Malattia e trasferimento del lavoratore: l'Inps fa chiarezza
di Valeria Zeppilli – Con il messaggio numero 4271 del 16 novembre 2018 (qui sotto allegato), l'Inps ha fornito degli importanti chiarimenti sulla regolamentazione della corresponsione dell'indennità di malattia in caso di trasferimento del lavoratore in un altro paese dell'Unione Europea durante l'assenza dal lavoro.
In particolare, l'Istituto ha dato risposta alle numerose richieste pervenutegli circa la perdurante validità di quanto disposto con la circolare 192/1996, nonostante il mutato contesto normativo europeo.
- La circolare 192/1996
- La nuova valutazione medico-legale
- Cosa deve fare il lavoratore che intende trasferirsi
- Autorizzazioni ASL
La circolare 192/1996
La circolare 192/1996 prevedeva che il lavoratore assente per malattia e trasferito all'estero poteva beneficiare dell'indennità solo in caso di autorizzazione al trasferimento rilasciata, a seconda dei casi, dalla ASL o dall'Inps.
La nuova valutazione medico-legale
Per l'Istituto, oggi il provvedimento di autorizzazione deve essere considerato come una valutazione medico-legale con la quale si esclude la sussistenza di eventuali rischi di aggravamento del paziente in conseguenza del trasferimento.
Se, nonostante il parere negativo dell'Inps, il lavoratore effettua comunque il trasferimento, l'indennità economica di malattia viene sospesa. Tale situazione è infatti equiparata ai casi in cui il lavoratore compie atti che possono pregiudicare il decorso della sua malattia.
Cosa deve fare il lavoratore che intende trasferirsi
Il lavoratore che intende trasferirsi deve quindi preliminarmente inviare un'apposita comunicazione alla struttura territoriale Inps competente per le necessarie valutazioni medico-legali. La struttura provvederà quindi a convocarlo il prima possibile.
Autorizzazioni ASL
L'Istituto ha anche chiarito che quanto detto vale solo per le autorizzazioni Inps e non per quelle ASL. Queste ultime, infatti, attengono a profili differenti, che sono quelli relativi alla copertura di prestazioni sanitarie che possono essere erogate all'estero.
Data: 23/11/2018 10:00:00Autore: Valeria Zeppilli