Congedo papà: 10 giorni pagati come la malattia
di Gabriella Lax – Minimo dieci giorni lavorativi di congedo di paternità retribuiti come l'indennità di malattia; due mesi di congedo parentale retribuito e non trasferibile e cinque giorni di congedo annuale per gli operatori dell'assistenza. Li prevede la direttiva sulle nuove misure per facilitare la conciliazione tra lavoro e vita di famiglia, approvata in questi giorni dal Parlamento europeo, con 490 voti a favore, 82 contrari e 48 astensioni. Tra le tematiche regolamentate anche congedi parentali e di assistenza.
Ue, raddoppiano i congedi per i papà
Il provvedimento stabilisce i requisiti minimi, previsti per gli stati membri da attuare per aumentare le opportunità delle donne nel mercato del lavoro e rafforzare il ruolo del padre (o di un altro genitore equivalente). Come si legge nei documenti parlamentari, i papà avranno diritto ad almeno 10 giorni lavorativi di congedo retribuito nei giorni vicini alla nascita "o al parto del feto morto". Tale congedo dovrà essere pagato ad un livello non inferiore all'indennità di malattia. Nel nostro Paese, al momento, la durata del congedo obbligatorio per il padre è di 5 giorni. I deputati hanno inoltre aggiunto due mesi di congedo parentale non trasferibile e retribuito (ovvero che può essere goduto da uno dei due genitori). Si tratta di un diritto individuale «in modo da creare le condizioni adeguate per una distribuzione più equilibrata delle responsabilità».
Tempo fino al 2022
A questo punto, Gli Stati membri avranno tre anni per recepire la direttiva nei propri ordinamenti e, prosegue il documento «fisseranno un livello adeguato di retribuzione, o indennità, per il periodo minimo non trasferibile di congedo parentale, tenendo conto del fatto che questo spesso comporta una perdita di reddito per la famiglia e che invece anche il familiare più retribuito dovrebbe potersi avvalere di tale diritto».
Ed ancora «gli Stati membri devono offrire 5 giorni all'anno di congedo per i lavoratori che prestano assistenza personale a un parente o a una persona che vive nella stessa famiglia a causa di un grave motivo medico o infermità connesse all'età. I genitori e i prestatori di assistenza che lavorano potranno richiedere modalità di lavoro adattabili, ove possibile, ricorrendo al lavoro a distanza o a orari flessibili per poter svolgere le loro mansioni. Nell'esaminare tali richieste, i datori di lavoro potranno tener conto non solo delle proprie risorse, ma anche delle esigenze specifiche di un genitore di figli con disabilità, o una malattia di lunga durata, e dei genitori soli».
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Data: 05/04/2019 19:30:00Autore: Gabriella Lax