Avvocati, le richieste di modifica al decreto fiscale
di Gabriella Lax – Dal Consiglio Nazionale forense, Cassa Forense e Organismo congressuale forense arriva un documento (in allegato) che contiene una serie di proposte di modifica al decreto fiscale 2020, al momento all'esame del Parlamento per la conversione in legge.
- Decreto fiscale, 11 modifiche richieste dagli avvocati
- Rimodulazione dei criteri per determinare la Tari
- Detrazione delle spese legali
- Differimento del periodo di prima applicazione degli ISA
- Sanzioni amministrative e richieste a sostegno della professione
Decreto fiscale, 11 modifiche richieste dagli avvocati
Si tratta di una serie di richieste che vanno dalla rimodulazione dei criteri di determinazione della Tari per gli studi professionali, alla possibilità, come per le spese sanitarie, di detrarre le spese legali per i cittadini fino all'incremento della dotazione dei fondi per il patrocinio a spese dello Stato.
Rimodulazione dei criteri per determinare la Tari
L'avvocatura chiede inoltre una rimodulazione dei criteri di determinazione della Tari per gli studi professionali, ma anche la possibilità, come per le spese sanitarie, di detrarre le spese legali per i cittadini, nonché l'incremento della dotazione dei fondi economici per il patrocinio a spese dello Stato. Questo perché attualmente la disciplina «prevede una immotivata disparità di trattamento e fra istituti bancari e studi professionali. A fronte di un volume di rifiuti pressoché identico, nel rispetto del principio "chi inquina paga", il coefficiente potenziale di produzione dei rifiuti degli studi professionali» individuato nelle tabelle «è pari ad oltre il doppio».
Detrazione delle spese legali
Richieste riguardano anche la detraibilità delle «spese legali sostenute per la difesa in un procedimento giudiziale ovvero per l'assistenza stragiudiziale, certificate dalla fattura del difensore, con espressa indicazione della causale e dell'avvenuto pagamento». Per quanto riguarda «spese nel procedimento penale», gli organi forensi chiedono che si possano detrarre integralmente. Infatti «la detrazione delle spese legali per il cittadino, al pari di quella prevista per le spese sanitarie, risponde a un'esigenza di equità e di giustizia reale e concreta. Il diritto di difesa è garantito a livello costituzionale dall'art. 24, al pari del diritto alla salute, e ricomprende necessariamente l'assistenza tecnica e professionale prestata dall'avvocato. Si tratta di soddisfare non solo un diritto costituzionalmente garantito, ma anche un interesse generale, quello all'amministrazione della giustizia».
Differimento del periodo di prima applicazione degli ISA
Gli avvocati, inoltre, ribadiscono la necessità di un «differimento del periodo di prima applicazione degli ISA, gli indici sintetici di affidabilità oltre a sollecitare, per alleggerire la pressione fiscale sui professionisti, una rimodulazione della compensazione crediti-debiti e l'ampliamento della tipologia di spese per la professione da portare in deduzione».
Sanzioni amministrative e richieste a sostegno della professione
Per quanto riguarda le sanzioni amministrative per gli esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici, il documento afferma che «nel campo della libera professione, la tipologia di pagamento di un bene o servizio è per lo più effettuata tramite bonifico bancario e pertanto la richiesta che avanzano alla politica è di escludere la sanzione quando si utilizza quest'ultima forma di pagamento».
Le ulteriori misure richieste sono a sostegno della professione di avvocato «come la semplificazione degli adempimenti per gli studi professionali, l'estensione dei vantaggi del regime forfettario al 15% anche a professionisti e imprese che operano in forma associata, le misure in tema di sostegno delle attività della Cassa di previdenza per i legali».
Data: 19/11/2019 19:00:00Autore: Gabriella Lax