Medicina: il Consiglio di Stato riammette gli studenti esclusi
Palazzo Spada accoglie le istanze cautelari degli studenti rimasti fuori dalla graduatoria 2018/2019 per carenza di posti, anche alla luce dell'aumento dei posti disposto dal MIUR per l'a.a. 2019/2020
di Lucia Izzo - Via libera al ricorso degli aspiranti studenti non ammessi lo scorso anno alla Facoltà di Medicina e Chirurgia a causa dell'esaurimento dei posti disponibili. A fine giugno, il MIUR ha aumentato per l'anno accademico 2019/2020 i posti a disposizione per gli studenti universitari sono nelle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria.
E ciò, secondo i giudici del Consiglio di Stato, fa ritenere che le Università avessero sottodimensionamento i posti sin qui disponibili nell'offerta formativa. Per questo sono state di recente accolte molte istanze cautelari avanzate dagli studenti che avevano passato le selezioni ma, per esaurimento dei posti, erano lasciati fuori dalla graduatoria definitiva per accedere alle facoltà.
E in attesa dell'udienza di discussione, fissata per metà settembre, le pronunce hanno avuto l'effetto, pur nel rispetto del punteggio conseguito e dell'ordine acquisito nella graduatoria dai ricorrenti, di ammettere con riserva gli allievi presso le Università.
Sono diversi i provvedimenti di Palazzo Spada che sono occupati dell'argomento: in primis l'ordinanza n. 3784/2019, seguita, tra gli altri, anche dal decreto n. 3920/2019 e anche dal decreto n. 4035/2019 (qui sotto allegato).
Il caso
Si tratta di provvedimenti analoghi con cui i magistrati si sono pronunciati sui ricorsi avanzato in via cautelare da aspiranti studenti contro il provvedimento di non ammissione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia per l'anno accademico 2018/2019.
In particolare, dopo l'espletamento della prova selettiva per l'accesso ai corsi di laurea, i ricorrenti non erano risultati, nella graduatoria nazionale nominativa, in posizione utile all'immatricolazione. Pertanto, viene contestato il diniego di iscrizione e vengono chiesti ai magistrati le misure opportune, compreso il provvedimento di ammissione al corso di laurea per l'a.a. 2018/2019.
Nei ricorsi viene messa in dubbio, sotto il profilo della ragionevolezza ed adeguatezza, la ragionevolezza e adeguatezza del procedimento relativo alla programmazione complessiva dei posti effettivamente disponibili nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria.
Aumento posti e sottodimensionamento dell'offerta formativa
Nell'accogliere le istanze, il Consiglio di Stato considera l'aumento di circa 1.600 posti complessivi nelle Università italiane per detti corsi di laurea: seppure disposto per l'a.a. 2019/2020, tale aumento viene ritenuto indice del sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell'offerta formativa dei relativi corsi di laurea (e quindi anche, indirettamente, dei conseguenti e ancor più carenti posti nelle specializzazioni), ma addirittura anche più aderente ai prevedibili futuri fabbisogni di personale sanitario.
Si ritiene che tale aumento dei posti sia indizio serio e non revocabile in dubbio del sottodimensionamento dei posti sin qui disponibili nell'offerta formativa dei relativi corsi di laurea (e quindi anche, indirettamente, dei conseguenti e ancor più carenti posti nelle specializzazioni), ma in generale sembra anche più aderente ai prevedibili futuri fabbisogni di personale sanitario
Da qui la decisione di accogliere le istanze e, pur nel rispetto del punteggio conseguito e dell'ordine acquisito nella graduatoria dai ricorrenti, di garantire in via cautelare il proficuo inizio e svolgimento dei corsi di studi intrapresi.
In particolare, nel decreto n. 4035/2019 i giudici si spingono al punto da prevedere, in via cautelare, l'immatricolazione con riserva del giovane ricorrente al corso di laurea in Medicina e Chirurgia anche in sovrannumero, presso l'ateneo indicato come prima scelta o, in subordine, presso gli altri atenei via via successivamente indicati.
Si ringrazia l'avv. Elio Errichiello per la cortese segnalazione
Autore: Lucia Izzo