Gilet gialli, chi sono e cosa vogliono
di Gabriella Lax – Sfilano da giorni per le città francesi per protestare contro la decisione di aumentare il prezzo del carburante. Sono i "gilet jaunes" ossia i gilet gialli, movimento spontaneo, nato online, che muove alla conquista delle piazze del Paese, protestando contro il governo e chiedendo le dimissioni di Macron, colpevole di voler alzare il costo della benzina. Tanto che qualcuno già parla di una nuova rivoluzione francese.
- Gilet gialli, da dove arrivano e cosa vogliono?
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- Gilet gialli, la tregua annunciata dal primo ministro Philippe
Gilet gialli, da dove arrivano e cosa vogliono?
La nascita dei gilet gialli, oltralpe si deve ad una cittadina, Jacline Mouraud che, lo scorso 18 ottobre scorso ha postato su Facebook un video in cui si diceva stanca «dell'accanimento del governo contro gli automobilisti». Il video diviene virale al punto tale da raccogliere e far esplodere le varie micce disseminate in tutto il Paese. Come accadde qualche secolo fa, il popolo francese si riunisce e scende in strada a protestare.
Secondo Le Figaro, il movimento nasce in seguito a una petizione online lanciata a fine maggio da Priscillia Ludosky, una venditrice di cosmetici di 32 anni abitante di Savigny-le-Temple (Seine-et-Marne), per chiedere l'abbassamento dei prezzi del carburante. Alla petizione, lanciata su Change.org, hanno aderito finora di 800mila persone.
I motivi della protesta sono, in primis, l'aumento dei prezzi del carburante deciso dal governo francese, con l'abolizione della riduzione delle tasse sul gasolio non stradale e il conseguente aumento di 6,5 centesimi per litro del gasolio e 2,9 centesimi per la benzina a partire dal 1° gennaio 2019. Tra le altre istanze, inoltre, i pedaggi autostradali, controlli tecnici e potere d'acquisto.
Gilet gialli in Italia, Toninelli: « La nostra condizione sociale è molto più tranquilla»
Il movimento dei gilet gialli arriva anche nel nostro Paese: «Se anche voi pensate sia arrivato il momento dei fatti e non delle promesse aderite al Coordinamento Nazionale Gilet Gialli». A scriverlo è Ivan Della Valle, un ex grillino che, nello scandalo Rimborsopoli, prima di lasciare il M5S ha ammesso di non aver corrisposto correttamente i rimborsi per il fondo per il microcredito. Insieme all'ex pentastellato si muove anche Giancarlo Nardozzi, Presidente del Goia (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti). Al momento non sono in programma forme di mobilitazione ma solo richieste di dialogo con i "fratelli francesi". Ma la protesta «sempre in forma civile e legale» cova ed è pronta a scattare contro l'Europa, l'austerità, il caro-benzina e il caro-pedaggi a fianco di milioni di famiglie italiane costrette a subire il ricatto degli speculatori.
Sul tema invece mantiene toni pacati il ministro per i Trasporti e le Infrastrutture Danilo Toninelli, intervistato al suo arrivo al Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia a Bruxelles, secondo il quale: «I gilet gialli sono una preoccupazione che dovrà risolvere Macron. In Italia c'è una condizione sociale molto più tranquilla e noi dialoghiamo sempre con gli autotrasportatori».
Gilet gialli, la tregua annunciata dal primo ministro Philippe
Intanto l'ultima ora parla di un primo successo per i gilet gialli: il primo ministro francese Edouard Philippe ha annunciato che saranno sospesi gli aumenti delle tasse su carburanti luce e gas, almeno per quest'inverno. «Bisognerebbe essere ciechi o sordi per non vedere e sentire la collera dei francesi - ha detto cercando di placare la rabbia dei gilet gialli - nessuna tassa merita di mettere in pericolo l'unità della nazione».
Data: 05/12/2018 15:00:00Autore: Gabriella Lax