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Interdittiva antimafia

Cos'è l'interdittiva antimafia, che natura ha, qual è la sua funzione e cosa pensa la Cassazione della relazione con il controllo giudiziario


di Annamaria Villafrate - L'interdittiva antimafia, ovvero il provvedimento amministrativo del Prefetto che si pone l'obiettivo di tutelare l'economia da infiltrazioni della criminalità organizzata, produce l'effetto di escludere l'imprenditore da contratti con la PA.

Di recente la Cassazione, con la sentenza n. 16105/2019 (sotto allegata) ha risolto la questione relativa al rapporto esistente tra il procedimento amministrativo relativo all'interdittiva e quello del controllo giudiziario.

Interdittiva antimafia: cos'è

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L'interdittiva antimafia o informativa antimafia definita dal comma 3 dell'art. 84 del dlgs n. 159/2011 "consiste nell'attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all'articolo 67, nonché, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 91, comma 6, nell'attestazione della sussistenza o meno di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese interessate indicati nel comma 4."

Cause di decadenza che, come precisato dall'art 67 richiamato dall'art. 84, riguardano "licenze, autorizzazioni, concessioni, iscrizioni, attestazioni, abilitazioni ed erogazioni di cui al comma 1, nonché il divieto di concludere contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, di cottimo fiduciario e relativi subappalti e sub-contratti, compresi i cottimi di qualsiasi tipo, i noli a caldo e le forniture con posa in opera."

Natura ed effetti dell'interdittiva antimafia

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L'interdittiva antimafia si sostanzia quindi in un provvedimento amministrativo di natura preventiva del Prefetto che ha la finalità di tutelare l'ordine pubblico, la libera concorrenza tra le imprese e il buon andamento della Pubblica Amministrazione. Esso non si fonda su dati certi, ma su una valutazione probabilistica in base a indizi gravi, precisi e concordanti e non ha natura afflittiva, ma tende più che altro a impedire che la mafia o in generale la criminalità organizzata penetri e si infiltri all'interno dell'economia legale.

Per quanto riguarda poi gli effetti, come precisato dal Consiglio di Stato nell'Adunanza Plenaria del 6 aprile 2018 n. 3, l'interdittiva antimafia è un provvedimento che comporta l'esclusione dell'imprenditore dalla possibilità di divenire titolare di rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione, a causa dell'incapacità giuridica determinata dall'interdittiva.

Il controllo giudiziario può essere chiesto se il procedimento amministrativo è pendente

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Di interdittiva antimafia si è occupata di recente la Cassazione con la sentenza n. 16105/2019. Questa in sostanza la questione che gli Ermellini hanno dovuto risolvere: il controllo giudiziario delle aziende, previsto dall'art 34 – bis comma 6 del dlgs n. 159/2011, domandato in questo caso per tutelare i posti di lavoro di sette dipendenti, può essere chiesto anche quando l'interdittiva antimafia è divenuta irrevocabile oppure è necessario che il procedimento amministrativo avente ad oggetto la sua impugnazione sia ancora pendente?

La Cassazione, respingendo tutte le argomentazioni prospettate dal difensore della società ricorrente, afferma che "l'accesso all'istituto di cui all'art 34 bis comma 6 del dlgs n. 159/2001 è consentito solo nel caso in cui il procedimento amministrativo sia ancora pendente" per le seguenti ragioni:

Data: 01/10/2019 12:00:00
Autore: Annamaria Villafrate