Tar: giusto limitare anche le uscite per fare la spesa
di Annamaria Villafrate - Il Tar Sardegna con decreto n. 122/2020 (sotto allegata) conferma la correttezza dell'ordinanza n. 9 del Sindaco di Pula, che ha limitato le uscite giornaliere e settimanali dei cittadini per acquistare i beni di prima necessità. Decisione assunta per porre un freno a tutti quei comportamenti individuali che rischiano di diffondere il contagio e mettere in serio pericolo la salute pubblica, da considerarsi prevalente sui diritti dei singoli che i cittadini ritengono violati dall'ordinanza sindacale.
- Ordinanza comunale che limita le uscite per la spesa
- L'ordinanza è legittima perché tutela il diritto prevalente della salute pubblica
- Nessun danno che giustifichi la sospensione dell'ordinanza del Sindaco
Ordinanza comunale che limita le uscite per la spesa
Alcuni cittadini si rivolgono al Tar Sardegna per chiedere l'annullamento delle ordinanze sindacali n. 9 e n. 10 del Sindaco del Comune di Pula. Il primo cittadino infatti, con l'ordinanza n. 9, rettificata dalla successiva n. 10, ha disposto, a causa delle ragioni sanitarie dettate dall'emergenza Coronavirus, a partire dal 3 aprile 2020 due ingressi settimanali a un solo membro o suo delegato per nucleo familiare e un'uscita giornaliera a un singolo componente del nucleo familiare per l'acquisto di beni alimentari presso i panifici, le macellerie, le pescherie e i punti vendita di frutta e verdura non compresi all'interno di Market, Minimarket e Supermercati. I ricorrenti lamentano l'illegittimità dell'ordinanza per violazione del diritto alla riservatezza, alla libertà di movimento e alla possibilità di approvvigionarsi dei beni di prima necessità.
L'ordinanza è legittima perché tutela il diritto prevalente della salute pubblica
Il Tar Sardegna però respinge l'istanza di sospensione cautelare dell'ordinanza sindacale in quanto per la prima volta dopo il Dopoguerra è stato necessario comprimere alcuni diritti fondamentali della persona, come movimento, lavoro e privacy al fine di tutelare un diritto più importante che è quello della salute pubblica, messa in pericolo dai comportamenti individuali tali da diffondere il contagio "secondo le evidenze scientifiche e le statistiche tragiche del periodo." Occorre considerare che le ordinanze contingibili e urgenti vengono adottate in situazioni emergenziali, per rendere più stringenti alcuni limiti sanciti a livello nazionale per evitare la diffusione del contagio, tramite comportamenti che si pongono in palese contrasto con il divieto di spostamento.
Nessun danno che giustifichi la sospensione dell'ordinanza del Sindaco
L'ordinanza n. 9 è stata emessa perché "continuano a registrarsi comportamenti personali in violazione delle disposizioni riguardanti il precetto di ogni forma di assembramento in particolar modo presso gli enti erogatori di servizi pubblici e presso gli esercizi commerciali di maggiore entità." Per il Tar è ragionevole limitare le uscite dei cittadini necessarie per gli approvvigionarsi dei beni di prima necessità e imporre l'obbligo d'indossare guanti e mascherine, senza dimenticare in ogni caso che l'ordinanza prevede anche la promozione, da parte degli esercizi commerciali, di organizzare il servizio di consegna a domicilio della spesa. Non emergono profili di danno tali da giustificare la sospensione dell'ordinanza del Sindaco del Comune di Pula in quanto: "nella valutazione dei contrapposti interessi, nell'attuale situazione emergenziale, a fronte di una compressione di alcune libertà individuali deve essere accordata prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica."
Data: 16/04/2020 20:00:00Autore: Annamaria Villafrate