L'avvocatura su flat tax e regime forfettario
di Gabriella Lax – L'avvocatura formula le proprie osservazioni sulla flat tax e il regime forfettario. E le invia al Mef e alla presidenza del Consiglio dei Ministri in un documento congiunto (in allegato) firmato da Consiglio nazionale forense, OCF e Cassa Forense.
- 1. Il contenuto del documento dell'avvocatura
- 2. Flat tax anche a professionisti e imprese che operano in forma associata
- 3. Regime forfettario: serve emendamento abrogativo
Il contenuto del documento dell'avvocatura
Le osservazioni riguardano la legge di bilancio, nello specifico il regime forfettario e alla flat-tax. Secondo il documento gli interventi, così come emergono dalla manovra, potrebbero consumare «le risorse destinate ai lavoratori autonomi per incrementare quelle a favore dei lavoratori dipendenti» ma, secondo Cnf, Ocf e Cassa «non appare equilibrato il non reimpiego di quelle risorse a favore del mondo dei professionisti che costituiscono una parte importante dell'economia del paese».
Flat tax anche a professionisti e imprese che operano in forma associata
Due gli aspetti che vengono sottolineati: il primo aspetto riguarda «l'estensione della flat tax anche a professionisti e imprese che operano in forma associata, per venire a creare così un criterio più omogeneo e meno penalizzante per la classe media di professionisti che costituiscono una parte importante dell'economia del paese».
Regime forfettario: serve emendamento abrogativo
In secondo luogo si evidenzia la necessità di intervenire con emendamento abrogativo sulla normativa che esclude dal regime forfettario «i soggetti che nell'anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente eccedenti l'importo di 30 mila euro». La norma «incide sullo status dei contribuenti esponendoli a nuovi e impegnativi adempimenti, ed è in contrasto con lo Statuto del Contribuente», che fissa in 60 giorni il periodo temporale minimo, non rispettato in questo caso, che deve intercorrere tra un adempimento fiscale e la noma volta a modificarlo.
In generale, tale situazione è fonte di «comprensibile disorientamento degli iscritti che, in conseguenza delle modificazioni introdotte, ignorano quale regime fiscale applicare alle fatture emesse o da emettere». Infine, evidenziano le componenti dell'avvocatura, la conseguenza riguarda le ricadute economiche e sociali che andrebbero a pesare su professionisti già pesantemente colpiti dalla crisi, con ripercussioni soprattutto sulle fasce più deboli, come i giovani avvocati e quelli più anziani, titolari di trattamenti pensionistici.
Data: 29/01/2020 16:00:00
Autore: Gabriella Lax