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Isee precompilato parziale dal 2020

Dal 2020 chi vuole chiedere delle prestazioni agevolate potrà farlo con l'Isee precompilato, anche se il dichiarante dovrà comunque inserire diversi dati


di Annmaria Villafrate - Annunciata come una novità finalizzata ad agevolare tutti coloro che vogliono accedere a prestazioni e servizi agevolati, l'Isee precompilato che può essere utilizzato a partire dal primo gennaio del 2020 in realtà è precompilato solo per una parte. Il dichiarante infatti è tenuto a indicare molti dati, come quelli anagrafici dei membri del nucleo familiare di appartenenza o quelli che si riferiscono ad auto e moto di lusso. Vediamo quindi di capire meglio che cos'è l'Isee precompilato a partire dal documento che serve per richiederlo, ovvero la Dsu.

Isee precompilato: sì, ma solo in parte

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Chi intende presentare domanda per ricevere aiuti e agevolazioni pubbliche si sta già preparando mentalmente all'Isee precompilato, che farà il suo debutto a partire dal 1° gennaio 2020. Il termine "precompilato" fa subito pensare a qualcosa di già pronto, a cui il cittadino deve aggiungere poco o niente. Peccato che la realtà è molto diversa. Spetterà infatti al dichiarante compilare i campi destinati ai dati:

La semplificazione di traduce quindi nell'inserimento, a richiesta del dichiarante, dei soli dati presenti nell'ultima dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) eventualmente già presente nella banca dati dell'Inps.

Dsu: cos'è e quando deve essere compilata

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Si, ma che cosa è la Dsu? La Dsu, nota anche come "riccometro" è un documento fondamentale per tutti coloro che vogliono fare domanda per accedere a servizi o prestazioni agevolate. Pensiamo alla mensa scolastica dei bambini, alle tasse universitarie per i figli più grandi e al reddito di cittadinanza per chi è senza lavoro e senza reddito.

La Dsu serve infatti ai fini della richiesta dell'Ise e dell'Isee. Il primo serve per individuare la ricchezza del nucleo familiare nel suo complesso che si ottiene dalla somma dei redditi e dei patrimoni di ognuno. Il secondo invece è utilizzato per determinare la ricchezza di ogni singolo componente del nucleo famigliare, anche se è l'Isee ad essere considerato lo strumento principe per valutare la situazione economica dei richiedenti che desiderano accedere a particolari prestazioni agevolate.

Cosa contiene la Dsu?

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I dati della Dsu provengono da due fonti diverse. Una parte dei dati sono auto-dichiarati direttamente dal dichiarante che intende accedere a degli aiuti pubblici e che si assume la piena responsabilità, compresa quella penale, della veridicità delle informazioni dichiarate. L'altra parte invece proviene dagli archivi dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps, che naturalmente indicheranno i dati a loro noti per l'attività svolta, come ad esempio il reddito Irpef e i trattamenti previdenziali riferiti al dichiarante.

A chi si deve presentare la Dsu?

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La Dsu, poiché serve per ottenere agevolazioni e aiuti pubblici deve essere presentata direttamente allo sportello o agli uffici dall'ente che li concede oppure al Comune di residenza, a un Caf o all'Inps territoriale. La Dsu però può anche essere presentata telematicamente attraverso il sito dell'Inps, che contiene una sezione in cui viene spiegato come compilare la Dsu e presentare l'Isee, grazie a un percorso assistito.

Precompilata: accesso ed elementi di riscontro

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Come anticipato dal primo gennaio 2020 i soggetti che presenteranno domanda direttamente o tramite i Caf potranno accedere alla precompilata, previa identificazione, che si basa su un sistema di autentica riservato a chi possiede:

Per quanto riguarda gli elementi di riscontro dei vari componenti il nucleo familiare di maggiore età, l'accesso è riservato solo a quanto indicano correttamente, per ogni membro dati specifici relativi al 730, al patrimonio mobiliare e al valore del saldo contabile di con ti correnti bancari o postali.

Questo per quanto riguarda l'accesso telematico, se infatti l'accesso alla Dsu pre-compilata avviene tramite un Caf, il dichiarante deve fornire anche i propri dati di riscontro.

Qualora il riscontro dei dati sia negativo, il dichiarante dovrà procedere alla presentazione della Dsu in modalità non precompilata. Se si dovessero riscontrare omissioni o divergenze di dati rispetto a quelli presenti negli archivi dell'Inps o dell'anagrafe tributaria, queste devono essere al momento dell'attestazione dell'Isee.

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Data: 23/10/2019 11:00:00
Autore: Annamaria Villafrate