Somministrazione lavoro e staff leasing: evoluzioni della questione Francesco Chinni e Sergio Di Dato - 02/12/24  |  Il licenziamento del lavoratore a seguito di un controllo occulto e la privacy Andrea Pedicone - 24/11/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Avvocati penalisti in sciopero dall'8 maggio

La protesta dell'UCPI per dare un deciso segnale di allarme per norme che, secondo gli avvocati, denotano «cinico populismo giustizialista»


di Gabriella Lax – Nuovi scioperi in vista per gli avvocati penalisti. La Giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane con la delibera del 5 aprile 2019 (in allegato) ha proclamato un'assemblea l'8 maggio prossimo a Roma e per lo stesso giorno e i due successivi l'astensione dalle udienze.

Unione camere penali: nuove astensioni l'8, 9 e 10 maggio

Come riferisce un comunicato stampa, l'Ucpi riferisce come non sia più rinviabile più la necessità di dare all'Italia un deciso segnale di allarme per norme che, secondo gli avvocati, denotano «cinico populismo giustizialista». Da qui l'idea dell'astensione dalle udienze per i giorni 8, 9 e 10 maggio. A Roma, l'8 maggio una conferenza stampa illustrerà le ragioni dello sciopero e le specifiche critiche alle leggi esaminate. Per il giorno successivo le camere penali territoriali sono invitate a organizzare iniziative locali di approfondimento circa le ragioni dell'astensione. A Milano, il 10 e 11 maggio, sarà presentato il Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo.

Unione camere penali, i motivi dello sciopero

La nota illustra i motivi da cui scaturisce l'astensione, nell'ordine «eliminazione dell'abbreviato per i reati da ergastolo, disciplina della legittima difesa connotata da finalità esclusivamente propagandistiche, drammaticità della violenza di genere senza nessuna altra risposta che l'inasprimento ossessivo delle pene fino alla idea barbarica della castrazione chimica, "spazzacorrotti" e irresponsabile mancata previsione di una normativa intertemporale per la sospensione della esecuzione delle pene comprese entro i quattro anni per i reati commessi prima dell'entrata in vigore della nuova legge, "decreto sicurezza" quale strumento di acutizzazione di contraddizioni sociali, condizione del carcere che ha raggiunto nuovamente allarmanti livelli di drammaticità, sostanziale abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado quale vulnus intollerabile nel nostro sistema penale».

Data: 14/04/2019 17:30:00
Autore: Gabriella Lax