Mediatori avvocati cinesi e italiani a confronto
- Origini della mediazione in Cina
- La mediazione cinese
- La mediazione degli avvocati
- Come si svolge l'attività dei mediatori avvocati cinesi
- Differenze tra mediatori avvocati cinesi e italiani
- Chi presiede la mediazione in Cina
- Termini e accordi di mediazione cinese
- Spese e altri aspetti della mediazione in Cina
Origini della mediazione in Cina
Da tempo immemorabile il metodo di risoluzione delle controversie più utilizzato in Cina è la mediazione[1]. L'antico sistema di mediazione cinese ebbe origine molto presto e, dopo un lungo periodo di sviluppo, fu perfezionato nelle dinastie Ming e Qing (1911)[2].
In Cina il primo caso di mediazione che i libri storici ricordino risale a circa 4000 anni prima di Cristo. Si narra che il re Sheun riuscì a conciliare i membri di alcune comunità del suo regno che erano in contesa tra di loro per la proprietà di fondi e per la vendita di una partita di ceramiche[3].
Nel terzo secolo a C. furono introdotte in Cina le leggi scritte ma sotto l'impero di tutte le dinastie sino all'ultima, la Qing ci fu sempre un forte pregiudizio verso il processo ed il diritto[4].
I Cinesi (ma anche i Coreani), considerano da sempre la regolazione dei rapporti umani attraverso la norma giuridica come un sistema rudimentale da utilizzarsi solo nei casi estremi (diritto penale). Essi non hanno mai avuto in animo di risolvere i contrasti, ma di dissolverli ed hanno sempre ritenuto che l'astrattezza della norma giuridica non potesse aiutare in tale compito, ma al contrario impedisse la ragionevolezza degli accomodamenti, se non costituisse addirittura fonte di disordine sociale[5].
In tale credenza i Cinesi assomigliano in qualche modo agli antichi romani che avevano in origine un diritto consuetudinario e sino al Dominato[6] rifuggirono da una produzione di norme generali ed astratte, perché ritenevano che un'applicazione meccanica potesse risultare iniqua nei casi concreti[7].
Le leggi in Cina sono solo dei modelli discorsivi a cui avvicinarsi; gli stessi contratti vengono redatti in termini evasivi perché non servono a prevenire i contrasti futuri, ma a dare voce all'intesa delle parti[8].
Cina: vita senza contenzioso
In questo immenso paese la necessità della mediazione dipese dall'organizzazione sociale: nei villaggi non erano diffusi né l'industria né il commercio; la popolazione era formata per la stragrande parte da contadini ed artigiani che erano per lo più parenti tra di loro che non potevano quindi non andare d'accordo.
Di tale organizzazione tennero conto naturalmente anche i precetti filosofici: Confucio[9] (Khung Kiu-Cung-ni) che operò alcuni secoli prima di Cristo[10] insegnava che il giovane doveva rispetto e obbedienza agli anziani[11] e che tutte le persone che componevano il clan familiare dovevano amarsi ed aiutarsi a vicenda. Secondo lui "La pace e la concordia sono le madri dell'abbondanza"[12].
Il porre in evidenza la concordia implica due aspetti importanti che ogni mediatore anche oggi ben conosce: 1) il riconoscimento delle differenze (tra Yin e Yang, tra cielo ed esseri umani, uomini e donne) e 2) l'enfasi sull'armonizzazione, sotto la regola che Confucio chiama di "unità dei paradossi" ("la via"), di quelle differenze[13].
Per Confucio il compito più rilevante per un governante era quello di insegnare al popolo a vivere appunto senza contenzioso.
Coloro che ricorrevano al contenzioso venivano considerati volgari ed immorali e si riteneva che non avessero mantenuto alta la reputazione della famiglia, perché il compito della famiglia era appunto quello di istruirli a non coltivare contenziosi.
La mediazione cinese si riconnette dunque ad una particolare concezione del mondo.
La visione cinese è stata formalmente dichiarata più di recente dal presidente cinese Hu Jintao nel suo discorso al Vertice mondiale del 2005[14], nel quale ha chiesto maggiori sforzi "per costruire un mondo armonioso con pace duratura e prosperità comune".
La mediazione cinese
La mediazione in sintesi non è che uno strumento di costruzione della società. La mediazione in Cina è utile per risolvere le controversie civili in modo tempestivo, ma soprattutto per mantenere l'armonia sociale e la stabilità[15]. In Cina i mediatori si identificano già col termine con cui prima di Mao[16] si indicava la mediazione: Shuohe 调解 che significa "pace parlante".
