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Reddito di cittadinanza, chiarezza sul giallo delle card

Per il vicepremier Di Maio già da due settimane Poste italiane ed il suo staff stanno lavorando per la realizzazione del reddito di cittadinanza, comprese le tessere


di Gabriella Lax – C'è voluto l'intervento del vicepremier Luigi Di Maio per smorzare le tante ipotesi relative alle tessere per ottenere il reddito di cittadinanza. Un caso che assume i toni del giallo se si pensa alle asserzioni ed alla smentite che si sono susseguite nel giro di qualche giorno.

Reddito di cittadinanza, il giallo delle card

Era stato sempre Di Maio a dare il via alla bagarre mediatica, più di una settimana fa, dichiarando di aver dato mandato di stampare la carta di cittadinanza – in modo che ogni beneficiario potesse avere - una tessera a casa e una serie di impegni da prendere E qui casca l'asino perché, considerato che mancano ancora le norme che definiscono le specifiche nei particolari, ci si è chiesti cosa avesse mandato in stampa il ministro del lavoro. Alla domanda posta in una interrogazione fatta da Forza Italia segue una risposta che non chiarisce alcuno dei dubbi. Il sottosegretario Claudio Durigon afferma che la loro realizzazione (delle card, nds) è «logica conseguenza» della volontà del governo di attuare la misura «in tempi più celeri possibili» poiché trattasi di una «misura di politica attiva del lavoro, e non già di mero assistenzialismo così come impropriamente sostenuto dai detrattori». Ok, ma cosa è stato stampato? I dubbi restano.

E la sottosegretaria Laura Castelli sul chi sta stampando non è da meno: «Appena pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo si vedrà chi e tutti i dettagli». Stavolta a porre le nuove interrogazioni ci pensano i parlamentari di Fratelli d'Italia. A seguire vanno giù duro le opposizioni ricordando la «gravità inaudita che si dia mandato a un soggetto pubblico o privato di stampare» le card del reddito di cittadinanza «che è un intervento che non è ancora stato presentato». Ci pensa di nuovo la Castelli a chiarire l'esistenza di due fondi «comunicanti» per finanziare il reddito e le pensioni e che, soprattutto, «la commissione sarà in grado di leggere il reddito quando la misura sarà presentata».
Parole che non bastano a placare l'ira funesta di Pd e Forza Italia che, prospettando denunce alla Castelli ed ad altri pentastellati, chiedono un intervento chiarificatore del presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Da Bruxelles dovuta la risposta di Di Maio: «Ci tengo a dire che io già da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste – evidenzia -per avviare tutto il progetto del reddito di cittadinanza, che include anche la stampa delle tessere. Quindi non c'è nessun giallo sulle cosiddette carte di credito per la spesa del reddito».

Card reddito di cittadinanza, esposto del Codacons

Ma Codacons non ci sta e chiede lumi sulla vicenda della stampa delle tessere elettroniche per erogare il reddito di cittadinanza affidata a Poste all'Autorità Anticorruzione, con un esposto finalizzato a ottenere chiarezza. L'organismo dovrà chiarire «il processo che ha portato alla scelta di Poste Italiane, se sia stata indetta una gara o altra procedura a norma di legge». Se si dovessero riscontrare irregolarità o mancato rispetto della normativa vigente, Codacons annuncia un ricorso al Tar del Lazio per impugnare i provvedimenti dell'esecutivo. In questo marasma una cosa è chiara: le tessere relative al reddito di cittadinanza non sono state ancora stampate.

Data: 30/11/2018 17:02:00
Autore: Gabriella Lax