Responsabilità medica: il nuovo pronto soccorso ostetrico
di Valeria Zeppilli – La gravidanza è un evento che, in alcuni casi, può complicarsi in maniera imprevedibile, con conseguenze anche molto gravi. Per tali ragioni, al fine di evitare forme di responsabilità medica e garantire la migliore assistenza per le donne in dolce attesa, le nuove linee guida per il pronto soccorso (qui sotto allegate) si sono preoccupate di disciplinare in maniera specifica e dettagliata anche il pronto soccorso ostetrico.
Vediamo come:
Il triage ostetrico
Tale documento, innanzitutto, sancisce che il triage ostetrico deve caratterizzarsi per un processo continuo e dinamico di rivalutazione, nel quale la donna in gravidanza e il feto debbono essere adeguatamente e continuativamente sorvegliati.
Il profilo di rischio della donna, poi, deve essere valutato basandosi su criteri definiti e condivisi, da riportare accuratamente nella documentazione clinica.
Percorsi assistenziali differenziati
In particolare, occorre tenere in considerazione tutti i fattori clinici, biologici, sociali e psicologici rilevanti e condivisi dall'equipe assistenziale, ovverosia dall'ostetrica, dal ginecologo, dal neonatologo, dall'anestesista e dagli eventuali ulteriori specialisti che sono coinvolti nell'assistenza alla gestante.
In tal modo, sarà possibile garantire percorsi assistenziali differenziati sia per il profilo di rischio ostetrico sia per le eventuali patologie insorte durante la gravidanza.
L'iter del pronto soccorso ostetrico
Le linee guida, poi, definiscono le fasi dell'iter di pronto soccorso ostetrico, identificate nella visita medica, nei necessari accertamenti diagnostici e nella definizione dell'esito, che può consistere nell'ammissione in Osservazione Breve Intensiva Ostetrico-Ginecologica, nel ricovero presso l'unità di degenza della struttura ospedaliera, nel trasferimento presso altra struttura sede di Centro Hub.
Garanzie
In ogni caso, il percorso assistenziale ostetrico, nell'intenzione delle linee guida, deve garantire "ricoveri appropriati per livello di punto nascita" e avvalersi di griglie di valutazione specifiche, di protocolli condivisi e validati e di strumenti specifici.
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Data: 11/09/2019 14:00:00Autore: Valeria Zeppilli