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Arriva la targa personale

Non si tratta delle cosiddette targhe "personalizzate" ma di sigle che seguono il proprietario e che gli fanno risparmiare denaro


di Gabriella Lax Governo al lavoro sulle targhe personali. Da non confondere con le targhe "personalizzate" in voga negli Stati Uniti e disponibili anche nel nostro Paese ma con modalità particolari. Le targhe personali sono quelle che seguono il proprietario, come già accade in altri paesi europei: Olanda, Slovacchia, Belgio e Repubblica Ceca.

Arriva la targa "personale" da non confondere con la "personalizzata"

Targhe personali che seguono il proprietario e non il veicolo come succede finora. A proporlo è il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli: si tratterebbe di una misura capace di portare a breve «un risparmio in termini di tempo e denaro per tutti i cittadini».

Spinto da queste motivazioni, Toninelli si è messo a lavoro per produrre uno schema di regolamento che dovrebbe essere varato nel prossimo Consiglio dei ministri. In realtà ha solo tirato fuori dal cilindro una norma inattuata, introdotta dalla mini riforma della Codice della Strada nel 2010, anche se non è mai stato emanato il Dpr.

Cosa accadrebbe dunque con la targa personale?

Chi acquista un veicolo nuovo dovrebbe riceverlo con targa nuova come oggi, ma quella diventerà la targa personale per i 15 anni successivi. Quindi, nel momento in cui il soggetto dovesse acquistare un altro veicolo, dovrebbe mantenere la stessa targa. Dovrebbe solo segnalare al concessionario che ne ha già una, in modo che il veicolo acquistato gli venga consegnato senza targa. Questo procedimento comporta un risparmio di 41,78 euro. Ferma restando la necessità pratica di staccare e riattaccare le targhe. Questo significa anche che in caso di passaggio di proprietà di un usato, la targa del mezzo rimane al cedente e l'acquirente deve mantenere quella del suo veicolo precedente oppure dovrebbe chiedere una nuova targa, se non ne aveva una prima. Il principio su cui si regge il nuovo sistema dovrebbe essere uguale a quello introdotto nel 2006 per i ciclomotori, ogni abbinamento targa-veicolo va registrato nelle banche dati pubbliche e chi possiede più mezzi deve avere anche altrettante targhe. La targa si può trasferire solo sullo stesso tipo di veicolo: auto con auto, moto con moto, rimorchio con rimorchio. Viene fatta un'eccezione per i veicoli di interesse storico e collezionistico: la targa sarà sempre quella attuale. È stato invece il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè a ricordare il caso dei furbetti della targa. Mulè pone l'attenzione sulla «presenza stabile sul territorio italiano di vetture circolanti con targa romena, sanmarinese, bulgara, gente che evade fisco e multe».

Data: 22/03/2019 15:30:00
Autore: Gabriella Lax