Garante privacy: no alla "gogna" sul posto di lavoro
di Gabriella Lax – Foto dei lavoratori nella bacheca aziendale con una emoticon con il giudizio sull'attività svolta. Ma il Garante della privacy non ci sta e blocca la "gogna" sul posto di lavoro.
Garante della privacy, niente emoticon per giudicare lavoratori
Il Garante della privacy è intervenuto a salvaguardare i dati sensibili nel caso di una cooperativa toscana che opera nel settore della logistica che, per dare una valutazione ai propri dipendenti, ogni settimana affiggeva nella bacheca aziendale un cartello coi visi dei dipendenti associati a emoticon che rappresentavano i giudizi, positivi o negativi, espressi dai datori di lavoro. La bacheca conteneva anche eventuali contestazioni disciplinari.Sulla vicenda, con provvedimento n. 448 del 21 dicembre 2018, si è espresso il Garante della privacy, vietando l'esposizione nella bacheca aziendale delle foto dei lavoratori e una emoticon con il giudizio sull'attività svolta.
Secondo il Garante un tale uso dei dati personali dei lavoratori è illecito perché lede la loro dignità, la loro libertà e la loro riservatezza. Il Garante evidenzia che il datore di lavoro può trattare le informazioni necessarie e pertinenti per la gestione del rapporto di lavoro in base a quanto previsto dalle leggi, dai regolamenti, dai contratti collettivi e dal contratto di lavoro individuale. Tra questi rientrano senza dubbio i dati necessari ad effettuare la valutazione sul corretto adempimento della prestazione lavorativa e ad esercitare il potere disciplinare nei modi e nei limiti previsti dalla disciplina di settore. Ma non certo la sistematica messa a disposizione sulla bacheca aziendale delle valutazioni e dei rilievi disciplinari a tutti i dipendenti e ad eventuali visitatori, tutti soggetti non legittimati a conoscere questo tipo di informazioni, peraltro prima della conclusione del procedimento e in assenza di eventuali repliche degli interessati.
Data: 04/01/2019 10:30:00
Autore: Gabriella Lax