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Musica senza copyright

È possibile utilizzare liberamente brani e opere musicali non coperte da copyright? Ed entro quali limiti? Guida alla musica senza copyright


Avv. Marco Sicolo - La questione dei diritti d'autore sui brani musicali rappresenta una preoccupazione ricorrente per chiunque desideri organizzare uno spettacolo aperto al pubblico, diffondere musica all'interno di locali ed esercizi commerciali o semplicemente utilizzare un sottofondo sonoro per un video da pubblicare sul web.

Cosa si intende per musica senza copyright

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A fronte delle stringenti norme che si traducono, storicamente, nella necessità di pagare diritti e licenze alla SIAE, negli ultimi anni si sta facendo sempre più largo la soluzione della musica senza copyright.

Come si fa a non pagare la musica che si vuol riprodurre e trasmettere nell'ambito di eventi, all'interno di negozi e palestre o come sottofondo di contenuti multimediali? Come si riconosce e dove si può trovare della musica non protetta da diritti d'autore?

A questi interrogativi cercheremo di rispondere nei paragrafi che seguono.

Tutela del diritto d'autore e adempimenti SIAE

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In linea generale, la normativa italiana sul diritto d'autore tutela chi compone un brano (l'autore), chi lo esegue e chi lo produce e distribuisce (es. casa discografica).

Solitamente, chi intende tutelare le proprie opere musicali, si rivolge alla SIAE per l'iscrizione delle proprie creazioni nei registri di tale società.

Di conseguenza, chi intende utilizzare della musica coperta da copyright deve preliminarmente comunicare al più vicino ufficio della SIAE una lista dei brani da eseguire e versare contestualmente una somma di denaro, che andrà distribuita agli aventi diritto (in primis all'autore dell'opera).

Le licenze Creative Commons

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Bisogna considerare, però, che moltissimi autori, nell'era digitale, prediligono le c.d. licenze Creative Commons, rispetto alla classica registrazione presso la SIAE.

A fronte di minori introiti, infatti, tale soluzione assicura agli autori di ottenere una più facile e rapida circolazione dei brani e quindi una maggiore visibilità.

Si tratta, pertanto di una soluzione privilegiata, in particolare, da chi è ancora agli inizi della propria attività e intende farsi conoscere da una più grande fetta di pubblico.

Adempimenti per l'utilizzo di musica non coperta da copyright

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Ebbene, quando un terzo intende utilizzare della musica senza copyright, per trasmetterla nell'ambito di spettacoli, esercizi aperti al pubblico o come sottofondo di filmati, può farlo in maniera del tutto gratuita o versando un compenso minimo, a seconda delle condizioni indicate nella licenza.

In particolare, l'utilizzatore non è tenuto a seguire la procedura esaminata nel paragrafo precedente. Sul punto si registrano due correnti di pensiero.

Secondo un primo orientamento, quando un soggetto desidera utilizzare, trasmettere o suonare solo musica non coperta da copyright, dovrebbe comunque presentare la relativa lista dei brani all'ufficio SIAE e versare la corrispondente cauzione. Al termine dell'evento, e all'esito dell'eventuale controllo, l'utilizzatore potrà chiedere la restituzione della cauzione.

Altra parte della dottrina ritiene che, in caso di utilizzo di musica senza copyright, non sia necessario effettuare alcuna comunicazione e spetta alla SIAE rilevare eventuali irregolarità a seguito di controllo. Il mancato versamento della cauzione e la mancata comunicazione della lista non esporrebbero, quindi, di per sé, ad alcuna conseguenza sanzionatoria.

Dove trovare musica senza copyright

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Trovare musica non coperta da copyright e con licenze Creative Commons o simili è abbastanza agevole, dal momento che molti siti internet mettono a disposizione vasti database di brani che adottano questo tipo di licenza, con la previsione di compensi minimi o a titolo completamente gratuito.

Inoltre, non bisogna dimenticare che anche la musica coperta da diritto d'autore a un certo punto diventa liberamente utilizzabile da chiunque. Infatti, le royalties vanno riconosciute all'autore o ai suoi eredi fino a 70 anni dopo la morte del compositore.

Entro tale termine, dunque, gli eredi dell'autore hanno diritto di far cessare l'utilizzo illecito e di percepire i diritti relativi all'opera. Successivamente, l'utilizzo del brano diventa libero per la generalità degli utilizzatori.

L'esempio più lampante, a questo proposito, è rappresentato dalla musica classica, il cui repertorio è in massima parte liberamente riproducibile da chiunque, fermi restando eventuali diritti da riconoscere agli interpreti e alle case discografiche.

Data: 01/09/2019 17:00:00
Autore: Marco Sicolo