Ok al decreto crescita: cosa cambia
di Annamaria Villafrate - Approvato dal Consiglio dei Ministri in seconda deliberazione il decreto crescita, già licenziato "salvo intese" nei giorni scorsi, non senza sconti e polemiche che hanno avuto per protagonista la disposizione "Salva Roma" per ripianare i debiti della capitale. Salvini ha preteso lo stralcio di alcuni commi, ma per Di Maio la partita è ancora aperta. Insomma in fase di conversione potrebbero esserci delle novità.
Nel frattempo, in attesa della pubblicazione del testo in Gazzetta vediamo le principali misure del decreto.
Decreto crescita tra scontri e polemiche
Ad appannare le novità introdotte dal decreto crescita ci sono state le polemiche sul Salva Roma e il caso Siri. Il premier Conte, costretto a richiamare all'ordine i vice su alcuni punti di contrasto si dice fiducioso perché il decreto crescita darà respiro alle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto sociale della nostra economia, grazie ai finanziamenti agevolati e all'alleggerimento del carico fiscale. Dal provvedimento il governo si attende un'accelerazione della crescita economica allo 0,2%.
Una delle novità più attese però è senza dubbio quella che prevede i rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche, una priorità che non poteva più attendere.
Le principali misure del decreto crescita
Conferme e smentite rispetto alle bozze provvisorie del decreto crescita, che si pone l'obiettivo di rilanciare l'economia, intervenendo anche nei settori industriali in crisi.
Molti lo hanno definito una specie di mini manovra, considerata la varietà delle misure, anche di natura fiscale, previste, salvo smentite di cui si verrà a conoscenza solo quando il testo definitivo verrà pubblicato.
Nel frattempo l'intesa è stata raggiunta su queste misure:
- rimborsi per i risparmiatori truffati dalle banche;
- taglio dell'Ires che arriverà al 20% nel 2022;
- rottamazione tasse locali e bolli auto;
- riduzione imposte per chi acquista, demolisce e ricostruisce edifici;
- revisione del sisma bonus;
- proroga per il triennio 2021-2023 del credito d'imposta ricerca e sviluppo:
- sconti fiscali per i "cervelli in fuga" e meno tasse per le imprese che rientrano in Italia;
- introduzione del "marchio storico di interesse nazionale" e contrasto all'italian sounding;
- nascita della SIS ovvero la società di investimento semplice per investire in startup.
Autore: Annamaria Villafrate