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Avvocati penalisti di nuovo in sciopero

L'astensione è prevista dal 2 al 6 dicembre. Dall'unione delle Camere penali l'appello al legislatore e alle forze politiche ad assumere o sostenere iniziative legislative per la cancellazione della legge che abolisce la prescrizione


di Gabriella Lax – Avvocati penalisti di nuovo in sciopero dal 2 al 6 dicembre. A darne notizia la delibera della giunta (in allegato) dell'Unione delle Camere penali italiane del 6 novembre scorso.

Penalisti, astensione dal 2 al 6 dicembre

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L'astensione riguarderà le udienze e ogni attività giudiziaria nel settore penale. Dall'UCPI l'appello al legislatore e alle forze politiche ad assumere o sostenere iniziative legislative per la cancellazione della legge che abolisce la prescrizione in appello.

Inoltre è prevista a Roma, per le giornate di sabato 7 e domenica 8 dicembre, una manifestazione a Piazza Cavour.

Penalisti, la verità sulla prescrizione

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La maratona avrà l'obiettivo di per informare costantemente la pubblica opinione sui veri contenuti di «riforma sciagurata – si legge nella delibera - che renderà il processo penale senza fine e colpirà in modo irrimediabile diritti fondamentali di tutti, prolungando a tempo indeterminato, ben più di quanto già oggi accada, la definizione dei processi penali, con un danno incommensurabile sia per i diritti degli imputati che per quelli delle persone offese. Tutti gli avvocati, le loro rappresentanze e quanti vorranno essere protagonisti di questa battaglia di civiltà e di verità sono invitati a partecipare». Gli incontri e le manifestazioni serviranno ad informare la società civile dei motivi del fermo dell'attività giudiziaria, «ribadendo la necessità che venga cancellata la nuova disciplina sulla prescrizione, altrimenti destinata a rendere il processo penale una macchina senza tempo».

Prescrizione e inviolabilità del diritto alla difesa

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Nel nostro ordinamento, sottolineano i penalisti, «La prescrizione è indissolubilmente legata ai principi di presunzione di innocenza e di inviolabilità del diritto di difesa. Essa contribuisce a definire la funzione della pena ed è contrappeso alle inefficienze della macchina giudiziaria stabilendo un limite entro il quale deve intervenire la definitiva risposta di giustizia». Secondo le Camere penali invece, le forze di governo «sono rimaste estranee alla nostra interlocuzione, non ritenendo di dover rispondere con posizioni precise agli appelli per l'abrogazione di una norma di sicura ispirazione autoritaria. Il Ministro della Giustizia ha inteso ribadire che il tema della prescrizione non è tra le priorità del Governo e della sua azione, nonostante che egli, pure al tempo sostenuto da una diversa maggioranza politica, avesse rappresentato quantomeno la necessità di accompagnare l'operatività della nuova disciplina della prescrizione con una riforma del processo penale finalizzata a ridurne i tempi morti e ad individuare meccanismi per limitare il numero dei dibattimenti». Quindi, di fronte a quella che viene definita «irresponsabile sordità della politica – serve - dare corso ad un ulteriore periodo di astensione per continuare nell'opera di corretta informazione della pubblica opinione e per richiedere alle forze politiche di assumere o sostenere iniziative legislative volte alla cancellazione della legge sulla prescrizione».

Data: 09/11/2019 22:00:00
Autore: Gabriella Lax