Nel 2010 è stata varata la legge sulla mediazione[17].
Possiamo riscontrare sostanzialmente due grandi categorie di mediazione, la Community mediation (Ren Min Tiao Jie), che è parte del sistema di risoluzione alternativa delle controversie, e la Court-performed mediation (Ting Fa Chu Mian Tiao Jie), che appartiene al sistema giudiziario. Ad esse si aggiunge timidamente da un paio di anni la mediazione degli avvocati di cui parleremo in questo contributo.
Dobbiamo aggiungere che da qualche anno stanno pure pensando ad un'unica piattaforma telematica per lo svolgimento di mediazioni online.
A livello nazionale i mediatori sono circa 3.697.000 di cui 497.000 a tempo pieno. Il Ministro della Giustizia cinese ritiene che i mediatori a tempo pieno siano troppo pochi per soddisfare la domanda di mediazione del paese[18]. La Cina ad oggi ha una popolazione nel 2020 di 1.439.323.774 e quindi se si fanno i conti c'è un mediatore a tempo pieno ogni 2.896 persone, ed un mediatore non a tempo pieno ogni 389 persone.
Se pensiamo che nei paesi UE (considerando anche il fuoriuscito Regno Unito) c'è un mediatore ogni 6.404 abitanti, ci rendiamo conto delle preoccupazioni cinesi che hanno più di tre volte la nostra popolazione. Teniamo però conto che gli standard per essere scelto come mediatore sono in Cina assai più elevati dei nostri, data la loro enorme esperienza sul campo.
Lo stato cinese incoraggia e sostiene l'attività di mediazione tra le persone ossia la mediazione comunitaria (Ren Min Tiao Jie). I governi locali a livello di contea o superiore (di provincia) forniscono il supporto, le garanzie e i fondi necessari per l'attività di mediazione del popolo e lodano i comitati di mediazione e i mediatori popolari che hanno fornito contributi eccezionali in conformità con i regolamenti statali[19].
Il concetto cinese di mediazione è un po' diverso dal nostro perché in Cina, così come in Vietnam ed in Giappone, il mediatore "persuade ed orienta"[20], mentre da noi perlomeno secondo il modello di Harvard, "facilita la comunicazione" tra i litiganti.
La mediazione in Cina è per legge gratuita[21] e ciò la differenzia da quella occidentale anche se ci sono paesi anche in Europa che forniscono, specie con riferimento alla mediazione su impulso del giudice, prestazioni gratuite sostenute economicamente dallo Stato o dalle Corti.
La mediazione degli avvocati
Una delle forme di mediazione considerata pilota in quanto alle aree di sperimentazione[22] è appunto quella degli avvocati.
Nell'Ottobre del 2018 la Corte Suprema del Popolo ed il Ministero della Giustizia ha diramato quella che potremmo definire con termine nostro una circolare o una serie di pareri (司发通〔2017)105号 per dettare i principi per questo tipo di mediazione che hanno fatto partire il sistema.
Personalmente trovo le argomentazioni espresse molto interessanti: del resto la mediazione cinese è la più antica al mondo, lo abbiamo detto, e sicuramente la prima per numero delle procedure (circa 9.000.000 all'anno)[23].
Quello che in Cina è ancora un soggetto poco conosciuto (per quanto oggi in forte crescita) è l'avvocato, che ha avuto un suo albo solo negli anni '80 dello scorso secolo; di qui forse la decisione di istituire una mediazione pilota per determinate aree in modo da capire se il legale si possa calare o meno nei panni del mediatore.
La selezione dei mediatori avvocati è molto cauta: basti pensare che nel distretto di Jiangxi[24] nella Cina Meridionale che ha un territorio che è metà di quello italiano e 42 milioni di abitanti, sono stati selezionati come mediatori solo 12 avvocati ed un unico centro di mediazione gestito dall'associazione degli avvocati[25].
Inoltre solo gli studi legali con almeno 10 avvocati attivi possono mettere su un centro di mediazione e questo limita l'offerta perché non ci sono molte strutture con questo numero di legali.
Il tasso di raggiungimento degli accordi è stato comunque del 50% e gli avvocati stanno integrando passo dopo passo la loro mediazione soprattutto con quella delle controversie di villaggio (mediazione comunitaria).
Problematiche della mediazione degli avvocati in Cina
Vi sono però alcuni problemi: le persone dei villaggi non si fidano del mediatore avvocato; su 8253 mediazioni nel 2019 (al mese di ottobre) solo 10 avvocati su 12 hanno potuto esercitare come mediatori e in ragione del fatto che sono stati nominati dal tribunale del popolo prima che venisse iniziata la causa. I cittadini cinesi pensano che l'avvocato sia soltanto in grado di soddisfare gli interessi di una parte.
