Economia circolare
- Cos'è l'economia circolare
- Obiettivi dell'economia circolare
- Il concetto di rifiuto
- I principi base
- Vantaggi di un'economia virtuosa
- Piano UE 2022
Cos'è l'economia circolare
L'economia circolare è un nuovo modo di produrre nel rispetto dell'ambiente e del valore delle cose. La parola d'ordine è "riciclare" e porre fine agli sprechi. Si tratta, in sostanza, di un modello di economia in grado di rigenerarsi da sola, sfruttando fonti biologiche e tecniche disponibili, che così vengono rigenerate e valorizzate.
In questo modo come disse Lavoisier "nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma". Questo tipo di economia si contrappone a quella tradizionale, definita lineare. Caratteristiche dell'economia lineare sono: l'estrazione di materie prime nuove e un consumo di massa che genera, una volta consumato il prodotto, materiale di scarto.
La differenza tra i due modelli è quindi evidente.
Il primo ricicla gli scarti per produrre nuovi prodotti ed evitare di estrarre nuove materie prime, con tutta una serie di vantaggi a livello ambientale, sociale e climatico.
L'economia lineare invece, fondata sulla produzione di rifiuti, genera solo inquinamento e surriscaldamento e crea disuguaglianze sociali enormi, a causa delle guerre che si scatenano per accaparrarsi le fonti delle materie prime più importanti.
Obiettivi dell'economia circolare
L'economia circolare non è però solo un modello economico, ma una vera e propria filosofia che persegue principalmente tre finalità:
- allungare la vita del prodotto;
- produrre ex novo prodotti destinati a durare più a lungo;
- ridurre i rifiuti attraverso il riciclo.
Il concetto di rifiuto
A voler essere precisi tuttavia per l'economia circolare i rifiuti non esistono. Tutto può essere riutilizzato e reimmesso nel ciclo produttivo, per creare nuova materia. Per questo è importante creare prodotti con materiali atossici e progettati fin dall'inizio per poter essere riutilizzati. Solo così è possibile ridurre, se non addirittura azzerare, gli scarti produttivi.
I principi base
L'economia circolare si fonda quindi soprattutto su questi tre principi fondamentali:
- il primo considera i rifiuti prodotti da industrie e privati, non come materia di scarto, ma come materiale riutilizzabile, ovvero una seconda materia prima;
- il secondo punta a scongiurare lo spreco a monte. La soluzione potrebbe essere quella di condividere con altri consumatori beni, ancora in buono stato e poco usati, per evitare di buttarli o lasciarli giacere negli scatoloni, inutilizzati;
- il terzo invece si pone l'obiettivo di arrestare la morte precoce della materia. Per questo l'imperativo è riparare anziché che buttare.
Per attuare l'economia circolare però non basta riciclare, è necessario ripensare a tutte le fasi della produzione e prestare più attenzione all'intera filiera interessata al ciclo produttivo.
Il tutto nel rispetto di 5 principi base elaborati dalla Fondazione Ellen MacArthur, che da tempo si occupa di economia rigenerativa e riparativa:
- costruire i prodotti in modo che possano essere smontati e ristrutturati;
- pensare a prodotti in grado di adattarsi al mutamento delle condizioni esterne;
- abbandonare le fonti fossili e affidarsi a energie rinnovabili;
- ragionare olisticamente, prestando attenzione alle relazioni causa effetto tra i vari componenti;
- favorire il reimpiego delle materie secondarie di qualità.
Vantaggi di un'economia virtuosa
Oltre ad essere una necessità, l'economia circolare porta con sè numerosi vantaggi e non solo di ordine ambientale o di impatto sul clima. In virtù di misure come la prevenzione dei rifiuti, il riutilizzo dei materiali e l'ecodesign, le imprese di tutta Europa otterrebbero un notevole risparmio netto del loro fatturato annuo, riducendo al contempo le emissioni totali di gas serra.
Ma non è tutto. L'economia circolare produce, tra i vari benefici, una maggiore sicurezza sulla disponibilità delle materie prime, un aumento della competitività, un impulso all'innovazione e alla crescita economica, ma soprattutto un incremento dell'occupazione.
Tutti benefici che, naturalmente, producono effetti positivi anche nei confronti dei consumatori finali, che potrebbero contare su prodotti durevoli e innovativi, in grado di farli risparmiare e migliorare la qualità delle loro vite.
Piano UE 2022
Il Piano d'azione europeo 2022 (sotto allegato) per un'economia circolare, si pone l'ambiziosa finalità di realizzare un Green Deal europeo, per un'Europa più sostenibile in modo equo e inclusivo, in grado di affrontare le sfide legate al clima e all'ambiente.
Per conseguire gli obiettivi del Green Deal, nel decennio 2021-2030 occorrerà aumentare gli investimenti annuali di circa 520 miliardi di EUR rispetto ai dieci anni precedenti.
Per salvaguardare la prosperità e il benessere dei suoi cittadini, "l'UE deve realizzare una transizione equa e inclusiva verso un futuro più verde e più digitale, rafforzando nel contempo la resilienza socioeconomica in un mondo instabile". Ciò è realizzabile attraverso un'azione coordinata e complementare, anche tra le politiche di bilancio nazionali e il bilancio dell'UE.
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Data: 19/12/2022 16:00:00Autore: Annamaria Villafrate