Cassazione: l'offesa al capo non giustifica il licenziamento se reciproca
"Un comportamento altrimenti sanzionabile anche con il
licenziamento non è più tale quando costituisca una reazione ad un comportamento provocatorio di un altro soggetto."E' il principio recentemente affermato dalla Corte di Cassazione (Sent. 12438/2006) che ha ritenuto non valido il
licenziamento disciplinare irrogato ad un lavoratore per aver risposto "a male parole" al proprio superiore dal quale era stato a sua volta precedentemente offeso con "un'espressione lesiva della sua dignità e della sua personalità morale".
Data: 03/07/2006
Autore: Silvia Vagnoni