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Liquidazione del patrimonio: una risorsa utile per i debitori

Un recente provvedimento del Tribunale di Latina porta alla luce tutte le potenzialità della procedura di liquidazione controllata del patrimonio


Avv. Cira di Feo - Sono sempre più numerose le occasioni in cui la giurisprudenza di merito fa parlare di sé per la gestione delle situazioni di sovraindebitamento, attente alle problematiche del debitore.
Qualche tempo fa abbiamo segnalato uno dei primi casi di cd. Med Deb, ad opera del Tribunale di Nola (leggi Sovraindebitamento: il primo caso risolto da un mediatore); oggi raccontiamo, invece, di un provvedimento del Tribunale di Latina, del 9 maggio 2019 (sotto allegato), che ha disposto la procedura di liquidazione controllata del patrimonio, ai sensi della legge numero 3/2012, in favore di un imprenditore agricolo indebitato, difeso dalla scrivente.

La vicenda

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Tale procedura nasce da una istanza presentata presso l'organismo della composizione della crisi da sovraindebitamento istituito presso il comune di Lenola, denominato SOS sovraindebitamento.

Il referente dell'organismo, il dottor Marco Valerio Rosato nominava come gestore della crisi con funzione di liquidatore il dottor Sergio Scipione, con studio in Formia, gestore della crisi accreditato presso l'organismo.
Dopo aver tentato l'ipotesi di accordo con i creditori, svanita a causa della mancanza di liquidità, il debitore chiedeva di accedere alla liquidazione controllata del patrimonio.
Dal lavoro congiunto del debitore, dell'avvocato Di Feo, del dottor Sergio Scipione e della dottoressa Simona Scipione veniva generata l'istanza di liquidazione del patrimonio, corredata di apposita relazione e attestazione.
La richiesta di apertura della liquidazione veniva depositata presso il Tribunale di Latina ed assegnata al dottor Cina.

I presupposti per la liquidazione del patrimonio

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Ricordiamo che i presupposti di accesso alla liquidazione del patrimonio sono rappresentati da un perdurante stato di sovraindebitamento, dalla meritevolezza, dal non aver commesso atti in frode ai creditori, dal non aver commesso reati contro il patrimonio e dal non aver già avuto accesso alla procedura di sovraindebitamento negli ultimi 5 anni.

La peculiarità della procedura di liquidazione del patrimonio è rappresentata dal fatto che essa viene attivata quando il debitore non dispone dei mezzi e della liquidità per poter soddisfare i creditori. Essa comporta la liquidazione del patrimonio che può essere rappresentato da aziende, beni immobili, beni mobili e anche semplici stipendi.

La procedura di liquidazione del patrimonio

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Con la procedura di liquidazione del patrimonio si ha una vendita del medesimo, attraverso un iter controllato dal gestore della crisi che assume funzione di liquidatore, e si assicura che il bene venga venduto ad un prezzo di mercato, allo scopo di consentire la tutela dei creditori e del debitore.
In seguito alla vendita, il valore di realizzo ha lo scopo di assicurare il soddisfacimento dei creditori.
Nel caso in cui sia pendente una procedura esecutiva e, qualora l'alternativa liquidatoria sia più conveniente rispetto al prezzo di realizzo derivante dalla procedura stessa, di certo la liquidazione sarà più conveniente.
Il provvedimento di apertura della procedura di liquidazione determina la sospensione di tutte le procedure esecutive pendenti ed eventualmente che possano essere iniziate ed avviate, sotto pena di nullità.
Il provvedimento di apertura e contestuale sospensione delle procedure esecutive spetta al giudice della procedura di sovraindebitamento , che ne fornirà comunicazione alla cancelleria delle esecuzioni immobiliari, il cui giudice delegato sarà tenuto a prenderne atto.

Si tratta dello stesso meccanismo che viene attuato in caso di sospensione ai sensi dell'articolo 20 della legge 44 del 99, in materia di antiusura. In questo caso il provvedimento di sospensione viene adottato dal Pubblico Ministero e il giudice dell'esecuzione non può che dare esecuzione al medesimo.
Del resto la procedura di sospensione in materia di sovraindebitamento sono entrambe disciplinate dalla legge 3 del 2012, nota anche come legge salva suicidi.

Le peculiarità del provvedimento di Latina

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Rispetto alle altre procedure di liquidazione, il provvedimento del Tribunale di Latina si caratterizza per due elementi peculiari:
1. In seguito alla modifica della normativa in materia di pignoramenti, il debitore è stato autorizzato a rimanere all'interno dell'immobile fino all'atto del decreto di trasferimento, conseguente alla liquidazione del patrimonio
2. Il debitore è stato ammesso addirittura a percepire un'indennità mensile, allo scopo di poter far fronte alle proprie necessità.
Ne deriva che lo strumento della liquidazione, in questo ambito, assicura tutela sì ai creditori, ma anche allo stesso debitore che in conseguenza della procedura di liquidazione sarà esdebitato, ossia liberato di tutti i debiti, anche di quelli che eventualmente non sarà riuscito ad onorare con la procedura di liquidazione.

Uno strumento valido, innovativo, a conoscenza di pochi, ma che potrebbe salvare e fornire nuove opportunità a molti, anzi dare voce a chi non ha voce.

Avv. Cira Di Feo

Responsabile scientifico della LEGAL PROFESSIONAL NETWORK S.r.l., Mediatore dell'organismo di mediazione CONCILIANDO MED e Formatore dell'Ente di formazione CONCILIANDO FORM
Data: 06/06/2019 11:00:00
Autore: VV AA