Stop all'assegno di ricollocazione
di Gabriella Lax – Con l'avvento del reddito di cittadinanza, a partire dal prossimo aprile, finisce l'era dell'assegno di ricollocazione.
Stop all'assegno di ricollocazione in vista del reddito di cittadinanza
Dunque, già da l 29 gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2021 viene sospesa l'erogazione dell'assegno di ricollocazione ai soggetti beneficiari di Naspi da almeno 4 mesi (come previsto dall'art. 23, co. 1, del D.Lgs. n. 150/2015). A risentirne i disoccupati, percettori di Naspi, soprattutto quelli che non hanno i requisiti per l'accesso al rdc e che non potranno fare ricorso all'aiuto alla ricerca di un posto di lavoro che l'assegno di ricollocazione poteva assicurare. Sempre l'articolo 9, co. 7 del D.L. n. 4/2019 oltre alla sospensione dell'assegno, stabilisce che, nella fase di prima applicazione del summenzionato decreto legge, per avere un servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro, il beneficiario del Reddito di cittadinanza, decorsi 30 giorni dalla data di liquidazione della prestazione, riceve dall'Anpal l'assegno di ricollocazione. La sua modulazione si basa sul profilo personale di occupabilità, da spendere presso i centri per l'impiego o presso i soggetti accreditati ai sensi dell'articolo 12 del D.Lgs. n. 150/2015. A pena di decadenza dal beneficio del rdc, i beneficiari devono scegliere, entro 30 giorni dal riconoscimento dell'AdR, il soggetto erogatore del servizio di assistenza intensiva, prendendo appuntamento sul portale messo a disposizione dall'Anpal, anche per il tramite dei Centri per l'Impiego o degli istituti di patronato convenzionati. Il servizio ha una durata di 6 mesi, ed sarà prorogabile di ulteriori 6 qualora residui parte dell'importo dell'assegno; se, entro 30 giorni dalla richiesta, il soggetto erogatore scelto non si sia attivato nella ricollocazione del beneficiario, quest'ultimo è tenuto a rivolgersi ad altro soggetto erogatore.
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Data: 01/02/2019 16:30:00
Autore: Gabriella Lax