Niente copyright sul "sapore"
di Gabriella Lax - Niente copyright per il formaggio spalmabile. Più in generale, il sapore di un alimento non può beneficiare della tutela del diritto d'autore. A stabilirlo una sentenza della Corte di giustizia Ue (sotto allegata) a definizione di una vicenda che ha come protagonista, nello specifico, il formaggio olandese Heksenkaas spalmabile con panna ed erbe aromatiche, creato nel 2007 da un commerciante di prodotti ortofrutticoli e prodotti freschi i cui diritti di proprietà intellettuale sono attualmente detenuti dalla Levola, una società di diritto olandese, alla quale tale commerciante li ha ceduti.
Il sapore di un alimento non beneficia del diritto d'autore
Siamo nel 2014 quando la società olandese Smilde produce un alimento denominato "Witte Wievenkaas" per una catena di supermercati in Olanda. Secondo la Levola questo prodotto avrebbe violato il suo diritto d'autore sul sapore dell'Heksenkaas. La casa dunque chiede ai giudici olandesi di obbligare la Smilde a porre fine alla produzione e alla vendita di tale prodotto. Secondo Levola il sapore dell'Heksenkaas sarebbe un'opera tutelata dal diritto d'autore e, dunque, il sapore del 'Witte Wievenkaas' sarebbe una riproduzione di tale opera.
La Corte d'appello di Arnhem-Leeuwarden interpellata ha chiesto alla Corte di giustizia se il sapore di un alimento possa beneficiare di tutela in forza della direttiva sul diritto d'autore. Secondo i giudici europei, affinchè possa essere tutelato dal diritto d'autore a norma della direttiva, il sapore di un alimento deve poter essere qualificato come 'opera' ai sensi della norma Ue. Dunque all'oggetto in questione devono essere attribuite le caratteristiche della creazione intellettuale originale, dato che «sono le espressioni e non le idee, i procedimenti, i metodi di funzionamento o i concetti matematici in quanto tali a poter costituire oggetto di tutela in virtù del diritto d'autore». Cosa serve in sintesi? E' necessario che sia presente «sufficiente precisione e obiettività». Ebbene, la Corte ritiene che «non c'è possibilità di procedere a un'identificazione precisa e obiettiva per quanto riguarda il sapore di un alimento».
Copyright sul sapore: la sentenza della Corte
La Corte di Lussemburgo spiega come rispetto «a un'opera letteraria, pittorica, cinematografica o musicale, che è un'espressione precisa e obiettiva, l'identificazione del sapore di un alimento si basa essenzialmente su sensazioni ed esperienze gustative soggettive e variabili». Tutti dipendenti, nelle diverse fattispecie, «da fattori connessi alla persona che assapora il prodotto in esame, come la sua età, le sue preferenze alimentari e le sue abitudini di consumo, nonché l'ambiente o il contesto in cui tale prodotto viene assaggiato». A questo si sommi, secondo i giudici dell'Ue che «non è possibile, con i mezzi tecnici disponibili allo stato attuale dello sviluppo scientifico, procedere ad un'identificazione precisa e obiettiva del sapore di un alimento, che consenta di distinguerlo dal sapore di altri prodotti dello stesso tipo».
Data: 14/11/2018 19:51:00
Autore: Gabriella Lax