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Tetto sconti e carta della cultura: cosa prevede il ddl lettura

Patti per la lettura, un tetto massimo per gli sconti in libreria e tanto altro nella proposta di legge a sostegno della lettura che ha ottenuto l'ok della Camera


di Gabriella Lax – Patti per la lettura, un tetto massimo per gli sconti in libreria e tanto altro. Ha passato l'esame alla Camera lo scorso 16 luglio ed ora è pronta ad essere esaminata in Senato la proposta di legge (in allegato) per la promozione ed il sostegno alla lettura.

Passa alla Camera il piano di promozione della lettura

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Uno sguardo a tutto tondo quello che il legislatore ha inteso dare ai libri e al mondo dell'editoria, soprattutto riconoscendo il valore sociale della lettura. Si tratta di una proposta che, come riferisce Alessandra Carbonaro, deputata del M5S in commissione Cultura e relatrice della proposta di legge, costituisce uno «strumento in grado di contrastare la grave emergenza culturale che investe in particolare i giovanissimi. Il provvedimento interviene su vari fronti, ad esempio sostenendo le librerie, spesso penalizzate dalle politiche di marketing aggressive delle grandi catene. Andiamo loro incontro introducendo un tetto massimo di sconti del 5% e mettendo quindi un argine alla tendenza negativa degli ultimi anni, che hanno già visto oltre 2.000 piccole librerie costrette a chiudere».

I punti cardine della riforma sono nuove agevolazioni fiscali per le librerie, aumentando le risorse per il tax credit, e ancora la 'Carta Cultura', che potrà essere utilizzata dalle famiglie con figli minori di 18 anni in situazione di difficoltà economica per acquistare prodotti culturali. E i Patti per la Lettura che dovranno essere realizzati dei Comuni.

Il punto di partenza è delineato nell'articolo uno della proposta che sottolinea l'importanza della «lettura quale mezzo per lo sviluppo della conoscenza, la diffusione della cultura, la promozione del progresso civile, sociale ed economico della Nazione, la formazione e il benessere dei cittadini – a tal proposito - la Repubblica promuove interventi volti a sostenere e a incentivare la produzione, la conservazione, la circolazione e la fruizione dei libri come strumenti preferenziali per l'accesso ai contenuti e per la loro diffusione, nonché per il miglioramento degli indicatori del benessere equo e sostenibile (BES). Ogni 3 anni, con decreto, viene adottato il Piano nazionale d'azione per la promozione della lettura, il cosiddetto "piano d'azione" con appositi stanziamenti per la sua attuazione, che garantisca l'equilibrio territoriale degli interventi in esso previsti.

Ddl lettura, i patti locali

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Saranno le regioni e gli altri enti territoriali a dare al Piano d'azione attraverso la stipulazione di patti locali per la lettura per coinvolgere le biblioteche e altri soggetti pubblici, in particolare le scuole, nonché soggetti privati operanti sul territorio interessati alla promozione della lettura. I patti prevedono interventi finalizzati ad aumentare il numero dei lettori abituali nelle aree di riferimento, per l'attuazione dei quali sono previsti specifici finanziamenti.

Ddl lettura, sconto massimo fino al 5%

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Il disegno di legge stabilisce inoltre che la vendita di libri è consentita con uno sconto fino al 5 per cento del prezzo. Il limite massimo di sconto è elevato al 15 per cento per i libri adottati dalle istituzioni scolastiche come libri di testo. I limiti massimi di sconto si applicano anche alle vendite di libri effettuate per corrispondenza o tramite piattaforme digitali nella rete internet, ma non alle vendite di libri alle biblioteche, purché i libri siano destinati all'uso dell'istituzione, restando esclusa la loro rivendita. Per un solo mese all'anno, per ciascun marchio editoriale, le case editrici possono offrire sul prezzo di vendita dei propri libri uno sconto maggiore. A vigilare sul rispetto di questi parametri ci sarà l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) grazie al lavoro della Guardia di finanza.

Ddl lettura, la carta della cultura

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La carta della cultura è prevista tra le misure per contrastare la povertà educativa e promuovere la diffusione della lettura, lo Stato contribuisce alle spese con l'assegnazione di una carta elettronica di importo nominale pari a euro 100, intestata al titolare e utilizzabile, entro un anno dal suo rilascio, nei pagamenti per l'acquisto di libri, anche digitali, muniti di codice ISBN. I libri acquistati con il contributo statale sono destinati all'uso personale e non ne è permessa la rivendita.

Ddl lettura, le altre novità

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Inoltre , per favorire progetti, iniziative e attività per la promozione della lettura, il Consiglio dei ministri assegna annualmente ad una città italiana il titolo di "Capitale italiana del libro". Il disegno prevede anche la "digitalizzazione": in modo che i soggetti pubblici realizzino o promuovano, anche attraverso contratti e convenzioni, iniziative di digitalizzazione che assicurino l'accesso più ampio possibile al patrimonio culturale, ivi compreso quello custodito presso le istituzioni dell'Alta formazione artistica, coreutica e musicale, e alla sua libera fruizione, nel rispetto dei diritti sussistenti sulle opere; contribuiscano a sostenere l'innova-zione tecnologica nel settore editoriale e favoriscano l'utilizzo di strumenti didattici in versione digitale nel rispetto del Piano nazionale scuola digitale previsto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Infine, per promuovere un ampio pluralismo culturale ed economico nonché di accrescere la qualità della lettura, è istituito, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, l'Albo delle librerie di qualità. Il marchio di "libreria di qualità" è concesso al punto di vendita e non all'impresa. Esso ha validità di tre anni, rinnovabile.

Data: 19/07/2019 05:00:00
Autore: Gabriella Lax