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E' finita l'era dei conti in Svizzera

L'amministrazione finanziaria elvetica si appresta a fornire all'Italia i dati dei contribuenti italiani che hanno conti e attività non dichiarate Oltralpe. Unica chance per i "furbetti" è il ravvedimento operoso


di Gabriella Lax – L'amministrazione finanziaria elvetica sta trasmettendo all'Agenzia delle Entrate i dati dei contribuenti italiani che, tra il 23 febbraio 2015 e il 31 dicembre 2016 (cioè prima dell'entrata in vigore dello scambio automatico di informazioni fiscali tra i due paesi) detenevano conti correnti o depositi nelle maggiori banche elvetiche (UBS, BSI, EFG e altri). Per cui, per chi aveva attività finanziarie non dichiarate al fisco italiano, e non ha approfittato della voluntary disclosure potrà salvarsi soltanto col c.d. ravvedimento operoso (pagando le imposte e gli interessi su tutto il capitale depositato sui conti esteri ma beneficiando di sanzioni ridotte).

Conti in Svizzera: Berna e fisco italiano mettono ko i furbetti

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Si tratta di una delle dirette conseguenze dell'accordo di avvio dello scambio dati fiscali tra la Confederazione elvetica e l'Italia, come riferisce Italia Oggi. In base al protocollo firmato nel 2015, che prevedeva la fine del segreto bancario svizzero e l'adesione alla voluntary disclosure italiana, la roadmap fissava l'impegno per la Svizzera di aderire allo scambio automatico di informazioni su richiesta dell'altro contraente. Scambio di informazioni che è diventato operativo già dal marzo 2017.

In base alle indagini, sarebbero più di 200mila i contribuenti italiani che posseggono conti presso gli istituti bancari svizzeri e che risultano non in regola con il fisco del Belpaese.

Contribuenti che non hanno aderito alla voluntary disclosure o che si nascondono dietro a società fiduciarie. Le comunicazioni sono attese nelle prossime settimane e sono il primo dirompente effetto. Quindi le banche svizzere dopo Ubs, anche Bsi e Efg stanno chiudendo le vertenze con l'Agenzia delle entrate e forniscono i dati dei correntisti per gli anni 2015-2016. Con un effetto domino che arriverà anche anche agli istituti localizzati nel principato di Monaco e nel Liechtenstein.

Accertamenti del fisco anche nel 2020

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Tra qualche settimana sono attesi i dati alla sede centrale delle Entrate, dai quali partiranno gli accertamenti del Fisco italiano. Il guadagno per lo Stato potrebbe essere fino a un miliardo di euro. Da parte delle Entrate sono già pronti tutti i parametri per portare avanti le analisi di rischio per effettuare i controlli sui profili indicati dalle banche svizzere.

L'accordo federale per i contribuenti "furbetti" proseguirà anche per il prossimo anno grazie allo scambio automatico di informazioni tra istituti di credito, autorità fiscali elvetiche ed Entrate. La Svizzera ha già passato informazioni e dati di questo genere con altri 63 Stati.

Ravvedimento operoso, unica chance

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Ai contribuenti "beccati" non rimane che valutare la convenienza del "ravvedimento operoso" per gli anni oggetto di accertamento. Attraverso tale strumento, si potrà ottenere una riduzione delle sanzioni, restando dovute in ogni caso tutte le imposte e i relativi interessi.

Data: 22/12/2019 15:00:00
Autore: Gabriella Lax