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Decreto maggio: gli ultimi ritocchi

Il Governo prepara gli ultimi ritocchi al decreto maggio. Diversi nodi da risolvere, da reddito di emergenza al taglio dell'orario di lavoro a parità di salario. Ecco la bozza circolata in queste ore


di Lucia Izzo - L'esecutivo sta lavorando agli ultimi ritocchi di quello che è stato ribattezzato "decreto maggio" (ex decreto aprile), descritto come un provvedimento "poderoso" che muoverà ben 55 miliardi di euro (in deficit).

Si tratta di un intervento ancor più corposo del D.L. Cura Italia, con diverse novità su cui è necessario raggiungere un "faticoso" accordo, in primis il c.d. reddito di emergenza preannunciato dalla Ministra Catalfo. Nei prossimi giorni (tra giovedì e venerdì) potrà arrivare il via libera definitivo, anche se il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha dichiarato che "non c'è ancora la data del Consiglio dei ministri".

Decreto maggio, tra conferme e novità

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Dalla bozza (qui sotto allegata) emergono la proroga e il rafforzamento di molte delle misure introdotte in precedenza dal D.L. Cura Italia e dal D.L. Liquidità, studiate per affrontare l'emergenza e sostenere famiglie, lavoratori e imprese.
Uno dei maggiori pilastri sarà la protezione del lavoro. La Ministra Nunzia Catalfo ha anticipato che ci sarà il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali (con la cassa in deroga per altre 9 settimane) e degli strumenti di supporto al reddito già in vigore, nonché la proroga della Naspi per coloro che hanno il sussidio di disoccupazione in scadenza.
Atteso il rinnovo di diversi bonus (anche se con alcune modifiche), ad esempio quello di 600 euro per gli autonomi (che potrebbero lievitare a 800 o anche oltre per i più danneggiati), nonché i bonus babysitter per i genitori che stanno continuando a lavorare. Assai probabili le proroghe fiscali e il congelamento dei licenziamenti per altri tre mesi, mentre è allo studio anche l'introduzione di nuove misure di sostegno dedicate a badanti e colf e ai commercianti per alleggerire il peso degli affitti.

Nuovi fondi per le PMI

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Il Ministro Gualtieri ha rassicurato anche sull'arrivo di "misure significative" per le imprese, che tengono conto "delle differenti dimensioni e della diversa natura dell'intervento di sostegno". In particolare, Gualtieri ha ribadito la necessità di doversi allineare "alle modifiche del framework" dell'Unione Europea sugli aiuti di Stato.
Nel corso dell'audizione innanzi alla commissione Finanze della Camera sul decreto liquidità, il titolare del MEF ha spiegato che l'idea è quella "di varare un ristoro integrale del costo sopportato per tre mesi per l'affitto di tutte le imprese, di qualsiasi natura e dimensioni, che abbiano subito un calo del fatturato".
Ancora, vi saranno misure "molto importanti a sostegno delle imprese anche sotto forma di contributi a fondo perduto a sostegno della capitalizzazione, degli investimenti e dell'innovazione". Anche le imprese più piccole potranno ottenere "un contributo diretto a fondo perduto più modulato" in base alle perdite di fatturato. Allo studio anche "l'eliminazione degli oneri fissi per le bollette".

Taglio orari di lavoro a parità di salario

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Particolarmente discussa è la misura pensata dalla Ministra Catalfo tramite la quale i contratti collettivi aziendali e territoriali potranno consentire la rimodulazione temporanea dell'orario di lavoro. In pratica, si andrebbe a ridurre l'orario di lavoro a parità di salario e questa quota delle ore potrebbe essere convertita, a seguito di specifiche intese, in percorsi di formazione finanziati da un apposito fondo pubblico.
L'escamotage non ha trovato però l'assenso di Confindustria e Ance, come è emerso a seguito dell'incontro tra il Governo e i rappresentanti del mondo imprenditoriale che si sono confrontati sulle misure economiche del nuovo decreto.

Maggiore attenzione ai professionisti

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Cup (Comitato unitario delle professioni) e Rtp (Rete delle professioni tecniche) chiedono al ministro Catalfo maggiore attenzione nei confronti dei "2,3 milioni di professionisti italiani, che rappresentano il 12,6 per cento del totale degli occupati, nei prossimi interventi che saranno predisposti e attuati dal Governo".
Nella bozza di decreto circolata in queste ore è emerso, in primis, la conferma del bonus autonomi (Partite IVA iscritte alla Gestione separata, co.co.co., autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'Ago, dipendenti stagionali) per il mese di aprile e probabilmente anche per il mese di maggio se rispettate determinate condizioni. Ancora, si va verso il rifinanziamento del "Fondo per il reddito di ultima istanza" una quota del quale è destinata ai professionisti "ordinistici" iscritti presso enti previdenziali privati.
Ritoccando il D.L. Cura Italia, infine, essere prevista anche la cumulabilità dei bonus con l'assegno ordinario di invalidità.

Efficienza energetica e sostenibilità ambientale

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Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha proposto di inserire nel D.L. maggio anche un "superbonus" del 110% che spetterebbe a coloro che effettuano interventi di efficienza energetica e di adeguamento sismico.
"L'Italia deve ripartire con un nuovo approccio economico basato sulla sostenibilità ambientale" ha dichiarato Fraccaro parlando del superbonus che rappresenterebbe "una svolta storica sul piano economico e culturale per il nostro Paese, che si candida a diventare un modello per le politiche di sviluppo sostenibile a livello globale".
La norma, precisa il sottosegretario, non si applicherà solo agli interventi di per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici ma anche all'installazione dei pannelli fotovoltaici e alle opere di adeguamento sismico. In tal modo si punta a dare il via a "un meccanismo virtuoso" che incentiverebbe il risparmio energetico e favorirebbe la crescita del settore produttivo.

Potrebbe salire al 110%, infine, anche il bonus facciate se vengono effettuati miglioramenti energetici o antisismici (per lavori da inizio 2020 a fine 2021).

Reddito di emergenza e bonus famiglia

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Ancora accesa la discussione sul c.d. "Reddito di emergenza" che spetterebbe alle famiglie in difficoltà e potrebbe anche cambiar nome in "Contributo di emergenza". Ciò andrebbe a consolidare la percezione che si tratta di un sussidio temporaneo (una tantum) e dunque non strutturale, che potrebbe (ma il nodo è ancora da sciogliere) essere erogato per due o tre mensilità al massimo.
Delusione sul decreto maggio giunge dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti: "Le risorse che saranno stanziate dal prossimo decreto le ritengo del tutto insufficienti per rispondere alle reali esigenze delle famiglie. La mia richiesta non è stata accolta, non sono stati stanziati sufficienti soldi", ha dichiarato commentando la proposta (non accolta dalla maggioranza) relativa ad assegni per ogni figli.
Bonetti ha però anticipato che "ci saranno delle risorse, non tante, per costruire una rete di servizi educativi, cioè attività come i centri estivi in aiuto per le famiglie e sono convinta che queste risorse sapranno attivare quella comunità educante che non è presente solo nella scuola ma anche fuori e che comprende il terzo settore, le comunità locali, il volontariato, il mondo dello sport. Non lasceremo sole le famiglie".
Data: 07/05/2020 06:00:00
Autore: Lucia Izzo