Sanzioni reddito di cittadinanza
di Valeria Zeppilli – Il reddito di cittadinanza è un sussidio, introdotto dalla legge di bilancio 2019 e regolato dal decreto legge numero 4/2019, destinato ai cittadini che sono privi di reddito o che hanno redditi al di sotto della soglia di povertà (vai alla guida: "Il reddito di cittadinanza").
Il suo godimento è subordinato a specifiche e precise condizioni e chi compie abusi, richiedendo e ottenendo il beneficio pur non avendone i requisiti, è sottoposto a pesanti sanzioni.
Dichiarazioni o documenti falsi
Le ipotesi che possono venire in rilievo sono molteplici.
Innanzitutto, vi è il caso in cui, per poter beneficiare del reddito di cittadinanza, si presentino dichiarazioni o documenti falsi o che attestano cose non vere o si omettano informazioni in realtà dovute.
La pena prevista è quella della reclusione da due a sei anni. Si decade inoltre dal beneficio, con efficacia retroattiva e, quindi, con obbligo di restituire quanto indebitamente percepito.
Omesse comunicazioni
Chi omette di comunicare all'Inps delle variazioni di reddito o patrimonio o altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio, invece, è punito con la reclusione da uno a tre anni.
Anche in questo caso è prevista la decadenza dal beneficio con efficacia retroattiva.
Nuovo beneficio
Chi subisce una condanna per abusi nel godimento del reddito di cittadinanza, poi, non può richiedere nuovamente il beneficio prima che siano decorsi dieci anni dalla stessa.
Anche se ne sussistono i presupposti, quindi, dovrà attendere necessariamente un decennio prima di essere nuovamente "aiutato" dallo Stato.
Data: 18/06/2019 16:00:00Autore: Valeria Zeppilli