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Reddito di cittadinanza per le imprese

Sulla spinta della Lega, spunta l'ipotesi di versare i soldi direttamente alle imprese affinchè possano formare e far lavorare chi vive al di sotto della soglia di povertà


di Gabriella Lax – Fondo da versare non direttamente a chi ha bisogno, ma alle imprese affinchè possano formare e far lavorare chi vive al di sotto della soglia di povertà. Questa è la nuova ipotesi messa in campo dal vicepremier Luigi Di Maio a proposito del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza versato direttamente alle imprese

Secondo il vicepremier ci sarebbero già 6 milioni di beneficiari delle tessere per il reddito di cittadinanza. A rassicurare chi aspetta il provvedimento sull'attività in corso. Tra i primi a pensare ad un reddito di cittadinanza per le imprese, c'è il consigliere economico di Matteo Salvini, e sottosegretario alle infrastrutture, Armando Siri.

In una nota il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli circa la proposta avanzata da Siri, ha spiegato «Il reddito di cittadinanza sarà erogato alla singola persona o alla singola famiglia – tuttavia - è possibile valutare l'opportunità di coinvolgere le imprese, soprattutto quelle che vorranno dare la disponibilità ad assumere persone». Il rischio però, con gli occhi dell'Europa puntati, sarebbe che erogare il reddito alle imprese trasformerebbe la misura da una spesa per un sussidio ad una vera e propria decontribuzione.

Reddito di cittadinanza, quasi immutati i requisiti per richiederlo

Per fare richiesta di reddito di cittadinanza, ed avere fino a 780 al mese per un single, bisognerà avere un Isee inferiore a 9.360 euro. Il diritto permane anche se si posseggono immobili ulteriori rispetto alla prima casa del valore massimo di 30 mila euro. Per chi ha un'abitazione di proprietà, l'importo dei 780 euro sarà ridotto di un "affitto figurativo" che partirà da 280 euro. Il beneficio verrebbe corrisposto per 18 mesi rinnovabili, se ci sono le condizioni, per ulteriori 18 mesi. Mentre originariamente era possibile rifiutare fino a tre proposte di lavoro "congrue", nell'ultima versione il beneficiario potrebbe rifiutare al massimo una sola proposta. Considerato che non è dato sapere cosa succede nei casi in cui i Centri per l'impiego non riusciranno a trovare nemmeno un'offerta di lavoro, i fondi attribuiti direttamente alle imprese potrebbero limitare queste situazioni.

Data: 24/11/2018 16:30:00
Autore: Gabriella Lax