Gli avvocati mediatori poi non godono di buona fama presso i colleghi, il cui entusiasmo per la partecipazione alla mediazione non è elevato. Gli avvocati cinesi sono abituati in qualità di difensori a partecipare a contenziosi di importo elevato e ritengono che la mediazione riguardi una fascia di controversie di valore modesto; insomma la mediazione "inquinerebbe" il mercato dei servizi legali condizionando le prestazioni legali al ribasso (tutto il mondo è paese sic!).
Gli avvocati inoltre non svolgono procedure standardizzate come gli altri mediatori, spesso adoperano loro modelli e non concludono talvolta nemmeno le procedure. L'archiviazione incompleta dei materiali non favorisce la supervisione dell'agenzia amministrativa giudiziaria e comporta un giudizio sfavorevole degli avvocati nel processo di mediazione.
Per il governo di Nanchino l'avvocato dovrebbe avere una marcia in più in mediazione e allo stato si può solo dire che "un buon avvocato non è (necessariamente) un buon mediatore"[26].
La qualità professionale degli studi legali che partecipano alla risoluzione alternativa delle controversie e dei loro avvocati dovrebbe essere superiore, così come l'abilità professionale, il senso di responsabilità e il livello di gestione della pratica.
La trasformazione del ruolo degli avvocati da difensori incaricati in mediatori neutrali richiede una formazione di mediazione completa. E sempre il governo di Nanchino aggiunge: "Al fine di promuovere meglio il sistema di mediazione degli avvocati, ogni regione deve istituire meccanismi di certificazione e accesso per la qualifica di mediatore avvocato[27], rafforzare la formazione sull'etica professionale, sulla disciplina pratica e sulle capacità di mediazione dei mediatori legali e creare un team di alto livello di avvocati mediatori. Garantire la qualità dei casi di mediazione."
Il problema più rilevante riguarda però l'ammontare degli onorari, dato che, come si è visto, per legge la mediazione è gratuita: il Ministero della Giustizia raccomanda un costo modesto della mediazione; se gli avvocati non si accontentano di guadagni esigui il sistema non ha futuro, ma se si richiedono maggiori onorari nessuno richiederà le loro prestazioni e la mediazione legale finirà comunque.
Come superare le problematiche
Per superare questi problemi nello Jiangxi, in accordo coi pareri ministeriali, si è pensato ad un piano pubblicitario della mediazione degli avvocati: i cinesi non si pongono questioni di imparzialità circa le varie categorie di mediatori, quando ne devono sponsorizzare una lo fanno senza problemi; si sono inoltre approvate delle tariffe che possano accontentare il ceto legale: 2500 yuan (308 €) nel caso di successo della mediazione e 500 yuan (61 €) in caso di insuccesso[28]; per i casi complessi o delegati dal governo la tariffa varia caso per caso.
Ciò tuttavia potrebbe non bastare perché è noto[29] che non è il denaro che motiva l'entusiasmo del mediatore e quindi la regione dello Jiangxi sta pensando – in linea con il pensiero della Corte Suprema del Popolo - di istituire premi per i migliori avvocati mediatori e a fornire materiali ai migliori centri di mediazione.
Nel 2017 la Corte Suprema del Popolo ed il Ministero della Giustizia hanno diramato i "pareri" di base per l'esercizio di attività che sono stati resi noti alla fine del 2018[30].
Come si svolge l'attività dei mediatori avvocati cinesi
L'attività di mediazione dell'avvocato deve essere svolta in conformità alla legge, non violare i divieti di legge e dei regolamenti, non danneggiare l'interesse nazionale, l'interesse pubblico sociale, i diritti e gli interessi legali delle parti e dei terzi interessati.
Nello svolgimento del lavoro di mediazione, gli avvocati rispettano pienamente i desideri di tutte le parti, rispettano il diritto delle parti alla scelta delle procedure di risoluzione delle controversie e proteggono i loro diritti che derivano dalla legge.
In mediazione l'avvocato deve rimanere neutrale e non deve avere pregiudizi in merito ai commenti espressi o ai comportamenti di alcuna parte; l'avvocato mediatore si mantiene obiettivo, equanime e in posizione di accettazione dei risultati della mediazione.
