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Pasqua 2019, i consigli per i consumatori

Dalle gite fuori porta, ai pranzi delle scampagnate ai prezzi delle uova di cioccolato, tutti i trucchi per non rimanere "fregati"


di Gabriella Lax – Pasqua tempo di uova di cioccolato, di pranzi luculliani, consumati magari in giro per godere di qualche giorno di vacanza, considerati anche i lunghi ponti che quest'anno concede il calendario. A fornire dal suo sito i consigli utili per non rimanere fregati è Uniconsum.

Unc, come scegliere uova di Pasqua e colomba

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Nel comprare o regalare le uova di Pasqua per prima cosa va fatta attenzione alla qualità del cioccolato, al suo peso ed al costo unitario. Ovviamente la quantità di cacao è determinante per differenziare un cioccolato di pregio da uno di minore valore. Pur essendo tutti i cioccolati sicuri da un punto di vista nutrizionale, un cioccolato fondente in cui il cacao è molto superiore al 50% dovrebbe costare di più di un cioccolato al latte. Ma complici anche le marche c'è il rischio di pagare un uovo al latte a peso d'oro, quanto uno fatto di cioccolato fondente. Occhio anche ai prodotti civetta, di scarsa qualità e venduti per questo a poco prezzo. Il consiglio è quello di approfittare delle occasioni, ma sempre leggendo con molta cura le indicazioni riportate in etichetta.

Attenzione alla data di scadenza del prodotto e alla qualità del cioccolato: solo il "cioccolato puro" non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali; in caso contrario, deve essere riportata la dicitura "contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao", dicitura che deve essere ben visibile e chiaramente leggibile in modo da essere di facile e immediata consultazione per il consumatore. Se poi l'etichetta riporta l'indicazione cioccolato "finissimo" o "superiore" il contenuto di cacao deve essere almeno il 43%, mentre se nell'elenco degli ingredienti è dichiarato "cioccolato comune", la qualità è più scadente poiché il cacao è il 25% e l'uovo di Pasqua deve costare di meno. Nell'acquistare un uovo tenete conto del fattore sorpresa nella "sorpresa" che non si tratta di un oggetto "made in China" di scarso valore commerciale che non dovrebbe incidere pesantemente sul costo e che invece talvolta fanno la differenza.

Per avere una sorpresa davvero gradita si può pensare comprare uova prodotte artigianalmente dai pasticceri: nella quali si può scegliere l'oggetto da inserire. Analogo discorso fatto per l'uovo può andar bene per le colombe, ricorda Uniconsum, i cui costi possono variare in funzione non tanto della qualità e della sicurezza, quanto delle strategie di vendita.

Uniconsum in caso di pranzi

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Per chi intende pranzare in ristorante o trattoria, a Pasqua o Pasquetta, deve ricordarsi di prenotare in tempo per non avere brutte sorprese: sia in relazione al menù, sia per i costi e, soprattutto ,per il posto, considerando che si tratta di giornate particolari di caos e si rischia di rimanere fuori.

Uniconsum, i consigli in caso di partenze

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In caso di viaggio, invece bisogna far attenzione a qualche particolare. Intanto è buona norma richiedere copia del contratto sottoscritto, accertando che faccia chiaro riferimento alle offerte contenute nel catalogo informativo: solo in tal caso, il contenuto del catalogo (compreso la descrizione dei luoghi, dell'albergo, dei servizi accessori) entrerà a far parte del contratto e, quindi, sarà vincolante per il tour operator; rifiutarsi di acquistare il pacchetto turistico se, in sede di prenotazione, viene richiesto un acconto superiore al 25% del prezzo: tale dato è rilevante anche perché, se si intende recedere dall'acquisto prima della vacanza per ragioni personali (c.d. "recesso ingiustificato"), il tour operator potrà trattenere soltanto l'acconto versato (e, quindi, al massimo il 25%). Diverso discorso, ovviamente, in caso di recesso per fatto non imputabile (c.d. "recesso giustificato"), quando si potrà pretendere la restituzione di tutto l'acconto versato; rifiutarsi di pagare aumenti di prezzo, rispetto agli accordi, comunicati a pochi giorni dalla partenza: capita che vengano richieste somme non preventivate magari adducendo l'imprevisto rincaro dei prezzi del carburante (estremamente probabile in tale periodo). Tali richieste non sono legittime perché, per legge, nessuna arbitraria modifica del costo del pacchetto può avvenire nei 20 giorni che precedono la partenza. Qualora l'aumento del prezzo venga comunicato prima di tale termine, non può, comunque, eccedere il 10% del prezzo originario: in caso contrario, si potrà recedere "giustificatamene" dal contratto, ottenendo il rimborso di quanto versato; in caso di sottoscrizione di polizza di assicurazione, leggere attentamente le condizioni contrattuali: attenzione, in particolare, alla previsione di franchigie, spese non rimborsabili, etc.

Data: 20/04/2019 10:00:00
Autore: Gabriella Lax