Esercizio provvisorio: cos'è, effetti e rischi
di Annamaria Villafrate - Sembrava che gli italiani potessero tirare un sospiro di sollievo, dopo che l'UE aveva dato l'ok alla manovra e invece sembra che questa legge di bilancio non debba avere mai pace. La manovra infatti è uscita a colpi di fiducia dal Senato e ora è ancora alla Camera che dovrà dare il sì definitivo entro il 31 dicembre, altrimenti scatterà l'esercizio provvisorio.
A pochissimi giorni dal termine ultimo per l'approvazione della legge più importante per il Paese, vediamo che cos'è l'esercizio provvisorio e cosa potrebbe accadere se dovesse scattare tale provvedimento che dal 1975 è stato utilizzato solo due volte:
Esercizio provvisorio: cos'è
L'esercizio provvisorio è un provvedimento che scatta quando la manovra di bilancio non viene approvata entro il termine del 31 dicembre. Come previsto dall'art. 81 della Costituzione inoltre esso deve essere concesso con legge e può avere una durata massima di 4 mesi.
Esercizio provvisorio: effetti
Durante i quattro mesi dell'esercizio provvisorio, il Governo deve limitarsi, mese per mese, a gestire l'ordinaria amministrazione. La spesa è ripartita in quattro dodicesimi, nei limiti di quanto stanziato dalla precedente manovra.
Ora, è evidente che in questo quadrimestre, poiché il Governo deve fare i conti con un margine di spesa ridotto, non può spendere come avrebbe potuto, se la manovra fosse stata approvata regolarmente entro il 31 dicembre. Questo però non è l'unico effetto negativo, visto che anche tutte le misure a sostegno del reddito, gli sgravi e le agevolazioni salterebbero, prorogando una situazione economica generale di per se già critica.
Esercizio provvisorio: rischi
Il limite di spesa imposto durante l'esercizio provvisorio non determina solo una situazione generica di "stallo" gestionale, ma produce tutta una serie di effetti negativi sull'economia del nostro Paese che, potendo gestire solo le spese ordinarie, non potrebbe effettuare gli investimenti preventivati nella manovra di bilancio, con conseguente blocco della crescita economica che, a sua volta produrrebbe una perdita di fiducia da parte degli investitori stranieri, oltreché un danno reputazionale dell'Italia nel suo complesso.
Autore: Annamaria Villafrate