A meno che le parti non concordino all'unanimità in senso differente o sia diversamente previsto dalla legge, le questioni di mediazione, il processo di mediazione e il contenuto degli accordi di mediazione non saranno divulgati, né la privacy personale o i segreti aziendali delle parti saranno divulgati (su questo punto in particolare si concentrano le preoccupazioni del governo cinese perché gli avvocati cinesi non sono abituati a mantenere la riservatezza).
Quando utilizzano le conoscenze professionali per svolgere il lavoro di mediazione, gli avvocati dovrebbero concentrarsi sull'efficienza del lavoro, dovrebbero determinare in modo flessibile i metodi e le procedure di mediazione in base alla situazione della controversia portata in mediazione e stabilire una metodologia di lavoro conveniente ed efficiente.
Ogni avvocato deve poi rafforzare la connessione organica tra la sua mediazione e le altre forme di mediazione (anche se ci sono solo due grandi categorie di mediazione, ogni settore ha poi delle regole proprie).
La mediazione legale si riferisce a un'attività in cui un avvocato agisce come una terza parte neutrale per presiedere la mediazione e assistere le parti della controversia nel raggiungimento di un accordo attraverso la negoziazione volontaria.
Differenze tra mediatori avvocati cinesi e italiani
Già da questi "pareri" emergono alcune differenze tra mediatori avvocati cinesi ed italiani: questi ultimi al contrario di quelli cinesi sono abituati alla riservatezza e non hanno come compito quello di integrare il proprio modo di mediare con quello di altre forme di mediazione perché sono abilitati dalla legge solo per svolgere mediazione civile e commerciale.
La mediazione degli avvocati cinesi può riguardare tutti i tipi di controversie civili e commerciali, inclusa la parte civile delle controversie penali; per quanto riguarda le liti civili gli avvocati non possono mediare i casi di matrimonio, le controversie sullo status giuridico delle persone e altre ipotesi a causa della loro natura.
Il governo cinese ha configurato quattro diverse ipotesi di "centro di mediazione" in cui l'avvocato può esercitare come mediatore: il centro di mediazione può trovarsi presso gli studi legali che abbiano almeno 10 avvocati in attività, presso le Corti del Popolo, presso agenzie giudiziarie amministrative territoriali (dette stazioni) o ancora presso la Associazione degli avvocati.
In questa scelta quello cinese si differenzia dal nostro ordinamento ove, almeno in relazione alla mediazione civile e commerciale, gli avvocati possono operare negli organismi dei Coa presso i Tribunali o presso altri Ordini o Collegi che lo consentano e presso gli Organismi privati, ma non è consentita la mediazione negli studi legali (da ultimo c'è stata però un'apertura del CNF visto lo stato emergenziale dovuto al covid-19 ed in riferimento alla mediazione telematica).
I centri di mediazione presso le Associazioni degli avvocati, i nostri Coa, possono ricevere mediazioni direttamente dai cittadini cinesi oppure dalla Corte del Popolo.
I centri di mediazione presso gli studi legali possono ricevere mediazioni direttamente dai cittadini cinesi oppure dalla Corte del Popolo o ancora dalle Stazioni.
Le strutture che si occupano di mediazione devono collaborare tra loro: Le Stazioni provinciali e i Coa lavoreranno con i Tribunali del popolo per studiare e formulare misure di gestione della mediazione, per chiarire le qualifiche degli studi legali e degli avvocati che vogliano intraprendere il lavoro di mediazione (ad es. il numero degli avvocati di ogni studio, la durata della pratica, il numero di casi e sulla l'integrità morale richiesta ai legali).
Le Stazioni e i Coa, in collaborazione con i Tribunali del popolo, sono tenuti ad istituire un elenco di studi legali e di avvocati mediatori che svolgono attività di mediazione legale.
Questa sinergia tra strutture che esercitano la mediazione non caratterizza invece e purtroppo la mediazione italiana che ne potrebbe trarre grande giovamento anche con riferimento alla produttività degli accordi. Da noi ognuno fa per sé: il settore privato non ha contatti con il CNF; e le Corti non hanno un servizio di mediazione, né se ne occupano di mediazione se non delegando le controversie; da noi si pensa in sintesi che fatta la legge tutto vada a posto per magia; i Cinesi, abbiamo visto, considerano la legge fonte di disordine per definizione e si concentrano invece sulla collaborazione tra entità che remano per definizione nella stessa direzione.
Gli obblighi di informativa
Per facilitare l'uso della mediazione i Tribunali del popolo, le Stazioni, le Associazioni di avvocati e gli studi legali devono fornire ai clienti un elenco di studi legali e mediatori legali che svolgono attività di mediazione e divulgare tali elenchi su piattaforme pubbliche e siti web ufficiali.
