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Amianto: la guida ai risarcimenti

Aggiornata la guida online dell'Inail sul Fondo per le vittime dell'amianto in cui l'istituto spiega come ottenere le prestazioni in favore dei soggetti colpiti e dei loro eredi


Fondo per le vittime dell'amianto

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Sul sito dell'Inail è possibile trovare tutte le informazioni relative al Fondo per le vittime dell'amianto (vedi pieghevole 2020 sotto allegato) istituito per garantire le prestazioni in favore dei soggetti colpiti da patologie correlato all'asbesto e dei loro superstiti e le indicazioni operative per la prevenzione del 2021

Ricordiamo che il fondo è stato istituito nel 2008 per garantire una prestazione aggiuntiva ai lavoratori che percepiscono una rendita per malattie asbesto-correlate o, in caso di morte, ai loro eredi. Per il triennio 2018-2020 il fondo dispone di una dotazione pari a 49 milioni di euro all'anno (di cui 27 a carico dell'istituto).

Novità 2021 per l'indennità aggiuntiva e la prestazione una tantum

La legge di bilancio 2021 n. 178/2020, per attuare le due novità contenute nei commi 356 e 357 che nel 2021, in base alle previsioni, comporteranno una spesa stimata in 39 milioni di euro "provvede, quanto a 22 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021, mediante le economie derivanti dalla soppressione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 244, della legge 24 dicembre 2007, n. 244."

La prima novità prevista dalla legge di bilancio 2021 è che la prestazione aggiuntiva alla rendita per i malati e i superstiti, riconosciuta nella misura del 15% della rendita stessa, a partire dal 1° gennaio 2021 verrà corrisposta insieme al rateo mensile della rendita.

La seconda novità invece riguarda la prestazione una tantum, che viene riconosciuta ai soggetti che hanno contratto una patologia amianto correlata per esposizione familiare o ambientale. Per gli eventi accertati a partire dal 1° gennaio 2021 questi soggetti avranno diritto al riconoscimento di una somma che verrà corrisposta in un'unica soluzione pari a 10.000 euro, a condizione che presentino la relativa domanda entro il termine di decadenza di tre anni, che decorre dal momento in cui la malattia è stata accertata.

A chi spettano i benefici

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A partire dal 2015, i benefici del fondo, ricorda l'Inail, sono stati estesi anche ai malati di mesotelioma non professionale, per esposizione familiare o ambientale, e ai loro superstiti, attraverso l'erogazione di una prestazione assistenziale una tantum.

Nel periodo compreso tra il 2008 e il 2018, i beneficiari della prestazione aggiuntiva, tra titolari di rendita per malattia professionale asbesto-correlata e superstiti sono aumentati di oltre il 40%, passando da 14.089 a 19.781. In particolare, a fronte della graduale riduzione dei tecnopatici, negli ultimi anni è aumentato sensibilmente il numero dei superstiti destinatari del contributo, che sono passati dagli 8.111 del 2008 ai 14.141 del 2018.

Le prestazioni

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La prestazione aggiuntiva, a partire dal 2021, come abbiamo visto, verrà corrisposta insieme al rateo mensile della rendita.

Per quanto riguarda invece la prestazione una tantum riservata ai malati di mesotelioma non professionale, che è erogata su istanza dell'interessato o dei suoi eredi, la legge di bilancio 2018 ha esteso la misura anche al triennio 2018-2020.

Il decreto legge n. 162/2009 ha innalzato l'importo da 5.600 a 10.000 euro per tutto il periodo 2015-2020, permettendo a chi aveva ottenuto l'importo di 5.600 di chiedere l'integrazione necessaria a raggiungere il nuovo importo di 10.000 euro, che, come abbiamo anticipato, la legge di bilancio 2021 ha confermato, disponendo però che la domanda debba essere inoltrata a pena di decadenza nel termine di tre anni da quando la patologia da esposizione familiare o ambientale è stata accertata. Una volta inoltrata la domanda, l'erogazione della prestazione avviene entro 90 giorni, salva la necessità di dover integrare la documentazione amministrativa e sanitaria necessaria.

La domanda

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La domanda per ottenere le prestazione suddette deve contenere la documentazione sanitaria con l'indicazione dell'epoca della prima diagnosi, al fine di consentire la valutazione della compatibilità dei periodi di esposizione alle fibre di amianto con l'insorgenza della patologia.

I moduli necessari sono reperibili sul sito Inail.

Il ruolo dell'Inail nella lotta all'amianto

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Il ruolo dell'Inail nella lotta all'amianto, fa sapere l'istituto, va aldilà delle prestazioni erogate attraverso il fondo e comprende anche la gestione delle problematiche negli ambiti della prevenzione, l'accertamento dell'esposizione qualificata, il sostegno economico ai piani di bonifica delle imprese e il controllo della situazione delle discariche, con politiche strategiche strutturali a breve, medio e lungo termine, ivi compresa la costante attività di ricerca scientifica. Non solo. A ciò si aggiunge la sorveglianza epidemiologica degli effetti sulla salute dell'esposizione a fibre aerodisperse di amianto, attraverso il Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam), istituito presso il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) e articolato in un network territoriale costituito dai centri operativi regionali (Cor).

Data: 08/10/2021 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate