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Convivenza more uxorio, militari e domanda di trasferimento

Rilevanza giuridica della famiglia di fatto e di quella fondata sul matrimonio. Tutela dei diritti dell'uomo nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità


Famiglia di fatto e trasferimento dei dipendenti

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Dalla giurisprudenza del Tar Calabria un'interessante ed utile pronuncia in materia di rilevanza della famiglia di fatto rispetto alle vicende dei trasferimenti dei dipendenti e, in modo particolare, dei militari.
Parliamo della sentenza n. 321 del 10 maggio 2019.
Dunque, il succo di questa decisione potrebbe essere così reso: è vero che nessuna norma ha mai cancellato le differenze ontologiche tra la famiglia di fatto e quella fondata sul matrimonio, ma è altrettanto vero che la necessità di tutelare i diritti individuali dell'uomo in tutte quelle formazioni sociale ove si svolge la sua personalità impone di assegnare una rilevanza giuridica anche alla famiglia di fatto, un pò come è stato fatto in maniera parziale dalla Legge Cirinnà.

Il ricongiungimento familiare

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Il caso trattato nella sentenza affronta il tema particolare del rigetto di una domanda di ricongiungimento familiare presentata da un'appartenente all'Arma dei Carabinieri ai sensi dell'art. 398 del Regolamento Generale dell'Arma, ma è evidente che, per i principi esposti, può ritenersi applicabile ad una più ampia platea di dipendenti e, dunque, ad un più vasto insieme di casi simili.

Il convivente more uxorio

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Nel caso in commento, l'inammissibilità della domanda di ricongiungimento viene pronunziata con riferimento esclusivo alla condizione di convivente more uxorio dell'appuntato: l'amministrazione non contesta che il dipendente conviva stabilmente e neppure frappone ragioni di ordine organizzativo.
Dunque la questione verte solo sull'interpretazione da dare all'istituto del ricongiungimento familiare in ambito militare con riferimento, in particolare, alla possibilità di applicarlo ai conviventi.
Il Tar da ragione al militare, facendo notare che la Corte Costituzionale ha evidenziato la necessità di dare tutela ai diritti individuali dell'uomo in tutte le formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, chiarendo che per formazione sociale si deve intendere ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, ponendo così le basi per il riconoscimento della rilevanza giuridica della famiglia di fatto.
In sostanza, sussiste un principio di libertà individuale nella scelta del modello familiare, che si riflette anche sulle vicende amministrative riguardanti la mobilità del personale e che, in ultima analisi, contribuisce a rinforzare la tutela del diritto all'unità familiare nella sua accezione più ampia.

Per altro, tornando in conclusione un attimo più da vicino sulla posizione dell'appartenente all'Arma, una specifica Circolare chiaramente stabilisce che al militare convivente devono essere applicate le norme regolamentari previste per l'ammogliato, se egli possa dimostrare una convivenza more uxorio.
Altre informazioni?
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Data: 03/06/2020 16:00:00
Autore: Francesco Pandolfi