La cefalea cronica è malattia invalidante per legge
- Cefalea cronica è una malattia invalidante: approvata la legge
- Cefalea: malattia invalidante se certificata da un anno
- Per l'attuazione manca il decreto del Ministro della Salute
- I dati della cefalea in Italia e nel mondo
- Entro luglio il farmaco contro l'emicrania episodica e cronica
Cefalea cronica è una malattia invalidante: approvata la legge
La cefalea cronica è a tutti gli effetti una malattia invalidante. A stabilirlo è la legge n. 81 del 14 luglio 2020, contenente le "Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 188 del 28 luglio 2020 e in vigore a partire da 12 agosto 2020 (sotto allegata). La legge è stata approvata in Senato l'8 luglio 2020 con ben 235 voti favorevoli e solo 2 contrari, senza nessuna astensione.
Come si è arrivati a questo riconoscimento
La lotta per il riconoscimento della cefalea come malattia invalidante risale al 2003, quando le principali e storiche associazioni che in Italia si occupano di questo problema redigono la Carta dei Diritti del paziente cefalagico. Un decennio più tardi il Presidente dell'associazione neurologica italiana per lo studio delle cefalee presenta in Senato il testo intitolato "Manifesto dei diritti della persona con cefalea", documento che viene riproposto affinché le cefalee croniche vangano inserite nei LEA.
Cefalea: malattia invalidante se certificata da un anno
Tornando al nuovo testo di legge n. 81/2020, l'unico articolo che lo compone dispone che "La cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l'effetto invalidante, è riconosciuta come malattia sociale, per le finalità di cui al comma 2, nelle seguenti forme:
- emicrania cronica e ad alta frequenza;
- cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici;
- cefalea a grappolo cronica;
- emicrania parossistica cronica;
- cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione;
- emicrania continua."
Per l'attuazione manca il decreto del Ministro della Salute
Come dispone il comma 2 dell'art. 1, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge il Ministro della Salute deve adottare un decreto "previa intesa sancita in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano" al fine di individuare, senza nuovi o maggiori oneri per le casse dello Stato, progetti specifici il cui scopo è quello di sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea e individuare modi e criteri con cui le regioni attueranno detti progetti.
I dati della cefalea in Italia e nel mondo
Una vittoria per i soggetti affetti da cefalea, spesso ed erroneamente confusa con il banalissimo mal di testa. Gioacchino Tedeschi, Presidente della Società Italiana di Neurologia spiega che: "in Italia ne soffre il 9% degli uomini e il 18% delle donne e solo il 10% dei pazienti è curato adeguatamente. Non a caso la disabilità correlata alla malattia è molto elevata, (secondo l'OMS l'emicrania è al 2/o posto tra tutte le malattie che causano disabilità) e la disabilità grave riguarda il 61% dei casi. L'emicrania cronica riguarda dal 2,5 al 4% della popolazione; finalmente con la nuova legge sulle cefalee croniche si dà dignità alla malattia, che ha un impatto fortissimo su qualità di vita, relazioni e produttività per il paziente e che costa in Europa 111 miliardi all'anno."
Entro luglio il farmaco contro l'emicrania episodica e cronica
Buone notizie anche sul fronte medico per i soggetti affetti da questa patologia. L'Ansa informa infatti che "entro luglio sarà disponibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale un farmaco per la prevenzione dell'emicrania episodica e cronica, a somministrazione mensile sottocutanea, con efficacia elevata e rapidità di risposta (primi effetti in poche settimane) anche in pazienti "difficili", su cui altre terapie hanno fallito."
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Data: 31/07/2020 22:00:00Autore: Annamaria Villafrate