Corte dei Conti: cos'è e cosa fa
- Cos'è la Corte dei Conti
- Struttura del giudice contabile
- La Corte dei Conti nella Costituzione
- Le funzioni di controllo
Cos'è la Corte dei Conti
La Corte dei Conti è un organo dello Stato Italiano di rilievo costituzionale con funzioni di natura amministrativa, giurisdizionale e di controllo sull'attività di spesa per garantire il funzionamento della finanza pubblica attraverso l'analisi delle entrate e delle uscite.
Dalla sua istituzione, avvenuta con la legge n. 800 del lontano 1862, la Corte dei Conti ha acquisito sempre maggiore importanza, tanto che è definita come garante imparziale dell'equilibrio dell'economia e della finanza pubblica.
Struttura del giudice contabile
A livello centrale la Corte dei Conti si compone dei seguenti soggetti, organi e uffici: il Presidente, il Presidente Aggiunto, il Consiglio di Presidenza, la Procura Generale e il Procuratore Generale Aggiunto. Con la Presidenza collaborano il Segretario Generale (e i Vice Segretari generali), l'Ufficio di Gabinetto, gli Uffici di Supporto, gli organi collegiali e gli uffici generali.
Sede centrale e sedi regionali
La sede centrale della Corte dei Conti si trova a Roma, in viale Mazzini 105. Dal 1998 alcuni uffici della sede centrale e le sale convegni si trovano anche nella Caserma Montezemolo. Alle sedi centrali si affiancano quelle regionali, situate nei capoluoghi di regione e nelle province autonome di Trento e Bolzano.
La Corte dei Conti nella Costituzione
Una descrizione sintetica delle funzioni svolte dalla Corte dei Conti ce la fornisce direttamente la Costituzione. L'art. 100 del testo riconosce infatti alla Corte dei Conti la funzione di controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo e quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Essa inoltre partecipa, nei casi e nelle forme stabiliti dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria, riferendo sul risultato del riscontro eseguito direttamente alle Camere. Alla legge il compito di assicurare l'indipendenza dell'istituto e dei suoi componenti di fronte al Governo.
A questa si affianca la funzione giurisdizionale, delineata anch'essa dalla Costituzione, che all'art. 103 conferisce alla Corte dei Conti la giurisdizione in materia di contabilità pubblica e nelle altre materie previste dalla legge (pensioni, reclami degli impiegati, giudizi di conto e responsabilità).
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Le funzioni di controllo
Dal testo della Costituzione emerge una delle principali funzioni della Corte è quella di controllo, che a sua volta si distingue nelle tipologie che si vanno a illustrare.
- Controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo: effettuato per accertare che gli atti emanati dall'esecutivo siano conformi alle leggi in materia di bilancio pubblico. Questi atti, se sono corretti diventano efficaci, in caso contrario devono essere modificati e sottoposti a una nuova verifica.
- Controllo successivo sulla gestione delle PA: serve soprattutto per verificare che le gestioni delle PA si svolgano in modo legittimo e regolare, che i controlli interni funzionino adeguatamente e che i risultati raggiunti rispondano agli obiettivi fissati dalla legge. Quanto emerge da questo controllo vien riferito al Parlamento e alle istituzioni interessate.
- Controllo economico finanziario: viene attuato sugli enti che utilizzano le risorse pubbliche per valutare se le stime e le misurazioni sono congrue e razionali, senza però esprimere giudizi di merito. Questo tipo di controllo viene eseguito sulla gestione finanziaria e amministrativa nel corso del loro svolgimento. Al termine del controllo la Corte raccoglie le sue valutazioni in una relazione che invia all'ente controllato, al Parlamento e ai Ministri Vigilanti, che possono così adottare le misure più adeguate per migliorare la gestione.
Autore: Annamaria Villafrate