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I minibot

Cosa sono i minibot e perchè se ne parla. Una mini guida sui titoli di piccolo taglio voluti dal Governo Giallo-Verde per saldare i debiti della PA con le imprese


di Annamaria Villafrate - In questi giorni si parla molto di minibot. Chi li ama, chi li odia. Ma cosa sono esattamente i minibot? Sono moneta o titoli di stato veri e propri? E perché se ne parla tanto?
La Lega vede in questi titoli uno strumento utile per estinguere i debiti della PA verso le imprese, da sempre una delle priorità di questo Governo. Sull'entità di questo debito però frena il presidente dell'Abi, che invita a riflettere sull'opportunità di impiegare i minibot. Alle paure di chi dice che i minibot vengono utilizzati per far uscire l'Italia dall'Euro, risponde rassicurante il Ministro Tria, che nega qualsiasi volontà di andarsene e dall'Eurosistema.

Cosa sono i minibot

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I minibot sono titoli di Stato al portatore, cartacei e di piccolo taglio, di valore compreso tra i 5 e i 100 euro, senza scadenza e senza interessi, che verrebbero emessi dal Ministero del tesoro.

Questo secondo l'idea del Governo Giallo Verde, visto che i minibot non sono ancora realtà.

Minibot come moneta?

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Tutto chiaro, ma in pratica sarebbero un'altra moneta? I minibot non potrebbero assumere la veste di moneta corrente perché lo vietano i Regolamenti Europei. Non potrebbero quindi aver corso forzoso nel nostro paese, di conseguenza nessuno potrebbe essere costretto ad accettarli in pagamento. Non solo, si parla anche di un limite di impiego per questi titoli. Essi infatti non potrebbero essere utilizzati per pagare importi superiori ai 25 mila euro.

Perché si parla di minibot nel 2019

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Chiarito questo, perché se ne parla così tanto nel 2019?

Semplice, perché il contratto del Governo Giallo Verde del 2018 li cita al pag. 21, nella parte in cui parla del problema dei debiti insoluti della PA per risolvere il quale "tra le misure concretamente percorribili, spiccano l'istituto della compensazione tra crediti e debiti nei confronti della pubblica amministrazione, da favorire attraverso l'ampliamento delle fattispecie ammesse, e la cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti quali titoli di stato di piccolo taglio, anche valutando nelle sedi opportune la definizione stessa di debito pubblico."

Come verrebbero impiegati?

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I minibot quindi verrebbero emessi per pagare i debiti che la PA ha con le imprese, le quali, stando però ai limiti di importo previsti, non potrebbero ricevere in pagamento più di 25.000 euro in titoli di stato di piccolo taglio. Al restante, eventualmente dovuto, dovrebbe provvedere lo Stato, pagando con moneta corrente, ovvero in Euro. I minibot però non verrebbero emessi solo per questa finalità, potendo essere rimessi in circolazione da chi li riceve, pagando le tasse o acquistando i biglietti del treno, tanto per fare qualche esempio.

Vantaggi e svantaggi

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Chi vuole l'emissione dei minibot vede in questi titoli uno strumento importante, in grado di ripianare i debiti delle PA con le imprese, dare maggiore potere di spesa a queste ultime grazie a bilanci finalmente livellati e infine dare una spinta importante all'economia.

I detrattori invece vedono nei minibot solo un modo per uscire dall'Euro, visto che con l'emissione di questi titoli non farebbe che aumentare il debito dell'Italia con conseguente violazione dei limiti di bilancio imposte dall'UE. Non solo, c'è chi vede nei minibot la possibile causa di un nuovo aumento dello spread, con conseguenze negative a cascata per i risparmiatori italiani. Così come vede nell'introduzione di titoli cartaceo un ritorno al passato, che non farebbe che aumentare il costo delle commissioni bancarie.

Le opinioni di tecnici e politici

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A favore dei Minibot i massimi esponenti della Lega. Per Salvini i minibot sono previsti dal contratto di Governo e poiché pagare i debiti della PA con le imprese è una priorità "Sul come farlo il dibattito è aperto, l'importante è farlo". In questo modo il vice premier pare voler spegnere le polemiche alimentate qualche giorno fa da Giorgetti, che li aveva definiti "inverosimili", salvo poi confessare che si trattava solo di un'affermazione scherzosa.

Più deciso Borghi, che caldeggia e sostiene l'emissione dei minibot. Per il leghista questi titoli di piccolo taglio possono "migliorare ancora la situazione. Chi deciderà di prenderli volontariamente farà una pratica in meno e si accelereranno i rimborsi". Dello stesso avviso il professor Bagnai, noto per le sue idee antieuropeiste, che fa fronte compatto con i sostenitori di questi titoli.

Di parere contrario invece Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, che al forum dell'Ansa ha ricordato come il debito delle PA è sceso a un terzo rispetto a 5 anni fa in cui ammontava a 100 miliardi, una situazione che quindi non è più così emergenziale e che "deve essere alleggerita sulle spalle delle imprese e dei cittadini, ma con meccanismi ortodossi. Se i minibot sono bot si viene pagati in titoli che aumentano il debito." Il no più secco ai minibot però viene proprio dal Ministro dell'Economia Giovanni Tria, che in un'intervista rilasciata al Financial Time risponde: "Non abbiamo bisogno di questo strumento. Quello che posso dire è che nessuno nel governo vuole uscire dall'Eurosistema. Questo è sicuro."

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Data: 27/06/2019 16:00:00
Autore: Annamaria Villafrate