Norme analoghe si trovano in alcuni paesi europei (ad es. Irlanda) ma non in Italia ove l'obbligo di informativa dell'avvocato non si estende all'indicazione degli organismi e dei mediatori; da noi alla pubblicizzazione dei mediatori e degli organismi pensa lo Stato con un registro online dei mediatori e degli organismi[31], ma la pubblicizzazione capillare a cui pensano i Cinesi è decisamente più utile, specie a chi non è assolutamente in grado di consultare il sito del Ministero della Giustizia.
Ma il principio che separa fortemente l'Occidente dall'Oriente è il seguente: nel caso in cui gli studi legali e gli avvocati accettino mediazioni delegate rilevanti o partecipino alla risoluzione di conflitti e controversie, sono tenuti ad informare le parti di preferire la mediazione o altri metodi non contenziosi per risolvere le controversie.
Le ragioni le abbiamo già esplorate: il processo per i cinesi è un disvalore e dunque non si fanno problemi ad imporre ai legali di consigliare i clienti di evitarlo. Da noi invece (così soprattutto in Francia) alcuni avvocati (e talora gli ordinamenti) si limitano a mettere sullo stesso piano tutti gli strumenti e a non influenzare il cliente sulla scelta; altri (non tutti fortunatamente) consigliano invece il processo perché ritengono la mediazione una inutile perdita di tempo e di denaro e depositano una domanda solo quando la mediazione è obbligatoria con l'intenzione di fare un intervento solo formale.
Ferma la libertà dell'avvocato, sancita anche dall'Unione Europea e dal Codice europeo deontologico degli avvocati, di scegliere per il suo cliente il procedimento più idoneo mi chiedo però dove porti il processo.
In altre parole mi domando da almeno vent'anni se il processo abbia nel nostro paese o meno una funzione sociale, di miglioramento e costruzione della società, cosa che invece credono i Cinesi in relazione alla mediazione.
Chi presiede la mediazione in Cina
La mediazione dell'avvocato mediatore cinese è generalmente condotta (loro usano il termine "presieduta" che ci dà la misura della diversa natura della mediazione in Cina) da un solo mediatore. Per casi importanti, difficili e complicati, o in cui le parti richiedono due o più mediatori si può anche fruire della co-mediazione.
Se le parti hanno giustificati motivi, possono chiedere che l'avvocato mediatore venga sostituito.
In alcune circostante l'avvocato mediatore può essere anche ricusato: se è parente stretto di una delle parti o del loro difensore, se ha un interesse nella controversia, quando sussistano altri rapporti con le parti o con i difensori che possono influenzare l'equa mediazione.
In caso di richiesta di ricusazione l'avvocato mediatore è tenuto a ritirarsi.
Se nonostante la sussistenza di una fattispecie che comporti la ricusazione la parte non la chieda, l'avvocato mediatore informa tempestivamente le parti e prende l'iniziativa di ritirarsi.
Se però le parti convengono all'unanimità di proseguire la mediazione, l'avvocato mediatore può continuare a presiedere la mediazione.
Questa disciplina è molto simile a quella americana.
Termini e accordi di mediazione cinese
Il termine per mediare è in Cina di 30 giorni: entrambe le parti possono convenire di estendere il termine.
Il termine che è di quattro mesi in Italia viene spesso esteso per prassi dal mediatore se vi è richiesta di entrambe le parti, ma da noi non vi è una norma che espressamente lo consenta, né mi consta che vi sia una circolare del Ministero al proposito (ci sono però provvedimenti della Agenzia delle Entrate favorevoli al mantenimento delle agevolazioni fiscali per accordi oltre il termine).
L'accordo che viene raggiunto in Cina tramite la mediazione, viene messo per iscritto e deve essere firmato da entrambe le parti. Da loro non si distingue come da noi tra verbale ed accordo.
L'accordo deve essere conservato dal Centro di mediazione con modalità telematica a disposizione delle parti. Al termine della procedura di mediazione, se le parti non hanno raggiunto un accordo di mediazione, l'avvocato mediatore può registrare per iscritto il fatto del non raggiungimento ma ci vuole il consenso delle parti che confermano con la loro firma.
Da noi in Italia invece non si richiede alcun consenso delle parti per chiudere per iscritto una procedura senza accordo, per formare quello che noi mediatori chiamiamo in gergo "verbale negativo".
