Responsabilità medica: la Cassazione sulla causa di non punibilità
di Valeria Zeppilli – La legge Gelli, con l'introduzione nel codice penale dell'articolo 590-sexies, ha arricchito il nostro ordinamento di una causa di non punibilità specifica per le ipotesi di responsabilità medica.
Con la sentenza numero 8115/2019 (qui sotto allegata), la Corte di cassazione ne ha chiarito i confini esatti di applicabilità.
- Quando opera la causa di non punibilità del medico
- Quando non opera la causa di non punibilità del medico
- La vicenda
Quando opera la causa di non punibilità del medico
In particolare, i giudici hanno precisato che la causa di non punibilità di cui all'articolo 590-sexies:
- si applica solo ai fatti che possono essere inquadrati nel paradigma dell'articolo 589 c.p. (omicidio colposo) o in quello dell'articolo 590 c.p. (lesioni personali colpose);
- opera solo se l'esercente la professione sanitaria ha individuato le linee guida adeguate al caso concreto e versa in colpa lieve da imperizia nell'attuazione delle relative raccomandazioni.
Quando non opera la causa di non punibilità del medico
La causa di non punibilità introdotta dalla legge Gelli, invece, non si applica:
- se l'esercente la professione sanitaria versa in colpa da imprudenza e da negligenza;
- se l'atto sanitario non è stato governato da linee guida o da buone pratiche;
- se il sanitario ha individuato e selezionato le linee guida o le buone pratiche ma queste risultano inadeguate con riferimento al caso concreto;
- se il sanitario ha agito con imperizia nella fase attuativa delle raccomandazioni previste dalle linee guida.
La vicenda
Nel caso di specie, il giudice del merito non aveva tenuto conto di tali circostanze ma si era limitato a sussumere i fatti di causa all'interno della normativa introdotta dalla legge Gelli omettendo di valutare le problematiche relative alla natura giuridica e ai presupposti applicativi della causa di non punibilità determinata da imperizia di colui che esercita la professione sanitaria.
Dovrà quindi tornare a pronunciarsi sulla vicenda, che vede due medici imputati del reato di lesioni personali colpose in danno di un paziente, cagionate all'esito di un trattamento sanitario.
Data: 15/03/2019 16:00:00Autore: Valeria Zeppilli