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Professionisti: d'ora in poi più liberi in Europa

Approvata la legge Europea 2018 che risolve la procedura d'infrazione per mancato adeguamento in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali


di Annamaria Villafrate - La Camera il 12 marzo ha approvato la Legge Europea 2018 (n. 1432 sotto allegata) che, adeguando la normativa interna a quella UE, risolve tra l'altro la procedura d'infrazione relativa al mancato adeguamento in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali.

L'art 1 della legge, in particolare, per mettersi in riga con la normativa europea interviene, tra l'altro, sul procedimento di rilascio della tessera professionale e sulla nozione di cittadino "legalmente stabilito".

Indice:

Procedura d'infrazione della Commissione Europea

La Commissione europea nei mesi scorsi ha inviato numerose lettere di messa in mora e pareri agli Stati membri dell'Unione a causa della non conformità delle loro legislazioni con le norme europee che disciplinano il riconoscimento delle qualifiche professionali e il conseguente accesso alle attività. In particolare ha avviato la procedura d'infrazione per la non conformità alla Direttiva 2005/36/UE, modificata dalla 2013/55/UE, che si occupa del riconoscimento delle qualifiche professionali.

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La legge Europea 2018

Il 12 marzo è stata approvata dalla Camera la legge Europea 2018 che contiene le disposizioni necessarie per adeguare periodicamente la legislazione italiana a quella europea. Ora spetta al Senato l'approvazione definitiva del testo (disegno di legga 1432 allegato) senza modifiche.

In questo modo si sono evitati contenziosi e precontenziosi avviati dalla Commissione Europea a causa del mancato adeguamento della legislazione italiana alle direttive europee sopra menzionate sul riconoscimento delle qualifiche professionali.

Di seguito le principali novità contenute nell'art. 1 della legge europea 2018 contenete le "Disposizioni in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali", previste per risolvere e definire le questioni oggetto della procedura d'infrazione 2018/2175.

Cambia la nozione di cittadino legalmente stabilito

L'art 1 della legge di Bilancio modifica l'art 4 del dlgs 206/2007 comma 1 n)-septies), sostituendo il termine "Stato membro di residenza" con il termine "Stato membro" perché il richiamo alla residenza non è affatto contenuto nella Direttiva Europea. In questo modo si va a modificare la nozione di cittadino dell'Unione Europea. L'attuale formulazione infatti così dispone: "legalmente stabilito-: un cittadino dell'Unione europea è legalmente stabilito nello Stato membro di residenza quando ha ottenuto il riconoscimento della qualifica professionale da parte delle Autorità competenti di detto Stato e non e' soggetto ad alcun divieto, neppure temporaneo, all'esercizio della professione sul territorio nazionale. E' possibile essere legalmente stabiliti come lavoratore autonomo o lavoratore dipendente."

Come precisato da una nota di Palazzo Chigi sulla nozione di "legalmente stabilito" richiesto per esercitare la professione, non deve riferirsi alla residenza del richiedente, ma al luogo in cui esercita stabilmente l'attività.

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Data: 17/03/2019 08:30:00
Autore: Annamaria Villafrate