Un altro dei punti su cui la nostra mediazione diverge dalla loro riguarda il trattamento processuale delle informazioni che si acquisiscono nel procedimento di mediazione: da noi non possono essere utilizzate né nel processo né in un arbitrato; da loro invece se non sono coinvolti interessi nazionali, interessi pubblici sociali e diritti e interessi legittimi di terzi, le parti non devono fornire prove su fatti indiscussi che siano stati confermati durante il processo di mediazione.
Esecuzione dell'accordo
L'avvocato mediatore cinese deve incoraggiare l'immediata attuazione dell'accordo di mediazione. E non solo, deve guidare le parti ad attuare l'accordo in modo tempestivo.
Se le parti rifiutano o ritardano l'esecuzione senza giustificato motivo, i costi relativi alla mediazione e dell'esecuzione saranno sostenuti in tutto o in parte dalla parte che non ha eseguito il contratto.
Laddove un accordo transattivo o un accordo di mediazione raggiunto da avvocati contenga l'obbligo del pagamento di denaro o di titoli, il creditore deve rivolgersi al tribunale di base del popolo competente per emettere un ordine di pagamento; se il debitore non solleva un'obiezione scritta entro il termine legale e non esegue l'ordine di pagamento entro il termine stabilito, il tribunale del popolo può farlo rispettare.
Da noi invece un accordo di mediazione che sia sottoscritto dai legali assistenti delle parti può andare direttamente in esecuzione in ogni ipotesi, non ha bisogno dell'omologazione del tribunale che invece interverrà per gli accordi non sottoscritti da legali e per quelli concernenti controversie transfrontaliere.
Gli accordi di mediazione che non recano un'obbligazione di pagamento devono essere a loro volta omologati dal Tribunale del popolo che ne conferma la validità.
Gli avvocati che fungono da mediatori non possono accettare più incarichi da difensore in merito alla controversia sottoposta a mediazione e ad altre correlate, né possono fungere da arbitro, valutatore, testimone, perito traduttore ecc.
Le spese di mediazione possono essere addebitate a entrambe le parti secondo i principi di compensazione e di costo ridotto, a meno che una parte non accetti di assumersi l'intero onere. Gli standard e i metodi per la riscossione delle tariffe di mediazione sono determinati da ciascuna area pilota sulla base delle condizioni effettive e comunicate ai servizi competenti per l'approvazione.
Spese e altri aspetti della mediazione in Cina
In Cina a differenza che in Italia ci sono forti incentivi economici per la mediazione dell'avvocato.
Se le parti raggiungono un accordo transattivo e chiedono il ritiro della causa, il tribunale del popolo rinuncia alle spese di contenzioso.
Se le parti della mediazione raggiungono un accordo di mediazione durante il processo, il tribunale del popolo può dimezzare le spese legali.
Se una delle parti non partecipa alla mediazione senza giustificato motivo, o ha un evidente intento doloso che porta al fallimento della mediazione, il tribunale del popolo può, in base alle circostanze specifiche, sostenere le legittime richieste della parte non colpevole di essere risarcita delle ragionevoli spese legali e altre spese.
I tribunali del popolo, gli organi amministrativi giudiziari e le associazioni di avvocati conferiscono premi pecuniari e non ai centri di mediazione degli avvocati, alle organizzazioni dei centri di mediazione degli avvocati e ai legali mediatori che abbiano effettuato prestazioni eccezionali.
Da noi in Italia non viene premiato né il migliore organismo di mediazione, né tanto meno il mediatore con prestazioni eccezionali; a fronte del nostro modello che non consente spesso agli organismi di concedere nemmeno un piccolo ristoro in denaro nel caso di mediazione che non venga iniziata, alcuni legali mediatori sono demotivati e sfiduciati; e nonostante l'apprestamento del servizio gratuito sono oggetto della derisione quando non della vera e propria ostilità dei loro colleghi e comunque dell'indifferenza dello Stato alle loro esigenze di sopravvivenza.
Qualora un avvocato mediatore cinese conduca una mediazione in violazione della legge, non si ritiri quando dovrebbe essere ricusato, infranga il dovere di riservatezza o compia altri atti che violino la legge o l'etica professionale degli avvocati, dovrà vedere limitata o vietata la sua attività di mediazione a seconda delle circostanze; lo stesso vale per le associazioni degli avvocati o le agenzie amministrative giudiziarie che non dovessero rispettare le leggi e i regolamenti.
