Avvocati e Covid19: linee guida per gli studi legali
di Annamaria Villafrate - Tra gli ultimi provvedimenti adottati per dare indicazioni ai titolari degli studi legali sulle misure da adottare per prevenire il rischio di contagio ci cono le linee guide della Confprofessioni, il DPCM del 26 aprile e l'utilissima info-grafica elaborata da Cassa Forense. Contenuti che naturalmente devono essere integrati con le numerose indicazioni fornite dai vari provvedimenti normativi e amministrativi emanati dagli organismi competenti negli ultimi mesi.
Linee guida Confprofessioni
Ricordiamo i dodici punti delle Linee guida del 24 aprile 2020 (sotto allegate) redatte per attuare il "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro" tra la Presidenza del Consiglio, il Ministero del Lavoro, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro della Salute e le parti sociali più rappresentative, tra cui appunto Conf Professioni. Protocollo diretto agli studi professionali, compresi quelli dell'area giuridica.
- Informazione: affiggere in luogo visibile o consegnare ai lavoratori e ai soggetti che entrano nello studio legale, un documento che li informa sull'obbligo di rimanere a casa se si si ha una febbre che supra i 37,5° o altri sintomi influenzali. Obbligo di chiamare il medico di famiglia o l'autorità sanitaria competente per Regione e divieto entrare e permanere nello studio in presenza dei sintomi sopra indicati, se si proviene da zone a rischio, se si è stati in contatto con positivi al Covid19 nei 14 giorni precedenti o in sorveglianza attiva delle Asl.
- Ingresso in studio: vietare l'entrata negli studi legali se si ha una temperatura superiore ai 37,5°. Obbligo di dotare questi soggetti di mascherina e di fargli contattare il proprio medico curante. Chi ha contratto il Covid19 prima di entrare in studio deve presentare un certificato medico da cui risulta che è negativo al tampone.
- Accesso clienti, fornitori e visitatori: per i soggetti terzi allo studio legale valgono le indicazioni previste descritte finora per i lavoratori. Ricevere i clienti su appuntamento e chiedere che vengano indossati guanti e mascherina. Dotare le sale d'aspetto di divisori mobili. Concordare orari appositi per le consegne da parte dei fornitori, per i quali occorre individuare particolari procedure di ingresso. Per i soggetti terzi installare o predisporre servizi igienici separati.
- Pulizia e sanificazione: pulire giornalmente gli ambienti, le postazioni e gli strumenti di lavoro. Sanificare periodicamente lo studio ed eseguire sanificazioni straordinarie negli studi legali situati nelle aree geografiche a maggiore endemia o in quelli in cui ci sono stati casi sospetti di Covid19.
- Precauzioni igiene personale: tenere a disposizione degli impiegati e dei terzi dispenser con alcool e detergenti igienizzanti in luoghi accessibili. Provvedere alla frequente igiene delle mani o all'utilizzo di guanti monouso da cambiare giornalmente, sui quali è possibile utilizzare igienizzanti e alcool.
- Dispositivi di protezione: utilizzare la mascherina chirurgica nei luoghi e negli uffici in cuinon è possibile rispettare la distanza di almeno un metro.
- Gestione spazi comuni: contingentare l'utilizzo dei luoghi in cui non è possibile rispettare la distanza di un metro. Pulizia giornaliera dei distributori di cibi e bevande e sanificazione periodica.
- Organizzazione lavoro: rimodulazione degli spazi, sostegno al lavoratore e alla sua attività nell'utilizzo delle apparecchiature, orari differenziati per ridurre il numero delle presenze, misure per evitare le aggregazioni sociali anche negli spostamenti per recarsi in studio o rientrare a casa. Consigliato l'uso del mezzo privato.
- Gestione entrata e uscita dipendenti: entrate e uscite scaglionate e, se possibile, distinguere l'ingresso dall'uscita.
- Spostamenti, riunioni, eventi, formazione: limitare i movimenti da una stanza all'altra all'interno dello studio, evitare le riunioni in presenza. Sospesi gli eventi formativi in aula, da sostituire con modalità a distanza.
- Gestione soggetto sintomatico: chi viene colpito da tosse o febbre deve comunicarlo immediatamente al datore di lavoro, che deve procedere al suo isolamento sanitario, avvertire le autorità e i numeri di emergenza. Il datore deve collaborare con le autorità per definire i contatti del soggetto per applicare le misure di quarantena.
- Sorveglianza sanitaria e medico competente: la sorveglianza sanitaria periodica non deve essere interrotta e nel provvedere all'integrazione e alle proposte delle misure di regolamentazione il medico (se nominato) deve collaborare con il datore e, se presenti i RLS/RLST.
DPCM del 26 aprile 2020
Il DPCM del 26 aprile 2020 alle lettere ii) dell'art. 1, per quanto riguarda le attività professionali e quindi anche gli studi legali, raccomanda, in linea con le disposizioni del protocollo:
- di dare attuazione al lavoro agile per tutte quelle attività che possono essere svolte dal domicilio del lavoratore o a distanza;
- di incentivare le ferie e i congedi retribuiti e gli altri strumenti previsti per la contrattazione collettiva;
- di assumere protocolli di sicurezza anti-contagio e, adottare i dispositivi di sicurezza individuale quando non è possibile rispettare il distanziamento di un metro;
- di incoraggiare la sanificazione dei luoghi di lavoro, ricorrendo a tale fine a forme di ammortizzatori sociali.
Info-grafica di Cassa Forense
Cassa Forense, per rendere più chiari e schematici le misure anti covid19 per gli studi professionali, ha pubblicato un'infografica (sotto allegata) in cui vengono illustrate sinteticamente gli obblighi, le norme di comportamento, le modalità di accesso dei terzi e le indicazioni generali finalizzate a prevenire l'eventuale propagazione dell'infezione e di un danno eventuale da contagio.
Data: 10/05/2020 17:30:00Autore: Annamaria Villafrate