è un nuovo aumento stipendiale, a titolo di indennità di vacanza contrattuale, nella misura dello 0,42% ad aprile 2019 e fino allo 0,70% nel successivo mese di luglio.

A livello retributivo sarà rivisto anche l'elemento perequativo e il mini-bonus mensile di 20 euro. In più, si prevedono finanziamenti nel triennio dedicati alle nuove assunzioni nel pubblico impiego.

Data: 05/11/2018 12:00:00
Autore: Marco Sicolo