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Responsabilità medica: nuove linee guida in pronto soccorso

Diffuse alle Regioni le nuove linee guida per il Pronto soccorso che però, per il sindacato Coas medici dirigenti, sono "a dir poco preoccupanti"


di Valeria Zeppilli – In pronto soccorso è in arrivo una vera e propria rivoluzione: quella determinata dalle linee guida (qui sotto allegate) elaborate dal Ministero della Salute e inviate nei giorni scorsi alle Regioni.

Dai codici del Triage, ai tempi di permanenza, agli standard delle Unità di osservazione breve intensiva, le novità sono molte.

Il nuovo Triage

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La riforma del Triage rappresenta di certo una delle innovazioni più importanti.

Dai colori, infatti, si passa ai numeri, da 1 a 5, che permetteranno delle classificazioni più precise dei pazienti.

C'è ora un anno e mezzo di tempo per adottare il modello, che sarà così articolato:

Modello "See and treat"

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Per le urgenze minori è poi stabilito il modello "See and treat", che prevede che il paziente venga preso in carico da un infermiere, che applicherà tutte le procedure del caso, assicurando il completamento del percorso assistenziale dopo averlo condiviso con il medico.

Obi

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Altro aspetto rilevante è rappresentato dagli standard Obi, che prevedono l'ammissione nelle Unità di osservazione breve intensiva entro sei ore e la permanenza per non oltre trentasei ore.

Decorso tale termine, il paziente o viene dimesso ed eventualmente affidato a una struttura del territorio o viene spostato in un reparto.

Percorso pediatrico

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Infine, da segnalare l'attenzione prestata alla rilevazione e al trattamento del dolore pediatrico.

A tale proposito, le linee guida prevedono che l'infermiere addetto al triage dovrà avere a disposizione e utilizzare costantemente delle scale validate del dolore pediatrico, specifiche per fasce d'età.

Le critiche

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Le prime critiche alle nuove linee guida non sono tardate ad arrivare.

La più dura di tutte è stata quella di Garau, segretario nazionale del sindacato Coas medici dirigenti, che le ha definite "a dir poco preoccupanti" e colpevoli di ovviare al problema della carenza di medici delegando le responsabilità al personale infermieristico.

Data: 02/08/2019 09:00:00
Autore: Valeria Zeppilli