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Coronavirus: i tamponi rapidi in classe

Sono stati utilizzati moltissimo negli aeroporti adesso i "tamponi rapidi", test che danno il risultato in 15 minuti, approdano anche nelle scuole


Tamponi rapidi, dagli aeroporti alle scuole

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La riapertura delle scuole, ancora non avvenuta in tutto il paese, potrebbe portare la sorpresa dei "tamponi rapidi" per scovare l'eventuale presenza di covid 19 in classe. La soluzione dei test rapidi, i cui risultati sono disponibili dopo 15 minuti, sembra aver portato buoni frutti nelle rilevazioni degli aeroporti (dove si è arrivati anche a100)e, per questo, sta per essere impiegata nelle scuole. Rispetto al tampone classico non servono di 24-48 ore perché siano processati da un laboratorio, la risposta arriva anche in meno di mezz'ora. Sono definiti «antigenici» perché cercano le proteine del virus, cioè gli antigeni, sempre nelle secrezioni respiratorie. In sintesi chiariscono se gli antigeni virali sono in quantità sufficiente per essere rilevati. Non richiedono strumenti di laboratorio; il prelievo avviene con dei bastoncini infilati nelle narici e nella faringe o dalla saliva. Non sono considerati affidabili al 100%, ma sono utili per effettuare screening di massa veloci.

Speranza: tempi brevi per i test a scuola

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I dati al momento parlano di 60 istituti chiusi per coronavirus, 350 con positivi, 33 focolai. La maggior parte di scuole in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Piemonte e Veneto. L'80% dei casi di positività riguardano gli studenti. Il 10%, invece, il corpo docente. L'altro 10% il personale, i bidelli. La conferma sull'impiego dei test rapidi arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza, nel corso del Question Time alla Camera. Speranza parla di un utilizzo «rispetto alla grande questione della riapertura delle scuole», indicando come «Tra i test più promettenti c'è quello salivare, meno invasivo e più indicato per essere usato nelle scuole». infine l'augurio «è che ciò possa avvenire in tempo breve, ma l'esigenza di correre per avere a disposizione questi strumenti va tenuta insieme all'esigenza che essi passino in maniera molto seria tutte le verifiche degli organismi competenti».

Tamponi rapidi, avviate le prime sperimentazioni

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Quali potrebbero essere Lo screening di docenti, personale e studenti sarebbe molto più veloce e, in caso di un alunno o docente positivo, si eviterebbe di paralizzare un'intera classe e condizionare il lavoro di tanti genitori: il tampone tradizionale verrebbe fatto solo in caso di test rapido positivo. I dubbi finora sono sorti per l'attendibilità del test, che, secondo l'Istituto superiore di sanità, è in continua evoluzione. Intanto ci sono già le prime scuole in Lazio e Veneto ad aver avviato lo screening nelle scuole. Come spiega il Corriere: la Asl Roma 4 ha comunicato che partiranno da oggi primi tamponi rapidi antigenici nelle scuole.

Data: 26/09/2020 13:30:00
Autore: Gabriella Lax