Rottamazione quinquies: verso un nuovo "condono" fiscale Alice Cometto - 16/11/24  |  L'ipoteca a garanzia dell'assegno di mantenimento Matteo Santini - 10/11/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom – ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom – ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Uno sguardo all' art. 143 T.U.E.L.

L' art.143 è stato modificato più volte nel corso degli anni, l' ultima modifica è stata apportata dal d.l.n.113/2018


di Chiara Ruggiero - L' art. 143 del Testo Unico degli Enti Locali (d.lgs.n. 267/2000) va a disciplinare lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali in seguito al verificarsi di fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso e similare. Per similare si intendono le infiltrazioni operate dalla 'ndrangheta (calabrese) e dalla camorra (napoletana).

Com' è predisposto lo scioglimento dell' ente comunale?

[Torna su]

Lo scioglimento è disposto dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell' Interno, previa deliberazione del Consiglio dei ministri entro il lasso di tempo di tre mesi dalla trasmissione della relazione sottoscritta dalla Commissione d' indagine, che viene nell' immediato trasmessa alle Camere.

Cosa viene indicato nella proposta di scioglimento?

All' interno della proposta di scioglimento vengono riportate in modo analitico le anomalie che sono state riscontrate all' interno del Comune attenzionato, ed i provvedimenti che sono necessari per rimuovere in modo tempestivo gli effetti più gravi che potrebbero andare irreparabilmente ad incidere sull' interesse pubblico (che deve essere sempre tutelato).
All' interno della proposta vengono indicati anche i nomi degli amministratori responsabili della condotta illecita dell' ente, che ha portato al suo scioglimento.

Cosa comporta lo scioglimento di un ente provinciale o comunale?

[Torna su]
Lo scioglimento di un Ente Locale oltre a comportare un grave problema all' interno del tessuto sociale, perché fa emergere scenari inquietanti dove in molti comuni a comandare sono le consorterie criminali, fa decadere dalle cariche gli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno portato allo scioglimento.
In sostanza lo scioglimento del consiglio comunale comporta: la cessazione della carica di sindaco, consigliere, di presidente della provincia, di componete delle rispettive giunte, e di qualsiasi altro incarico connesso alle cariche ricoperte (anche un semplice impiegato).

Il decreto di scioglimento viene pubblicato all' interno della Gazzetta Ufficiale. Al decreto vengono allegate sia la proposta del Ministro dell' Interno che la dettagliata relazione prefettizia (il prefetto svolge assistito dalla commissione straordinaria un ruolo importantissimo), salvo che il Consiglio dei Ministri non disponga di mantenere la riservatezza su parti della proposta o della relazione, in particolari casi in cui lo ritenga strettamente necessario.

Il comma 11, art. 143 T.U.E.L.

[Torna su]
Il comma 11 appone un tassativo divieto (temporaneo) agli amministratori responsabili dello scioglimento di non potersi candidare alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l' ente interessato della procedura di scioglimento. Il temporaneo divieto riguarda solo il primo turno elettorale successivo allo scioglimento stesso, nell' ipotesi ovviamente che l' incandidabilità di questi soggetti sia stata dichiarata mediante un provvedimento definitivo.
Il comma 11 pone in essere un problema riscontrato in molti comuni italiani: il ripresentarsi di questi soggetti, con conseguente scioglimento dell' ente, che continua a fare affari con la mafia.


Data: 31/12/2018 15:00:00
Autore: Chiara Ruggiero