Bussetti, sì ai cellulari in classe a scopo didattico
di Gabriella Lax – Cellulari sì, cellulari no in classe? Sono bastate poche parole del ministro Marco Bussetti, pronunciate a margine della presentazione della campagna di sensibilizzazione ambientale al ministero dell'Ambiente, per provocare l'immediata reazione di Codacons e riaccendere il dibattito.
Bussetti, ok ai cellulari in classe
«L'utilizzo dei device per quanto riguarda la didattica – ha preliminarmente chiarito il ministro - è uno strumento fondamentale. Quindi sono a favore del loro uso, ma soprattutto ho fiducia nei nostri studenti. Credo molto nel loro senso di responsabilità e quindi mi affido al loro buon senso sull'uso consapevole di questi strumenti ai fini di un migliore apprendimento. Condanno invece in maniera decisa l'uso per altri fini».
Codacons, l'uso intensivo di cellulari è pericoloso ancora di più negli spazi ristretti
Evidentemente le dichiarazioni del ministro Bussetti sono apparse come un ulteriore incoraggiamento all'uso dei telefoni cellulari. Parole che, forse per questo, hanno provocato l'immediata reazione della Codacons, il cui presidente Carlo Rienzi che minaccia ricorsi, dichiara: «Speriamo vivamente che le dichiarazioni odierne del ministro dell'Istruzione riguardo l'uso dei telefonini in classe siano uno scherzo di Carnevale anticipato. Siamo pronti ad impugnare nelle sedi opportune qualsiasi provvedimento che autorizzerà l'utilizzo dei telefonini nelle aule scolastiche». È noto, secondo Rienzi che «Un uso intensivo di apparecchi telefonici in uno spazio ristretto come un'aula scolastica incrementerebbe in modo evidente i rischi per la salute degli studenti, e porterebbe ad una valanga di ricorsi da parte dei genitori e a provvedimenti inibitori da parte dei tribunali – e poi aggiunge - Come se non bastasse, la recentissima sentenza del Tar del Lazio, che impone una campagna informativa sui rischi per la salute derivanti dall'uso dei telefonini, rende di fatto impossibile l'ingresso dei cellulari nelle scuole, considerato che è vietato diffondere tra i minori prodotti potenzialmente pericolosi».
Data: 27/01/2019 16:00:00Autore: Gabriella Lax