In ultimo secondo il Ministero della Giustizia e la Corte Suprema del Popolo i tribunali del popolo, le agenzie amministrative giudiziarie e le associazioni di avvocati nelle aree pilota dovrebbero pubblicizzare vigorosamente il ruolo e i vantaggi del sistema di mediazione degli avvocati, incoraggiare i cittadini, le persone giuridiche e altre organizzazioni a preferire gli avvocati mediatori per risolvere le controversie in modo rapido ed efficace e creare un ambiente di buone prassi in cui gli avvocati possano svolgere il lavoro di mediazione.
Da noi in Italia una presa di posizione così accentuata a favore degli avvocati mediatori non verrebbe considerata politicamente corretta, ma da loro la categoria è davvero ancora agli esordi ed ha quindi bisogno di essere sostenuta.
Carlo Alberto Calcagno
[1] https://www.chinacourt.org/article/detail/2007/01/id/233498.shtml
[2] http://bjgy.chinacourt.gov.cn/article/detail/2018/08/id/3441883.shtml
[3] "It is said that more than 4,000 years ago, the main primitive commune of China along the Yellow River was under the reign of Shuen, a famous king of the earliest history. At that time, people living in the mountains quarreled about the borders of their land, people living beside the lakes argued about the ownership of their houses, and people living along the rivers made and sold pottery of very bad quality. In order to solve these problems, Shuen himself went to each area to farm, to fish, and to make pottery with his people. After one year of his instruction, the mountain dwellers started offering their lands to each other; the lakeside residents started conceding their houses to each other; and those living along the rivers started making and selling pottery of a very good quality". P. CAO, The origins of mediation in traditional China, in Dispute Resolution Journal, May 1999. In https://www.questia.com/magazine/1P3-41946629/the-origins-of-mediation-in-traditional-china
[4] L. MEALEY-LOHMANN, Using mediation to resolve disputes, op. cit.
[5] G. COSI, Perché conciliare?
[6] 235–565 d. C.
[7] V. A. BURDESE, Manuale di diritto privato romano, p. 8. Utet.
[8] V. G. COSI, Perché conciliare?
[9] Secondo gli studiosi dell'Enneagramma, Confucio fu un tipo uno e la caratteristica del tipo uno è quella di mascherare la propria rabbia, il proprio desiderio di ribellione con una vita dedicata alla ricerca di perfezione.
[10] Nacque nel 551 e morì nel 479 a. C.
[11] Il Maestro disse: «Il giovine deve essere, in casa, amoroso verso i parenti, fuori di casa, rispettoso verso i superiori;…" (Dialoghi, I, VI).
Tsŭ Hsia (discepolo di Confucio) disse: «Colui che invece di amare i piaceri, ama la saggezza ed è in grado di esaurire tutta la sua forza, servendo il padre e la madre; che stando in relazione con gli amici ha sincerità di parola; se anche di lui si affermi che non ha coltura, pure io, in vero, dico che è cólto» (Dialoghi, I, VII).
"…Il Maestro disse: «Se i genitori vivono, servir loro come si deve; se sono morti, seppellirli e sacrificar loro secondo il rito". Dialoghi, II, V).
[12] Morale di Confucio filosofo della China esposta dal L.P., Per Iacopo Marsigli, Bologna, 1823, p. 43.
Yü Tsŭ disse: «Nell'uso delle forme civili, la concordia è la cosa principale: per questo la via dei regnanti antichi è bella; tanto nel grande come nel piccolo derivavano da questo. Però ci sono punti in cui non va: conoscere la concordia ed essere per la concordia, ma non regolarla secondo le forme, anche ciò non va». (Dialoghi I, XII).
"…io, (Ch'iu) ho sempre sentito dire che chi possiede un Regno o una casa non si duole se è vuota di persone, ma si duole che non sia in ordine; non si accora che sia povera, ma si accora che non sia in pace, poiché dove c'è ordine, non c'è miseria, dove regna la concordia, non c'è mancanza di persone, dove c'è pace non c'è eversione." (Dialoghi XVI, I)
[13] Xiaohui Wu - Cheng Qian, Culture of China's Mediation in Regional and International Affairs, 2010 cit.
[14] Documento finale del Summit Mondiale 2005 delle Nazioni Unite approvato dall'Assemblea generale riunitasi a livello di capi di Stato e di governo nel 60° anniversario dell'ONU, 14-16 settembre 2005 (Doc.A/60/L.1)*
http://unipd-centrodirittiumani.it/public/docs/PDU2_2005_D137.pdf
[15] Art. 1.
[16] Nel periodo maoista si trascurò la mediazione sociale che si basava sull'accordo tra le persone, a favore della mediazione giudiziaria che era più consona ad uno stato centralizzato e che si fondava sulle decisioni imposte.
