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Coronavirus: dai viaggi alla salute facciamo chiarezza

Mentre l'OMS sta valutando se l'epidemia scoppiata in Cina è un'emergenza internazionale, le Associazioni dei Consumatori chiedono più informazioni


di Annamaria Villafrate - Il 2020 è iniziato all'insegna dell'allarme sanitario a causa dell'epidemia d'influenza esplosa nella città di Whuan e nella provincia dell'Hubei. Il 22 gennaio, dopo una vera escalation di casi di contagio, alcuni anche mortali che hanno coinvolto altre aree della Cina, il Ministero della Salute ha diramato la circolare n. 1997 (sotto allegata) contenete importanti informazioni per il personale sanitario e per i cittadini che viaggiano. L'origine del virus non è ancora nota, nel frattempo però ci sono delle misure precauzionali da metter in atto per ridurre il rischio di contagio. Il problema sanitario però, come segnalano le principali associazioni di consumatori, si affianca anche quello dei rimborsi dei pacchetti viaggio di coloro che, a causa dell'epidemia, hanno deciso di non partire più. Un'operazione che al momento è complicata dalle scarse informazioni diramate dal sito della Farnesina e dalla mancata adozione dello "sconsiglio", fondamentale ai fini del rimborso.

Virus Cina: dove, come e quando è iniziato

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Il 22 gennaio il Ministero della Salute ha emanato e diffuso la circolare n. 1997 avente ad oggetto la polmonite da nuovo coronavirus (2019 – nCoV) in Cina.

Tutto ha inizio il 31 dicembre 2019 quando la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) segnala all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la presenza di un cluster di casi di polmonite ad origine ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei.

I sintomi del virus segnalati sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie e lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Il virus può causare una semplice influenza, così come una forma patologica più grave. E' anche possibile che una forma lieve, in soggetti in età avanzata o con problematiche di salute preesistenti e croniche, come ipertensione, diabete, malattie del fegato e respiratorie, evolva in una più grave.

Il 9 gennaio il CDC cinese informa che è stato identificato un nuovo coronavirus come agente che provoca la malattia, correlato a quello della SARS che causa crisi respiratorie acute gravi come la SARS. I coronavirus infatti sono virsu respitarori in grado di provocare forme gravi di crisi respiratorie come SARS e MERS.

Il 21 gennaio giunge notizia che sono stati segnalati casi a Pechino, Guangdong, Shanghai, Thailandia, Giappone e Corea del Sud in soggetti che si sono recati in viaggio a Wuhan.

L'OMS sta valutando se l'epidemia costituisce una situazione di emergenza sanitaria internazionale, anche perché le autorità cinesi e lo stesso organismo sanitario mondiale hanno appurato che il virus si trasmette da persona a persona e che il personale sanitario è stato colpito.

Le misure sanitarie pubbliche in atto

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Le autorità cinesi e l'Oms hanno informato di aver adottato le seguenti misure sanitarie:

Le misure di sicurezza per i viaggiatori

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La fonte del virus di fatto non è ancora nota, per cui chi deve partire da o dirigersi a Whuan deve ridurre al minimo il rischio di contagio adottando le seguenti misure:

Al momento il rischio di diffusione del virus in Europa è stato valutato modesto.

All'aeroporto di Fiumicino, che ha tre voli diretti verso Whuan e altri voli indiretti, è in atto una procedura sanitaria "per verificare l'eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all'Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma." Parimenti sono previste misure sanitarie anche per i voli diretti in partenza ha Whuan o voli in cui sono stati segnalati casi sospetti.

Proprio per individuare con più facilità i casi sospetti, la circolare elenca i criteri da prendere in considerazione per individuarli e procedere alla segnalazione entro 24 ore dalla rilevazione. Istruzioni specifiche sono previste per il personale sanitario con relativa Scheda in bianco per la notifica di casi da virus respiratori

Il problema del rimborso viaggi

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Il Governo Cinese ha disposto il blocco della vendita dei pacchetti viaggio verso le destinazioni a rischio. Alla luce di questa decisione, Federconsumatori accusa la Farnesina di non aver ancora disposto lo "sconsiglio", necessario per dare la possibilità ai viaggiatori di ottenere il rimborso per coloro che avevano programmato un viaggio in una delle zone in cui sono stati segnalati casi sospetti.

Assistenza legale per le procedure di rimborso

Da parte sua il Codacons si mette a disposizione di tutti coloro che vogliono procedere alla richiesta di rimborso dei biglietti aerei e dei pacchetti vacanza.

Il Presidente Rienzi ricorda infatti che la Cassazione ha disposti che, in situazioni del genere, ovvero quando si verificano eventi tali da compromettere la sicurezza o il piacere di una vacanza, il contratto deve considerarsi estinto, senza alcuna penale a carico del viaggiatore.

Il Codacons segnala inoltre le scarse informazioni presenti sul sito della Farnesina, il quale si limita a sconsigliare viaggi verso la città di Whuaa e la provincia dell'Hubei, omettendo di scoraggiare spostamenti anche verso il Guandong; Shangai e Pechino, dove sono stati registrati addirittura dei decessi.

Data: 27/01/2020 14:00:00
Autore: Annamaria Villafrate