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Alimenti, arriva l'etichettatura a batteria

La risposta italiana al Nutriscore è stata notificata all'Ue. Il nuovo logo indicherà in modo chiaro il contenuto di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale per ogni porzione di prodotto


di Gabriella Lax – Arriva il sistema di etichettatura nutrizionale a batteria, NutrInform Battery, da apporre sui cibi. Il sistema "a batteria" è la risposta italiana al Nutriscore, l'etichetta a semaforo, adottato da vari paesi europei (Francia, Belgio, Svizzera, Germania e Austria), che penalizzerebbe però i prodotti della dieta mediterranea. L'Italia ha notificato lunedì scorso alla Commissione europea il sistema di etichettatura a batteria.

Il lavoro di ricerca

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Il decreto interministeriale notificato all'Ue (e qui in allegato) è opera delle sinergie del ministero dello Sviluppo Economico, ministero della Salute e ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali, insieme a tutta la filiera agroalimentare, per la tutela dei prodotti del Made in Italy. E terminata a novembre la sperimentazione che ha mostrato come «il sistema volontario a batteria facilita la comprensione da parte del consumatore del contributo o dell'importanza dell'alimento ai fini dell'apporto energetico e nutritivo». L'iter per l'adozione della nuova etichetta è cominciato a novembre 2017 con la costituzione di un gruppo di lavoro tra rappresentanti dei ministeri e associazioni della filiera agroalimentare, fino all'elaborazione di una prima proposta. Dopo due fasi di sperimentazione, ad aprile 2019 è stato firmato un protocollo d'intesa tra i dicasteri coinvolti, l'Istituto Superiore di Sanità e il Crea.

Cosa sono le etichette nutrizionali

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Un'etichetta nutrizionale ha il compito di fornire ai consumatori delle informazioni fondamentali: rendere trasparente e d'immediata la comprensione il contenuto di un prodotto. Le indicazioni devono essere leggibili e 'arrivare' con facilità a chi è in procinto di inserire quell'alimento nel carrello della spesa. Nel caso del nuovo logo ora allo studio la grafica si compone di cinque pile elettriche una di seguito all'altra, da qui il nome di etichetta a batteria. Ciascuna rappresenta con il proprio livello di carica il contenuto di energia o di un nutriente in una singola porzione dell'alimento: nell'ordine calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale

Come funziona l'etichetta a batteria

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Ma come funziona l'etichetta a batteria? Si chiama così perché accanto ad ognuno dei nutrienti c'è l'indicazione di un batteria che, in percentuale, indica la quantità della presenza dello stesso. E che dunque a colpo d'occhio indica quanto ci stiamo 'ricaricando' di energia e sostanze nutritive per ciascun pasto. L'idea nasce per superare la penalizzazione dei prodotti del Made in Italy legati al Nutriscore, un'etichettatura che usa i colori del semaforo (in una gradazione a cinque colori, dal verde intenso al rosso, e cinque classificazioni da A a E) basato su 100 grammi di prodotto.

Come chiarisce la nota esplicativa «I produttori e i distributori del settore alimentare potranno adottare volontariamente il nuovo sistema di etichettatura 'a batteria', dopo il via libera della Commissione europea Con il sistema italiano di etichettatura nutrizionale il Governo si pone l'obiettivo sia di fornire al consumatore una informazione chiara e sintetica sulla presenza di alcuni nutrienti negli alimenti, utile a collocarli all'interno di una dieta varia e bilanciata, quale quella mediterranea, sia di valorizzare e tutelare tutta la filiera agroalimentare italiana».

Come utilizzare l'etichetta a batteria

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Per utilizzare nel migliore die modi l'etichetta a batteria dunque per regolarsi sul fabbisogno quotidiano di nutrienti serve sommare le sostanze degli alimenti assunti durante il giorno. La somma dovrebbe "riempire" la carica di ciascuna batteria, senza andare oltre. Il limite è rappresentato dalle quantità giornaliere raccomandate nell'Ue per un adulto medio, corrispondenti a 2000 kcal di energia, 70 g di grassi, 20 g di grassi saturi, 90 g di zuccheri e 6 g di sale. Le indicazioni sul valore nutrizionale riguardano ciascuna porzione di alimento.

Come funziona NutriScore

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Cosa diversa accede col sistema NutriScore costituito da una scala cromatica, con cinque gradazioni che vanno dal verde al rosso e una alfabetica con lettere che vanno dalla A alla E. I prodotti vengono suddivisi in cinque categorie ed il punteggio è calcolato in base ai nutrienti che contengono. Per ogni alimento ci sarà un colore e lettera in base al contenuto di nutrienti positivi, cioè fibre, frutta, frutta secca e verdura, proteine o negativi, come zuccheri, grassi saturi, sale e calorie (se presenti in eccesso). Mentre il Nutri- Score si basa su un punteggio calcolato su 100 grammi, l'etichetta a batteria fornisce una valutazione dei valori nutrizionali per porzione. In questo modo punta all'educazione alimentare di chi acquista il prodotto e lo inserisce nella propria dieta.

L'attenzione ai marchi Dop, Igp e Stg

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Sul tema è intervenuto il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova «Sono soddisfatta dell'attenzione prestata ai prodotti a indicazione geografica, con la loro esclusione dal campo di applicazione. Chiediamo che in Europa si escludano queste produzioni da tutti i sistemi volontari. Dobbiamo far conoscere di più e meglio il marchio DOP, IGP e STG al consumatore – ed ha concluso - chiediamo alla Commissione Ue di vigilare perché alcune catene della grande distribuzione pretendono l'etichettatura con il Nutri - Score minacciando o attuando ritorsioni commerciali. La Francia deve attivarsi per mettere fine al reiterarsi di questa pratica sleale, che viola anche la nuova direttiva europea in materia».

Data: 31/01/2020 15:00:00
Autore: Gabriella Lax