"Thus, a 1944 Jin-Cha-Ji Border Region directive distinguished sharply between "village mediation" (cun tiaojie) and ward government tiaochu, making precisely the distinction drawn here (Han and Chang, 1981–84: 3.640–43). In the Shaan-Gan-Ning Border Region, by contrast, the terms "administrative mediation" (xingzheng tiaojie) and "judicial mediation" (sifa tiaojie) were used in addition to "popular mediation" (minjian tiaojie), foreshadowing the expanded usage of tiaojie to come (Han and Chang, 1981–84: 3.630–33). In nineteenthcentury case records, tiaojie was used interchangeably with words such as tiaochu and
shuohe to refer to mediation by relatives and friends, as in jing qinyou tiaochu/tiaojie/shuohe. Older terms for mediation include tiaoting, shuohe, and hejie (Morohashi, 1955–60:10.504, 485; 8.971)".
Philip C. C. Huang, Court Mediation in China, Past and Present, in Modern China 32, 3 (July 2006): 275–314. https://brill.com/view/book/edcoll/9789004271890/B9789004271890_017.xml
[17] 中華人民共和國人民調解法 E' stata adottata Il 28 agosto 2010 nella 16a riunione del Comitato permanente dell'11° Congresso nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese. E' in vigore dal 1 ° gennaio 2011.
[18] http://www.xinhuanet.com/legal/2018-04/27/c_1122753474.htm
[19] Art. 5 中華人民共和國人民調解法
[20] Art. 2. 中華人民共和國人民調解法
[21] Art. 4. 中華人民共和國人民調解法
[22] Pechino, Heilongjiang, Shanghai, Zhejiang, Anhui, Fujian, Shandong, Hubei, Hunan, Guangdong, provincia di Sichuan
[23] La legge cinese sulla mediazione è del 28 agosto 2010 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2011.
Questa la definizione cinese: la mediazione è una procedura, diversa dal giudizio e dall'arbitrato, è un altro modo per risolvere le controversie. La mediazione è un processo attraverso il mediatore accreditato, una persona neutrale e competente, che assiste i contendenti per capire il centro del contendere, esplorare gli interessi e le esigenze di entrambe le parti affinché ricerchino una soluzione reciprocamente accettabile e la stesura di un accordo. Una volta che le parti hanno firmato l'accordo esso è legalmente vincolante. Il processo di mediazione è volontario per entrambe le parti e assolutamente confidenziale.
http://news.xinhuanet.com/ziliao/2003-08/21/content_1038376.htm
[24] La capitale dello Stato è Nanchino
[25] 非诉解决机制视野下的律师调解工作实践与思考
http://sfj.nanjing.gov.cn/ztzl/sfyw/llwz/201910/t20191031_1694803.html
[26] 优秀的律师未必是优秀的调解员
[27] "È necessario che le agenzie amministrative giudiziarie, le associazioni di avvocati e i tribunali del popolo studino e formulino congiuntamente standard di certificazione delle qualifiche per avvocati e mediatori, chiariscano i criteri di selezione e il meccanismo di uscita e assicurino la professionalizzazione e la specializzazione del team di mediazione degli avvocati".
[28] L'attuale mercato italiano non consente un guadagno così elevato in caso di insuccesso.
[29] Cfr. la Piramide dei bisogni di Maslow.
[30] 最高人民法院 司法部关于开展律师调解试点工作的意见 (Pareri del Ministero della giustizia e della Corte suprema del popolo sul lavoro pilota della mediazione tra avvocati).
https://www.gzinternetcourt.gov.cn/article-detail-380.html
L'ideologia seguita è quella "di attuare pienamente lo spirito del 18° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese e in particolare della 3a, 4a, 5a e 6a Sessione Plenaria del 18° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, attuare completamente la serie di importanti discorsi e importanti istruzioni del Segretario Generale Xi Jinping agli avvocati e di concentrarsi sull'obiettivo generale di governare il Paese secondo la legge. Approfondire la riforma del meccanismo diversificato di risoluzione delle controversie, migliorare il meccanismo di invio delle controversie in mediazione, dare pieno risalto al ruolo degli avvocati, stabilire un modello di lavoro di mediazione per l'avvocato, innovare i metodi di mediazione degli avvocati, risolvere efficacemente vari conflitti e controversie, salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi delle parti e promuovere l'equità sociale e la giustizia. Mantenere l'armonia e la stabilità sociale."
[31] https://mediazione.giustizia.it/
Data: 15/09/2020 10:00:00Autore: CARLO ALBERTO CALCAGNO