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L'avvocatura su flat tax e regime forfettario

Il contenuto del documento inviato da Consiglio nazionale forense, OCF e Cassa Forense al Mef ed alla presidenza del Consiglio dei ministri


di Gabriella Lax – L'avvocatura formula le proprie osservazioni sulla flat tax e il regime forfettario. E le invia al Mef e alla presidenza del Consiglio dei Ministri in un documento congiunto (in allegato) firmato da Consiglio nazionale forense, OCF e Cassa Forense.

Il contenuto del documento dell'avvocatura

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Le osservazioni riguardano la legge di bilancio, nello specifico il regime forfettario e alla flat-tax. Secondo il documento gli interventi, così come emergono dalla manovra, potrebbero consumare «le risorse destinate ai lavoratori autonomi per incrementare quelle a favore dei lavoratori dipendenti» ma, secondo Cnf, Ocf e Cassa «non appare equilibrato il non reimpiego di quelle risorse a favore del mondo dei professionisti che costituiscono una parte importante dell'economia del paese».

Flat tax anche a professionisti e imprese che operano in forma associata

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Due gli aspetti che vengono sottolineati: il primo aspetto riguarda «l'estensione della flat tax anche a professionisti e imprese che operano in forma associata, per venire a creare così un criterio più omogeneo e meno penalizzante per la classe media di professionisti che costituiscono una parte importante dell'economia del paese».

Regime forfettario: serve emendamento abrogativo

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In secondo luogo si evidenzia la necessità di intervenire con emendamento abrogativo sulla normativa che esclude dal regime forfettario «i soggetti che nell'anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente eccedenti l'importo di 30 mila euro». La norma «incide sullo status dei contribuenti esponendoli a nuovi e impegnativi adempimenti, ed è in contrasto con lo Statuto del Contribuente», che fissa in 60 giorni il periodo temporale minimo, non rispettato in questo caso, che deve intercorrere tra un adempimento fiscale e la noma volta a modificarlo.

In generale, tale situazione è fonte di «comprensibile disorientamento degli iscritti che, in conseguenza delle modificazioni introdotte, ignorano quale regime fiscale applicare alle fatture emesse o da emettere». Infine, evidenziano le componenti dell'avvocatura, la conseguenza riguarda le ricadute economiche e sociali che andrebbero a pesare su professionisti già pesantemente colpiti dalla crisi, con ripercussioni soprattutto sulle fasce più deboli, come i giovani avvocati e quelli più anziani, titolari di trattamenti pensionistici.

Data: 29/01/2020 16:00:00
Autore: Gabriella Lax